Andiamo nello spazio ma pensando alla Terra

Quasi due miliardi e mezzo di euro per attività e ricerche nello spazio. Però guardando il più possibile alla Terra, all’uomo, alla qualità della vita. Insomma, lo spazio al servizio della sicurezza, dell’ambiente, della navigazione, delle telecomunicazioni e delle nuove tecnologie. Senza tuttavia dimenticare di dare uno sguardo all’universo. E’ in sintesi il piano aerospaziale italiano per gli anni 2006-2008, presnetato qualche giorno fa dal ministero dell’Università e dall’Agenzia spaziale italiana (Asi).

L’osservazione della Terra dallo spazio avrà il 29 per cento degli investimenti, il trasporto spaziale il 18 e la ricerca astrofisica poco meno del 21 per cento.

OSSERVAZIONE DELLA TERRA - E’in progetto la prima super costellazione del mondo costituita da diversi satelliti che operano in sinergia per fornire dati giorno e notte ed in ogni condizione di tempo sull’intero globo terrestre con una elevata ripetizione di osservazione e notevole acutezza visiva. Il programma principale, per un valore di 1100 milioni di euro, è rappresentato da 4 satelliti dotati di un sofisticato radar in banda X, della costellazione Cosmo-SkyMed, il sistema civile e militare per attività di protezione civile, sicurezza e gestione delle risorse ambientali. Questa costellazione sarà affiancata da un quinto satellite per osservare la Terra in 3 D e valutare gli spostamenti degli oggetti al suolo con grande precisione.

OSSERVAZIONE DELL’UNIVERSO - Questi progetti vanno dalla missione Agile (interamente italiana), dedicata all’astrofisica delle alte energie, alla realizzazione di elementi tecnologici per i tre strumenti di piano focale e sfruttamento dei dati scientifici della missione Herschel dell’Esa, che opererà dal 2007 con lo scopo di indagare i processi di formazione ed evoluzione delle galassie. Ci sono poi la missione Dawn (in collaborazione con la Nasa), per l’osservazione degli asteroidi Vesta e Cerere, la missione Esa per l’osservazione di Mercurio, la missione Aurora. Tra i programmi dell’Asi un ruolo importante riveste la Luna: in cantiere c’è una missione nazionale.

LANCIATORI - L’Italia ha conseguito un grande successo in ambito Esa con il riconoscimento del lanciatore Vega come elemento strategico della politica spaziale europea. Vega è un vettore europeo di generazione avanzata che aggiungerà Italia ed Europa, con un altro prodotto innovativo, complementare ad Ariane, al gruppo di paesi dotati di lanciatore spaziale. L’Italia partecipa al progetto con una quota del 65%. Vega consentirà l’immissione in un’orbita circolare a 700 km. I lanci avranno una portata di carico utile fino a 1500 kg e saranno 4 all’anno. L’operatività del sistema è programmata per il 2008.

TELECOMUNICAZIONI - Oltre a progetti di telemedicina e telecomunicazioni, sono in via di sviluppo nuove tecnologie per comunicazioni a larghissima banda, che vengono affiancate da un satellite per le telecomunicazioni (in collaborazione con la Francia), per fornire nuovi servizi al cittadino, consentendo alle amministrazioni pubbliche di ampliare i propri servizi su tutto il territorio nazionale ed operare anche in condizioni di eventi calamitosi sia naturali che indotti.

GALILEO - Di grande importanza è il programma Galileo/Egnos. Il Consorzio Galileo ha deciso di affidare all’Italia la realizzazione di due delle strutture più importanti per il funzionamento del nuovo sistema europeo di navigazione satellitare, destinato a competere con il Gps americano: il Centro di controllo della costellazione e della missione e il Centro di valutazione delle performance del nuovo sistema di navigazione satellitare europeo.

MEDICINA E BIOTECNOLOGIE - Gli obiettivi dell’Asi si riassumono in alcuni programmi di elevato rilievo scientifico: disturbi del controllo motorio e cardiorespiratorio; osteoporosi e atrofia muscolare; applicazioni biotecnologiche; controllo ambientale biorigenerativo; genomica, proteomica e metabolomica. Sui primi due studi, in particolare, sono stati appena varati i relativi programmi con un investimento pari a circa 30 milioni di euro. E’ previsto il coinvolgimento dei maggiori enti di ricerca italiani, di numerose università, di piccole e medie imprese. Saranno impegnati 600 ricercatori di tutta Italia.

AGENZIA SPAZIALE EUROPEA - A livello europeo, l’Italia conquista la leadership (40%) nel nuovo programma di esplorazione del sistema solare e la co-leadership con la Germania nel programma GMES (30%) di osservazione della Terra, confermando la sua posizione nel settore delle telecomunicazioni.

tratto da La Stampa Web