Erano i primi anni '80 e, su qualche rivista o quotidiano, lessi che era possibile dialogare con l’equipaggio di un Orbiter dell’epoca semplicemente componendo un (lunghissimo) numero telefonico.
Io e mio fratello (appena teen-agers), affascinati dall’idea, non aspettammo un istante a comporre quel numero.
Dopo un pò, qualcuno rispose in inglese ma subito arrivò nostra madre e fummo costretti a mettere giù la cornetta…
Si,mi ricordo perfettamente della cosa!
Componendo un numero telefonico era possibile ASCOLTARE i dialoghi tra l’equipaggio dello Shuttle in orbita ed il centro controllo missione.
Ovviamente feci quel numero,ma conoscendo male l’inglese mi limitai ad ascoltare per alcuni secondi,i vari “Ok Houston,we copy”.
Questo mi sembra molto più plausibile. Un conto è mettere a disposizione una linea che trasmette quello che viene detto sul loop Air to Ground, un altro conto è permettere a chiunque di parlare. Mi immagino il delirio che una cosa del genere avrebbe prodotto…
In ogni caso sarebbe una bella cosa da ripetere anche al giorno d’oggi per i loop di Space to Ground, per quanto se uno non ha idea di cosa si stia parlando ci si capisce ben poco…
sì ragazzi tutto vero! io il 7 febbraio 1984 componendo quel numero (appena ritrovo il quotidiano nel mio archivio Shuttle con l’articolo connesso lo pubblico!) ascoltai emozionato per qualche minuto la prima “passeggiata libera” nello spazio: quella di Bruce McCandless! ebbene sì ragazzi io c’ero, altri tempi! ciao a tutti da lunakhod