Anch'io dico la mia su Orion

salve, ragazzi, nessuno si ricorderà più di me: torno a scrivere dopo alcuni mesi, ma vi seguo sempre attentamente ogni giorno.
Apro questo topic per far sentire anche la mia voce sull’involuzione del programma manned americano. Si può pensarla come si vuole, ma l’Orion rappresenta un ritorno al passato e basta. Lo shuttle, pur con i suoi difetti, i suoi mille problemi, i suoi alti costi era quanto di più vicino possibile al concetto “classico” di astronave, quello che è nella mente di ciascuno di noi: con la Orion si torna alla capsula spaziale e basta. Certo, con lo shuttle più in là dell’orbita terrestre non si andava e per tornare sulla Luna bisognava pensare a qualcosa di nuovo: però così si torna indietro, alla classica capsula degli anni pionieristici dell’astronautica. Una capsula senz’altro più evoluta rispetto alle Apollo (ovviamente !!), ma che comunque sa tanto di passato (penso non solo all’Apollo, ma anche alle Gemini e alle Mercury). Il tempo passa, passano i decenni, ma non riusciamo ancora ad evolverci da una concezione di veicolo spaziale nata negli anni ’50.
Il tempo passa e passano gli anni della ns.vita: quand’ero ragazzino, nei favolosi anni ’60, mi sognavo già, da adulto, in giro per il sistema solare su astronavi passeggeri o tutt’al più, male che andasse, ero sicuro che avrei assistito ai primi sbarchi umani su altri pianeti (Marte in primis, ma anche sui satelliti di Giove, ecc.), Invece, niente di tutto questo: so già che ormai non vedrò il primo sbarco umano su Marte e ho i miei dubbi anche per il ritorno dell’uomo sulla Luna.
Per togliermi qualche soddisfazione io punto ormai solo sulle missioni automatiche, che per fortuna non mancano (nonostante i problemi di budget della Nasa) e che promettono bene anche per il futuro.

Beh quando si lancia una critica di solito si propone un’alternativa… cosa avresti fatto e come di diverso?

Guarda,non hai tutti i torti,ma il problema è che lo Shuttle avrebbe dovuto essere l’inizio del futuro,un mezzo economico grazie al quale l’accesso allo spazio sarebbe divenuto di routine con un centinaio di lanci all’anno.Poi,tra la fine degli anni 80 ed i primi anni 90 ,sarebbero venuti una stazione spaziale,degli “spacetugs” per le orbite alte,un astronave per la luna assemblata in orbita grazie alla navetta ed allo “Shuttle-C” (altra promessa rimasta sulla carta).Attenzione,non sto parlando dell’ambiziosissimo piano post Apollo di Von Braun del 1970,ma di ciò che era previsto all’indomani di STS-1. Ora cosa abbiamo per le mani? La stazione che doveva essere operativa per il 91-92 è ancora incompleta,il resto sono solo sogni a partire da quello di una navetta in grado di abbattere i costi delle missioni manned e di volare almeno ogni 15 giorni.In più ci siamo accorti che lo Shuttle,nel caso le cose dovessero andare male è una trappola per topi,che il rivestimento termico è fragile,che è una macchina complessa (la più complessa costruita dall’uomo) in cui migliaia di cose potrebbero andare storte.Inoltre dopo la tragedia del Challenger la maggior parte dei compiti per cui l’Orbiter era stato costruito sono stati abbandonati,per cui lo Space Shuttle così com’e era stato concepito oggi è largamente inutile.Certo,si sarebbe potuto costruire un altra navetta;ma non è meglio poter disporre di un mezzo,sicuramente più semplice ed economico come manutenzione e che può anche andare oltre il LEO?

Albyz e Carmelo Puglaitti, avete ragione: le vostre sono considerazioni giustissime, ma a me rimane sempre l’amaro in bocca e un senso di fallimento dell’intero programma shuttle

In un certo senso, tutti i programmi spaziali, umani e automatici, americani e sovietici/russi, potrebbero essere considerati dei “fallimenti”.

I programmi iniziano con entusiasmo, idee e risorse. Ma col tempo subiscono ridimensionamenti per ragioni tecniche, economiche e politiche.

Credo che sia un destino inevitabile di ogni costosa e complessa impresa scientifica e tecnologica, vincolata alla disponibilità e all’interesse della società.

Ciò che mi stupisce è invece che certe imprese vengano effettivamente realizzate. Io tendo a vedere il bicchiere mezzo pieno.

Le interessanti discussioni tecniche sui nuovi veicoli progettati per la Vision for Space Exploration non dovrebbero fare dimenticare che, forse, nell’arco delle nostre vite potrebbe ripetersi l’emozione di uno sbarco umano sulla Luna – magari realizzato con uno scaldabagno a razzo.

Ragazzi, stiamo tornando sulla Luna.

Paolo Amoroso

lets face it The Shuttle is a Killer
alrady 16 People died (14 Astronaut 2 Groundcrew)
Apollo Killed 3
Sojuz killed 4

Mercury Gemini None

I worryied that Orion become second Apollo Space craft
a caft with 10000 faults :cry:

one Error killt 3 Astronaut in Flash Fire
another Error Almost Killt 3 Astronauts in Apollo 13
and you never get all fauls out them system

I agree with you michel. The Shuttle is unsafe. And I also agree with carmelo pugliatti, when he says that the shuttle is too coplex, and paolo amoroso. Think about this: we’re going to the moon, and in my opinion this is a great goal because it could open the way to new space exploration and maybe to Mars. Orion it’s an old easy concept with new technologies and Knowledges. - Sono d’accordo con te michel. Lo Shuttle non è sicuro. E sono anche d’accordo con carmelo pugliatti, quando afferma che lo shuttle è troppo complesso,e con paolo amoroso. Pensaci: stiamo tornando sulla Luna, e secondo me questo è un grande traguardo che potrebbe aprire la strada a nuove esplorazioni spaziali e forse anche a Marte. Orion è una concezione vecchia ma semplice con le tecnologie e le conoscenze attuali.

I hope I didn’t make some mistakes in english text - spero di non aver fatto errori d’inglese :stuck_out_tongue: :stuck_out_tongue:

Il programma Shuttle non può certo considerarsi un fallimento,se così fosse sarebbe stato chiuso vent’anni fa.Di certo,al di là delle promesse non mantenute,oggi un buon 60% dei compiti per i quali era stato costruito non ci sono più,perchè cancellati per motivi di sicurezza (e costi) dopo il Challenger.Quindi cosa fare? tenerci una macchina costosissima,sovradimensionata e con margini di sicurezza risicati,o passare a qualcosa d’altro,magari più flessibile.Inoltre Venture Star,X-38 ed X-33,e lo stesso Space Shuttle, ci hanno insegnato che è più pragmatico non puntare su soluzioni tecnologiche troppo avveniristiche.

Credo che il fallimento di cui parlasse Paolo Amoroso fosse riferito al fatto che, dopo l’incidente del Challenger, lo Shuttle non è più stato in grado di assolvere a tutti i compiti per cui era stato progettato e soprattutto, non ha voltato con la frequenza prevista inizialmente. Non un fiasco totale al 100%; diciamo piuttosto che il programma è stato ridimensionato e allora, sotto questo punto di vista, è stato un fallimento.

Non mi riferisco allo Shuttle in particolare, ma in generale a tutti i programmi spaziali. Intendo “fallimento” in senso – molto – lato: la differenza fra le idee/aspettative iniziali e ciò che viene effettivamente realizzato. Forse sarebbe meno fuorviante parlare di compromesso, non necessariamente in senso negativo, invece di “fallimento”.

Paolo Amoroso

Postato da: Elvis

I hope I didn't make some mistakes in english text - spero di non aver fatto errori d'inglese

the text is good :smiley:

La mia domanda è abbastanza OT rispetto all’argomento del thread, ma sapete dirmi chi sono i due groundcrew citati da michel van e quando è successo l’incidente?

Sono morti preparando la STS-1 al termine della dimostrazione del countdown, il comparto dei propulsori era stato saturato con azoto in modo da prevenire esplosioni per eventuali perdite di idrogeno e/o ossigeno, 6 persone entrarono troppo presto al suo interno e 5 di essi svennero per mancanza d’ossigeno, per due di loro non ci fu nulla da fare.

Si,ricordo perfettamente l’incidente.Non fu di buon auspicio per il programma.

Certo,la sicurazza assoluta non esiste nel campo dei voli spaziali,ed andare sulla luna è un impresa pericolosa;tuttavia una cosa è un mezzo nato senza alcun sistema di salvataggio per l’equipaggio (se si esclude quello che Mike Mullane ha chiamato “lanciarsi in stile pilota di B-17 colpito dalla contraerea Tedesca su Berlino”) un altra un veicolo che possiede una torre di eiezione.

OT: Caspita,e con questo sono arrivato a 2000 post!! :smiley:/ :smiley:/ :smiley:/ :smiley:/ :colonial:

Un grande complimento a Carmelo, una delle COLONNE portanti di questo forum.
Che dici, quest’anno ci vediamo il decollo di STS-118 insieme, nella bella Sicilia?
Sarò dalle parti di Augusta per allora, dotato di parabola motorizzata :wink:

Per completare l’argomento alquanto macabro dei decessi inerenti allo shuttle è vero che dopo l’esplosione del Challenger vi fu un ingeniere che si suicidò?

Eh,eh,per STS-18 sarò in mezzo al mare delle eolie :smiley:/ Ma se passi dalle parti di Messina o Taormina a fine luglio un bel briefing davanti ad una sontuosa granita di caffè con panna (ovviamente panna sopra e sotto) e relativa fragrante brioches da pucciare dentro,non ce la toglie nessuno. :neutral:

Carmelo, siamo certamente super OT, ma sappi che io arrivo in Sicilia il giorno 29, per fermarmi fino al 16. Troviamoci. Ti mando il mio cell. per PM.

Personalmente ritengo che tutte queste discussioni su capsule,spazioplani ed altro stiano diventando un po’ troppo “romantiche”.Voglio dire,qui si sta parlando di sistemi che vanno valutati tecnicamente (in prima analisi).Secondo me esistono vari modelli di astronavi (capsule,LB,biconici,spazioplani etc).Ognuna di queste soluzioni ingegneristiche ha pregi e difetti che devono essere valutati secondo più fattori (tipologia di missione,economicità,efficienza etc).Possiamo dire che le capsule siano i primi sistemi inventati per mandare persone nello spazio,ma nn per questo ogni capsula è uno strumento arcaico,un salto indietro,un’involuzione,pensate ad esempio a quante barche a vela esistono ancora adesso,assolvendo compiti specifici,incorporando in alcune situazioni il meglio delle tecnologie del XXI secolo.Seguendo l’analogia gli spazioplani sono navi con motore,ma hanno dimostrato per varie ragioni di nn poter svolgere (attualmente) i compiti che si pensava avrebbero potuto svolgere.Il Cev nn è il sostituto dello Shuttle,e nn deve aprire la frontiera dei viaggi orbitali Low cost,ma spostare la “frontiera” più in la per permettere ad altri di assolvere quel compito.In tutto questo lo spazioplano nn c’entra.L’unica cosa che può effettivamente dispiacere (oltre alla malinconia per un futuro fatto di promesse nn rispettate,e all’abbandonare il vettore dei nostri sogni astronautici) è una grandissima voglia di nn rischiare con tecnologie ibride (LB,biconici etc) anche se mettendomi nei panni di chi decide (ed è responsabile) forse giungerei alla stesse scelte…