Anche Nuovo Orione prepara uno speciale

sui 50 anni dallo Sputnik.
Sarà in edicola dal 27 settembre (notizia pubblicata sul’ultimo numero della rivista, appena uscito).
Le firme degli autori (Piero Bianucci e Antonio Lo Campo) sembrano garanzia di qualità (ovviamente si parla sempre di pubblicazioni a livello divulgativo).
Ci sarà anche un’introduzione del presidente dell’A.S.I. Bignami.

Ottimo, appena arriva in edicola lo prendo.

Ottimo me lo aveva anticipato il direttore, un’altro numero imperdibile! :wink:

Mi associo, penso non possa mancare nella biblioteca degli appassionati …

Attenderò con ansia e trepidazione…!! 8-[

Uh, è vero, allora lo prenoto in edicola. Ho appena preso sia lo Speciale Newton (e anche Newton di settembre) sia Nuovo Orione di settembre (sigh, :frowning: le cronache spaziali sono sempre poche pagine…) e non mi voglio certo perdere anche questo Speciale :slight_smile:

Bene bene…anche questo non me lo faccio scappare…magari pure io me lo prenoto…da qua a ottobre ci saranno sicuramente altre riviste che faranno speciali al riguardo…spero che anche qualche rivista di alto contenuto tecnico e scientifico (tipo Le Scienze) per ottobre facciano qualche speciale…

Un mio pensiero su questi speciali: se io fossi “l’uomo della strada”, che dice “perche’ spendere soldi per andare nello spazio quando abbiamo tanti problemi da risolvere quaggiu’”, non sarei mai interessato a degli speciali come quello di Newton e, suppongo, quelli che stanno preparando altre riviste, pieni di belle foto di astronauti e astronavi, che non fanno niente per fugare i miei dubbi (come se una storia dei trasporti terrestri si occupasse delle macchine di formula 1…). Potrei essere invece non dico interessato, ma almeno colpito nel vedere come sia cambiata la mia vita quotidiana dopo (e grazie a) 5 decenni di astronautica.
Perche’ non dedicare molto piu’ spazio alle tecnologie che ci hanno cambiato la vita? soprattutto in fatto di

  • telecomunicazioni
  • meteorologia
  • navigazione
  • osservazione della terra
    e mettere a confronto la pratica di questi campi prima e dopo l’era spaziale?

Si Paolo ma, visto che l’hai tirato in ballo tu, come pensi di poter rendere “appetibile” una pubblicazione del genere appunto per “l’uomo delle strada” ? Secondo me passerebbe ancora più inosservata.

l’osservazione di Paolo è molto interessante…in effetti noi la cosa la guardiamo dal punto di vista di un appassionato, per cui siamo subito attirati senza bisogno di tanti fronzoli…forse è vero bisognerebbe instillare la curiosità anche di chi è pienamente a digiuno della materia. Il fatto è però che secondo me il classico “uomo della strada” è uno che non si compra neache il Newton, Focus o qualsiasi altra rivista più o meno divulgativa…per cui ancora meno si accogerebbe che c’è uno speciale su qualsiasi voglia argomento (anche perchè spesso gli edicolanti li mettono dove non si vedono neanche)…il problema alla radice è che manca proprio il concetto di farsi una cultura di tipo scientifico e quindi di curiosità per capire come funziona il mondo attorno a noi e perchè.

Questo non lo so. Probabilmente si potrebbe pensare non ad uno speciale separato ma ad una serie di articoli nella rivista stessa. O ad articoli in pubblicazioni piu’ diffuse (giornali per esempio).
La mia sensazione e’ che questi speciali siano un po’ “autoreferenziali”, nel senso che mi sembrano scritti da appassionati (o professionisti appassionati) per appassionati.

Sicuramente, ma chi legge Newton & co. non penso abbia bisogno di articoli come quelli che hai proposto per convincersi dell’utilità dello spazio, probabilmente già ci crede di suo… piuttosto sarebbe da sensibilizzare un pubblico ben più vasto con mezzi ben più vasti, vedi TV, TG, quotidiani…

Al contrario, la proposta di Paolo avrebbe buone probabilità di interessare il pubblico non specializzato. Nell’ambito della comunicazione giornalistica si consiglia spesso di cercare spunti su come ciò che riferisce una notizia possa influenzare o cambiare la vita o le abitudini del pubblico.

Paolo Amoroso

E inevitabile, visto che le riviste specializzate raggiungono chi è già interessato. E per questo che nell’ambito della comunicazione scientifica molti sostengono che i media tradizionali sono ancora importanti per raggiungere pubblico nuovo, esponendolo incidalmente alla scienza. Ne ho parlato anche sul mio blog.

Paolo Amoroso