Arecibo distrutto!

Citiamo in casa prima di andare a cercare fonti allogene. Abbiamo un intero thread sull’argomento :wink: :grinning:

4 Mi Piace

Il re è morto, viva il re!

1 Mi Piace

Ma a che punto è ?

Tianyan? È completo, operativo da 4 anni e già ha contribuito a scoperte importanti.

3 Mi Piace

Cerchiamo di essere realisti. Arecibo è stato, per 60 anni, un’icona della radioastronomia.
Era un impianto vecchio da molti punti di vista, più volte modificato, con elevati costi di manutenzione e con limiti tecnologici. Ha funzionato per anni anche grazie a fondi della difesa, e grazie alle ricerche sulla ionosfera.
Si parlava da parecchi anni di chiuderlo, per destinare i (pochi) fondi verso altri progetti.
Certo una fine di questo genere è sorprendente, ma non del tutto inattesa. La radioastronomia va verso sistemi più flessibili, array di antenne come VLA, ALMA, LOFAR, e ovviamente SKA.
La chiusura di Arecibo permetterà di dirottare i fondi verso altro. Credo che l’unica ricerca che ne risentirà davvero saranno i rilievi radar sugli asteroidi, dove grazie al funzionamento bistatico con Goldstone l’antenna di Arecibo aveva una marcia in più.
Come detto sopra, è morto il Re, lunga vita al Re!

12 Mi Piace

Oops …
Grazie :blush::grin:

Ottimo riassunto del bravo Scott Manley.

4 Mi Piace

sempre bravissimo, Scott!

1 Mi Piace

Scusate la mia ignoranza nel campo (mi sono anche riletto il thread dell’equivalente cinese): oltre alla grande “eredità” storica di Arecibo (il mio PC ha donato anni di capacità di calcolo al Seti@home a fine anni 90/inizio 2000), cosa perde la comunità scientifica senza questo telescopio, visto che oggi si hanno gli “array” di radio telescopi?

C’era qualcosa che un radiotelescopio singolo con un disco gigantesco poteva fare, che non si possa fare con gli arrays tipo il VLT?

1 Mi Piace

Intanto il VLT è impegnato al 100%, avere un altro telescopio aumenta la capacità di osservazione. Per ora si decommissiona Arecibo, non si rimpiazza con un array.

E poi (ma di questo non sono sicuro al 100%) con un array non puoi trasmettere come trasmetti con una singola antenna equivalente. Guarda quello che sta succedendo per Voyager 2, per ricevere si possono usare le antenne da 35 metri in array mentre non si può più inviare un messaggio perché l’antenna da 70 metri è in manutenzione.

Gli oggetti piccoli del sistema solare non emettono naturalmente nelle frequenze radio. Arecibo trasmette a parecchi Megawatt di potenza per osservare, ad esempio, gli asteroidi. Per fare un paragone nella frequenza del visibile, è come fotografare senza flash. Arecibo trasmette un segnale radio per illuminare gli oggetti e vede l’eco di ritorno, anche se pochi pensano al flash della macchina fotografica in questo modo. A queste frequenze si vede anche la presenza di acqua nel sottosuolo, a memoria mi pare che fu proprio grazie ad Arecibo che si determinò il periodo di rotazione di Mercurio, grazie all’osservazione dei ghiacci trovati nel sottosuolo.

Per l’osservazione oltre il nostro sistema solare è facilmente rimpiazzabile con un array, tranne per una cosa poco scientifica, l’invio di messaggi ad altre eventuali civiltà, cosa che è già stata fatta con Arecibo.

6 Mi Piace

Ok, ne parla Scott Manley nel video linkato sopra, l’ho visto adesso.
Arecibo trasmetteva con 1 MW di potenza, mentre DSN trasmette con 500 kW.
Anche questo comunque sarebbe rimpiazzabile, mettendo su un radar più potente…

Non voglio assolutamente dire che Arecibo fosse inutile; cercavo solo di capire se perdiamo qualcosa “per sempre” o se invece al giorno d’oggi, con tecnologie più moderne, possiamo sostituirlo per avere le stesse (o magari anche migliori) performance senza bisogno di costruire un colosso simile

5 Mi Piace

Se il disco è più piccolo però la dispersione è maggiore, non conta solo la potenza di trasmissione. Quello che credo non si possa ancora fare con le tecnologie odierne è la trasmissione di un fascio collimato in array. Se ricevi tanti piccoli segnali in array, li allinei in post produzione. Ma se devi trasmettere al giorno d’oggi (credo) non riesci a essere in fase.

6 Mi Piace

Scott manley ha insisito parecchio sulla funzionalità radar, visto che per la misura della distanza degli oggetti intorno alla Terra abbiamo pochissimi strumenti averne uno potente in meno è un danno non da poco

1 Mi Piace

Se non sto prendendo una cantonata, almeno per quanto riguarda i telescopi ottici un array di telescopi tra loro distanziati permette di migliorare la risoluzione ad un costo di costruzione minore rispetto ad un telecopio “intero” di diametro pari alla distanza tra i componenti dell’array, ma non la capacita’ di osservare oggetti meno luminosi.

Varra’ la stessa cosa con i radiotelescopi?

Per qualunque sistema ricevente, ottico o radio, la sensibilità è la capacità di racccogliere fotoni, ed è direttamente proporzionale all’area dell’apertura. Per questo Arecibo è unico.
Invece la capacità di discriminare due sorgenti vicine (potere risolutivo) dipende linearmente dall’apertura.
In questo senso le schiere di antenne, come il mitico VLA o ALMA, hanno una sensibilità finita, derivante dall’area di captazione totale della schiera, e una risoluzione variabile, secondo la distanza delle antenne. Al limite si ha il caso della rete VLBI, che raccogliendo i dati di radiotelescopi a grande distanza (intercontinentale) ottiene la risoluzione corrispondente ad una antenna ampia migliaia di km.
Questo però si fa in ricezione; e in effetti la correlazione dei segnali si fa a posteriori dell’osservazione.
In trasmissione è possibile - le antenne a schiera attiva come quelle dei radar AESA o l’antenna di Starlink lo fanno - ma gli elementi trasmittenti devono conservare una fase costante, e questo è ben difficile per due o più antenne che puntano il medesimo oggetto mentre inseguono per compensare la rotazione terrestre.
Quindi con Arecibo si perde la potenza di trasmissione eccezionale del sistema, e la capacità di raccogliere segnali estremamente deboli.

16 Mi Piace

Tre foto del trasmettitore da 1 MW in banda S (2290-2380 MHz) posto nel “duomo” al centro dell’antenna di Arecibo. Le foto sono del 2008. Data l’impossibilità di lavorare sulla struttura, presumo che questa strumentazione, come tutto quello contenuto nella gondola, andrà distrutto.
Foto di Joe DiPietro, da FB, con consenso alla pubblicazione.

Altre spettacolari immagini sulla sua pagina fb: https://bit.ly/2J8HLc7

7 Mi Piace

Ancora un video da radioamatori:

4 Mi Piace

Se penso ai megapixel di una reflex vs l’apertura della lente, è una buona analogia?
Vorrebbe dire che gli Array hanno un sacco di megapixel, ma non riescono a raggiungere l’apertura di Arecibo?

2 Mi Piace

Una cosa simile, sì. Se vuoi più luce apri il diaframma, ovvero aumenti l’“apertura numerica” (il numero f) della lente, quindi l’area di captazione; la risoluzione però è data dal diametro dell’obiettivo, per le leggi di diffrazione dell’ottica. Il numero di megapixel può essere ininfluente se è esagerato; insomma, se sono più piccoli del potere risolvente dell’obiettivo (una sorgente puntiforme proietta uno spot di 10 um, ma il tuo sensore ha pixel da 1 um, semplicemente inutili). Per il radiotelescopio l’apertura è legata all’area di captazione, la risoluzione angolare al rapporto tra lunghezza d’onda e diametro, oppure per una schiera tra la lunghezza d’onda e la lunghezza della linea di base.

Edit, ho spiegato meglio il concetto di “tanti megapixel”

6 Mi Piace

La piattaforma sospesa è collassata.

4 Mi Piace