ALTERNATIVA DIRETTA

E si, due lanci. Con uno metti in TLI (Tran Lunar Injection) l'Orion e con l'altro il modulo lunare....

Quindi rendez-vous e docking tra Orion e Modulo Lunare durante la trans lunar coast o direttamente in orbita lunare?
Ma la NASA accettrebbe questo tipo di “filosofia”? Cioè di rischiare un abort con i mezzi così distanti?

Allora, ho guardato un po’ più dettagliatamente il pdf di presentazione del progetto.
Devo dire che non sarebbe male, anche se non mi convince in alcuni punti, prima di tutto mi sembra un po’ “sprecato” per la LEO, tutti i compiti che potrebbe fare sono tutti fattibili già con l’Ares V, e abbiamo visto che le occasioni in cui c’è necessità di avere un grosso carico, con equipaggio, sono realmente poche, tutti i futuri moduli della ISS potranno essere lanciati allo stesso modo con l’Ares V (che ha un payload sensibilmente maggiore) o con un qualsiasi altro vettore “heavy”, utilizzando magari un tug oppure “automatizzando” i moduli (ma le opzioni sono le stesse anche per il Direct).
Insomma si verrebbe ad aumentare i costi per ogni missione verso la ISS per avere nella maggior parte dei casi solamente un cambio di equipaggio… non so se ne vale la pena.
Non credo poi molto nella velocità di realizzazione, la progettazione è molto più complessa di quella che sembra e non è un battito di ciglio… le strutture sono comunque da modificare e tante volte costruire da zero è più semplice che modificare.

Per le missioni lunari, ci sono 20ton in più a disposizione totali, ma bisognerà vedere come dividere esattamente a metà il peso di CEV, LSAM e EDS, e vorrà dire due da una parte e uno dall’altra in modo che 2 pesino esattamente lo stesso del terzo “pezzo” sull’altro per poter utilizzare tutto il carico utile…

Lascio ad altri le considerazioni economiche perchè non ho la competenza per farlo e potrei dire molte boiate visto che dovrei fare troppe ipotesi che potrebbero rivelarsi azzardate…

Concordo con Albyz sull’aumento dei costi, rispetto allo scenario attuale.

Per quanto riguarda il rendez-vous in orbita lunare non ci sono problemi, la NASA lo ha già praticato con pieno successo durante le missioni Apollo.

Il fatto è che, a me, l’Ares I non va proprio giù

Già l’Orion, così come è stato concepito, mi piace meno ogni giorno che passa ma accoppiato all’Ares I mi sembrano (ma è ovviamente una mia opinione) una pessima combinazione di una capsula derivata da un concetto vecchio e perdente con un razzo raffazzonato, creato utilizzando i pezzi peggiori del programma spaziale precedente.

Per quanto riguarda il rendez-vous in orbita lunare non ci sono problemi, la NASA lo ha già praticato con pieno successo durante le missioni Apollo.

In effetti il rendez-vous e docking Apollo-LEM avveniva comunque dopo la TLI.

Il fatto è che, a me, l'Ares I non va proprio giù

Manco a me, ogni giorno di più.

Il fatto è che, a me, l'Ares I non va proprio giù
Ci sono concrete possibilità tecniche che possa venire sostituito da un Atlas o da un Delta per lanciare la capsula Orion in LEO? Sarebbe una strada percorribile?

Si è tanto detto all’inizio che i vettori già esistenti non erano adatti al lancio manned e che modificarli avrebbe richiesto grossi investimenti.
Se non vado errato, per i primi lanci di astronauti Americani, erano stati convertiti dei vettori originariamente concepiti come macchine belliche; solo che in quel caso c’era la necessità di fare in fretta per recuperare il tempo perso nei confronti della Russia.
Ora , invece, si vuole stravolgere tutto per realizzare qualcosa di maestoso, impressionante, che con molta probabilità a causa dei futuri tagli al bilancio, si ritroverà all’osso.
Io rimango dell’idea che sarebbe meglio realizzare l’ARES IV che sicuramente avrebbe un minor impatto sulle strutture esistenti e comporterebbe dei tempi di realizzo inferiori.
Per quel che riguarda il maggior carico è sicuramente meglio avere una portata superiore piuttosto che lanciare qualcosa utilizzando un vettore ai limiti della sua portata.
Per quel che riguarda la ISS, penso che oltre al trasporto di equipaggi da e verso la ISS è da accantonare l’idea di nuovi moduli oltre quelli già in programma.
Con il programma CEV, e quindi il ritorno alla Luna, piano, piano vedremo indirizzare tutti i fondi nel programma riducendo all’osso quelli x la ISS.
E’ stato così in passato e sarà così x il futuro!

Appunto, cosa te ne fai di un vettore che può trasportare 70ton (!) in LEO per un semplice cambio di equipaggio!?
Poi non sono daccordo sulla frase “Per quel che riguarda il maggior carico è sicuramente meglio avere una portata superiore piuttosto che lanciare qualcosa utilizzando un vettore ai limiti della sua portata” questa non è ottimizzazione, nel settore aerospaziale l’obiettivo è da raggiungere con il minor costo, per cui molto meglio un lanciatore che faccia il suo dovere e che sia in grado di portare su quello che deve portare proprio ai limiti della sua portata, senza eccedere perchè ogni eccesso equivale ad uno spreco, di risorse e quindi soldi, e a un calo di efficienza. Quindi lanciare qualche cosa “hai limiti della sua portata” è quanto di meglio si possa chiedere sia per un ingegnere sia per chi paga.
Il problema è non basare quello che si vuole portare sulle capacità del vettore, ma viceversa, faccio il vettore in base a quello che devo portare (quello che non sta avvenendo), ma quando so quello che devo portare il lanciatore lo faccio che porti poco poco più di questo… al limite della sua portata appunto, altrimenti tanto varrebbe realizzare un solo lanciatore heavy così si standarizza la flotta e lancio qualsiasi cosa con quello… ma nessuno si sognerebbe mai di farlo…
Anche se lo mandi su vuoto (che sarebbe il massimo degli sprechi, altro che shuttle…) sono tutti costi in più… per la ISS penso non sia assolutamente una gran cosa utilizzare questo vettore…

Per i tempi di realizzazione, forse forse quando è stata decisa l’architettura poteva essere competitivo ma ricominciarlo ora sicuramente si finirebbe per allungare i tempi perchè vorrebbe dire ricominciare tutto da capo…

Con una maggiore portata del vettore, oltre al nuovo equipaggio residente, si potrebbe portare su un modulo aggiuntivo, tipo MPLM, con i relativi rifornimenti e similari.
Non dimentichiamo che sarebbe sempre possibile studiare varie carenature atte ad ottimizzare le necessità della missione.
E’ un esempio il missile ARIANE IV, che a seconda del carico utile ha delle carenature differenti in base al carico e alla missione.
La maggior portata del vettore potrebbe essere utilizzata anche per migliorare la capsula ORION ed , eventualmente, aggiungere sistemi di sicurezza oltre quelli previsti.

Si ma con l’entrata in servizio di ATV, HTV, COTS, Progress… non penso sia necessario realizzare moduli in primo luogo ridondanti e che alzano inutilmente i costi di OGNI missione…
Per le carenature vanno bene quando si portano su volumi diversi ma i pesi saranno sempre dello stesso ordine di grandezza, proprio perchè non conviene portare un payload sottodimensionato.
Per i compiti di routine fra la ISS e la Terra, probabilmente il 90% dei voli sarà di cambio equipaggio e il rimanente servirà a portare attrezzature nuove, non è logico dimensionare tutto per quel 10% ma deviare quel 10% su altri canali ottimizzando la stragrande maggioranza delle missioni.

Forse mi sono spiegato male: per moduli aggiuntivi, oltre ad un eventuale trasporto di materiali x la ISS, intendevo qualcosa come una piccola stiva sul retro, tipo Shuttle, utile al trasporto di piattaforme o similari utili a piccole manutenzioni o il trasporto di carichi esterni x la ISS.
Non dimentichiamo che in origine il traliccio della ISS era stato previsto come supporto per “accomodare” varie piattaforme esterne x esperimenti.
Per gli altri due punti da tè evidenziati, ti dò ragione!

Sempre a riguardo dei moduli aggiuntivi, bisognerebbe valutare quanti di questi carichi hanno bisogno dell’uomo durante i 2 giorni necessari per raggiungere la ISS, perchè se sono solo “pesi morti” o autonomi conviene lanciarli separatamente in voli “all-cargo”. Per questo intendevo dire che di navette cargo che raggiungono la ISS dovrebbero essercene a sufficienza e la necessità di avere grosse stive nelle missioni umane non penso sia così significativa da dimensionare tutto un lanciatore e tutta un’architettura di missione…

Su questa storia dei moduli aggiuntivi per la ISS state dando tutti per scontato che vengano costruiti dagli americani.

Per quanto mi riguarda se ci saranno moduli aggiuntivi per la ISS, soprattutto di natura commerciale, saranno probabilmente realizzati e lanciati dai russi con il Proton (o con uno dei membri della famiglia Angara, qualora siano realizzati).

Tra l’altro i russi, da sempre, costruiscono i propri moduli con capacità di volo autonome. Nessun sistema orbitale americano, neppure lo Skylab, aveva capacità di volo autonome.

Quoto sia Alby che Archipeppe,consideriamo poi che ci possono essere nuovi moduli anche privati stile Bigelow che nn dovrebbero proprio necessitare di un Ares IV o V.

Archi, cerchiamo di essere realistici, già adesso non riescono a realizzare e lanciare i moduli previsti, come potrebbero dopo farne altri?
La Russia è ancora in una grande difficoltà economica, se non avessero l’aiuto degli Americani, si sarebbero fermati con la MIR; come si può pensare che in un futuro realizzeranno altri moduli?
Ora la NASA stà spostando il suo interesse alla Luna è logico pensare che non effettuerà altre spese x aiutare la realizzazione di altri moduli.
Darà altri finanziamenti , alla Russia, solo se parteciperà al progetto CEV.

A dare una mano ai russi possono essere gli europei (nel settore dei moduli pressurizzati nn abbiamo alcun problema di “sudditanza” o mancanza di tecnologie) i cinesi (almeno finanziariamente),poi in futuro nn ti preoccupare che la Russia nn è intenzionata a continuare a darsi vinta o ad essere sempre dipendente da qualcun altro,il concetto essenzialmente è che la Russia possiede le capacità tecniche per mettere in orbita dei moduli aggiuntivi, che nn possiedono del tutto ne gli americani ne gli europei (per l’esperienza maturata dalla Salyut 1 alla MIR).In ogni caso secondo me bisogna considerare anche i privati.

Io , a priori, escluderei fin da subito gli Europei.
In tanti anni hanno sbandierato collaborazioni con tutti ,in missioni manned, ma ne hanno realizzate pochissime.
Dal mio pto di vista, gli Europei vorrebbero sempre imporre le loro idee.
Per quel che riguarda i Cinesi, penso proprio che per un bel pò di tempo rimarranno per i fatti loro, senza voler collaborazione con altri stati.
Potrebbero essere i privati, ma senza un buon ritorno economico , dubito fortemente.

Concordo su quello che dici sugli europei in generale ma nn nel settore dei moduli pressurizzati in cui mi pare che ultimamente ci abbiano dato dentro!Soprattutto l’Italia.

Per rispondere ad Archipeppe, non penso di aver mai detto che prima o poi ci saranno nuovi moduli da inviare e soprattutto americani, ed è per questo che considero sostanzailmente uno spreco l’ipotesi DIRECT per la ISS.
Per i moduli vedo anche io difficile nuovi invii americani, forse potrebbero arrivare i privati (ad esempio le COTS affittandoli poi per ricerca privata) o la stessa NASA magari per testare nuove sezioni per i futuri viaggi, ad esempio tecnologie gonfiabili o moduli abitativi da subaffittare… ma sono solo ipotesi, se venisse completata la ISS come è nei programmi penso che sia già discretamente completa e non necessiti di particolari moduli aggiuntivi, l’unico sbocco che potrei vedere potrebbero essere dei grossi esperimenti scientifici sia pressurizzato che non, e che necessitino della continua presenza umana, per questo la ISS potrebbe essere l’ideale.

Per l’Europa il Columbus potrebbe già essere “sufficiente” per una ricerca continuativa… a meno che si voglia sperimentare qualche cosa di particolare francamente non vedo molte opportunità e utilità per nuovi invii…

Concordo con albyz.In realtà penso che eventuali nuovi moduli potranno essere realizzati solo in un caso:qualora tra dieci o quindici anni si volesse mantenere in vita la stazione sostituendo vecchi moduli obsoleti.Ma in questo caso bisognerà vedere se il gioco valga la candela,ossia se non sarebbe più economico costruire una nuova stazione magari basata su tecnologia Bigelow.Qualora si decidesse di andare avanti con la ISS,ritengo che il lavoro potrà essere compiuto affidandosi a vettori Russi,o all’industria privata.

Quando ancora la ISS era nel cuore degli Americani, come nuovi “moduli” da agganciare alla stazione, era stata prevista una piattaforma esterna, collegata al modulo Quest, atta a garantire una disponibilità di strumentazioni e apparecchi vari utili x le EVA.
Avevo letto in giro la notizia e c’era anche un disegno molto semplice che dava l’idea del concetto.
Attualmente non saprei , però, dove recuperare il tutto.
Da questo si può capire che , se la ISS fosse rimasta come programma primario x la NASA, nuove strutture e nuovi moduli sarebbero stati aggiunti alla stazione.
Con l’arrivo del programma CEV tutto è finito.