Ares-1 Forse una indiscrezione importante.

Solo per dire che quel lancio non è che fu proprio un fallimento, nel senso che non abbiamo definito tale nemmeno il lancio di Falcon-1.
Era un lancio sperimentale, durante il quale vi furono forti problemi di “sloshing” o “sciabordio” del combustibile, che lasciò a secco i sensori del “pieno”, i quali comandarono uno shutdown prematuro dei boosters. Il report USAF/Boeing ha identificato abbastanza chiaramente le cause, quindi direi che con uno sforzo rinnovato si potrebbe arrivare a perfezionare e rendere man rated quel lanciatore.
Inoltre, la Boeing aveva stilato una sorta di “path” evolutivo dei suoi sistemi di lancio Delta, prevedendo anche modelli a “cluster” di boosters primari, non solo di “strap on”.
Vedremo…

Beh allora mettila così, è un vettore che non ha mai realizzato un lancio operativo…
Poi lo ripeto per l’ennesima volta, adesso però lo scrivo così è più chiaro, non ha la capacità richiesta! Il Delta IV Heavy ha come payload massimo 25.8ton in orbita a 185Km e 28.5°, per la ISS servono 400km e 51.6°, entrambi i parametri sono penalizzanti e in più dobbiamo considerare la “manratizzazione”… arriviamo quindi alle solite 23ton identiche all’Ares I, e cosa abbiamo risolto? così com’è a mio parere non ce la può fare senza ridurre ulteriormente le dimensioni del CEV…
Inoltre reinserisco i motivi per cui è stato scartato direttamente dall’ESAS a pag. 382 dove c’è anche uno schema con i vari confronti:
“The EELV options examined for suitability for crew transport were those derived from the Delta IV and Atlas V families. The study focused on the heavy-lift versions of both Delta and Atlas families, as it became clear early in the study that none of the medium versions of either vehicle had the capability to accommodate CEV lift requirements. Augmentation of the medium-lift class systems with solid strap-on boosters does not provide adequate capability and poses an issue for crew safety regarding small strap-on Solid Rocket Motor (SRM) reliability, as determined by the OSP–ELV Flight Safety Certification Study report, dated March 2004. Both vehicles were assessed to require modification for human rating, particularly in the areas of avionics, telemetry, structures, and propulsion systems. Launch Vehicles and Earth Departure Stages Both Atlas- and Delta-derived systems required new upper stages to meet the lift and human-rating requirements. Both Atlas and Delta single-engine upper stages fly highly lofted trajectories, which can produce high deceleration loads on the crew during an abort and, in some cases, can exceed crew load limits as defined by NASA Standard (STD) 3000, Section 5. Depressing the trajectories flown by these vehicles will require additional stage thrust to bring peak altitudes down to levels that reduce crew loads enough to have sufficient margins for off-nominal conditions. Neither Atlas V nor Delta IV with their existing upper stages possess the performance capability to support CEV missions to ISS, with shortfalls of 5 mT and 2.6 mT, respectively.
Another factor in both vehicles is the very low Thrust-to-Weight (T/W) ratio at liftoff, which limits the additional mass that can be added to improve performance. The RD–180 first-stage engine of the Atlas HLV will require modification to be certified for human rating. This work will, by necessity, have to be performed by the Russians. The RS–68 engine powering the Delta IV HLV first stage will require modification to eliminate the buildup of hydrogen at the base of the vehicle immediately prior to launch. Assessments of new core stages to improve performance as an alternative to modifying and certifying the current core stages for human rating revealed that any new core vehicle would be too expensive and exhibit an unacceptable development risk to meet the goal of the 2011 IOC for the CEV. Note the EELV costs shown in Figure 6-17 do not include costs for terminating Shuttle propulsion elements/environmental cleanup. Finally, both the EELV options were deemed high-risk for a 2011 IOC.”

Albyz, tutto questo dimostra che sono in atto enormi “guerre” tra le varie lobbies, in un gioco simile al tiro alla fune in cui ognuno tira dalla propria parte.
La realtà dei fatti è che, a parte lo Shuttle, al momento gli USA non hanno nessun vettore “man rated”, Ares, Delta o altro che sia.
Francamente non capisco il tuo “accanimento” (perdonami il termine) sull’Ares/Orion, in ogni caso l’Ares I (se è per questo anche l’Ares V) è un vettore “di carta”.
Il fatto di utilizzare come primo stadio il booster dello Shuttle (e non è vero perché va comunque modificato) non implica in maniera automatica la qualifica “man rated”.
Il Delta IV, rispetto all’Ares I, presenta l’innegabile vantaggio di essere già allo stato di hardware e di non avere elementi propulsivi a propellente solido (unanimamente riconosciuti come pericolosi).

Inoltre a pag. 414 c’è tutto quello che ci sarebbe da cambiare per portarlo a “man rated” e qui sotto la tabella comparativa, per il resto c’è molto altro in quelle pagine, però almeno il materiale se vogliamo discutere è tutto qui…

Scusa Albyz ma la versione attualmente favorita dell’Ares I non è quella con il booster a 5 segmenti e con il secondo stadio propulso dal J-2S???

Il mio “accanimento” è portato da un unica motivazione, non c’è alternativa. Se domani venisse fuori un nuovo vettore che offrisse più garanzie non avrei problemi, ma non capisco tutto questo entusiasmo nel passare da un mezzo che riuscirebbe a fare il suo compito ad uno che non esiste come l’altro ma che così come è non può farcela e non offre nessuna garanzia.
Come puoi dare più credito ad un progetto che ha tutte le lacune sopra esposte con uno che bene o male e 3 anni che ci si lavora su e che continua ad andare avanti?

Il Delta IV, rispetto all'Ares I, presenta l'innegabile vantaggio di essere già allo stato di hardware e di non avere elementi propulsivi a propellente solido (unanimamente riconosciuti come pericolosi).

Questo che è l’unico motivo (ma hai letto le modifiche necessarie per utilizzarlo?) vantaggioso e per te sarebbe abbastanza per sopperire a tutte le manchevolezze sopra esposte? Solo perchè qualche pezzo (non di più) sarà riutilizzabile basterebbe per utilizzarlo riducendo ancora il CEV?

Si, per l’ESAS era ancora utilizzabile la versione “corta” ma non cambia nulla nel discorso… le prestazioni sono quelle…

Scusa Albyz, ma ti pare poco???
Tutto il progetto Constellation ruota intorno al leit-motiv della “sicurezza assoluta” e poi come vettore si seglie uno il cui componente principale è stato causa diretta della morte di 7 astronauti (per inciso quelli del Challenger)???

E no Albyz, non puoi rispondermi così.
Dal versione “corta” a quella “lunga” cambia tutto: boosters a 5 segmenti mai provato, nuovo motore (al posto del SSME) l’architettura resta la stessa ma i sistemi primari ed i relativi sottosistemi no, difatto è un vettore interamente nuovo che deve essere progettato, realizzato e testato ex-novo al pari degli altri (tranne il Delta IV che seppur da modificare già esiste).
Inoltre il documento ESAS comincia a risultare alquanto “outdated” dato il rapido sviluppo del progetto ed i relativi cambiamenti in atto.
Resta il documento “strategico” di base, ma in quanto a dettagli operativi non è più allo stato dell’arte.

A parte che non capisco come faresti a risolvere anche solo qualcuno dei problemi sopra citati (sono sempre gli stessi), poi ripeto, hai visto le modifiche che ci sarebbero da fare per utilizzarlo (se mai si risolvessero tutti gli altri problemi)? Propulsori da rifare, upper stage completamente nuovo, tutti i sistemi a doppia tolleranza strutture a terra da rifare e smantellare tutto quello che si sta utilizzando per lo Shuttle, tutto per utilizzare un vettore insufficiente, che ha volato solo una volta e senza raggiungere l’orbita prevista (e di molto), che va praticamente rifatto, con un ritardo di altri anni e miliardi di dollari?! Tutto questo per un unico vantaggio, ovvero quello di riutilizzare qualche pezzo?!

E no Albyz, non puoi rispondermi così. Dal versione "corta" a quella "lunga" cambia tutto: boosters a 5 segmenti mai provato, nuovo motore (al posto del SSME) l'architettura resta la stessa ma i sistemi primari ed i relativi sottosistemi no, difatto è un vettore interamente nuovo che deve essere progettato, realizzato e testato ex-novo al pari degli altri (tranne il Delta IV che seppur da modificare già esiste).

Allora visto che dobbiamo contare quello che c’è da rifare in uno e nell’altro proviamoci…
Upper stage: nuovo per entrambi.
Propulsori: da riprogettare per il Delta IV e nuovo per l’Ares I ma che già esiste e già provato al banco.
Stadi intermedi: nuovi per entrambi.
Sistemi: nuovi per entrambi.

Allora dove sarebbe tutto questo materiale testato e i relativi vantaggi? Ma onestamente dimmi percè salteresti così al buio andando in contro a una valanga di problemi e a ritardi ed enormi costi, perchè non riesco a capirlo in nessun modo, non è questione di filosofie di costruzione o scelte progettuali, questi sono numeri è lampante che se da un lato c’è un progetto critico ma che si sta portando avanti dall’altro non c’è nulla di conosciuto ad esclusione di una certa dose di problemi già in partenza…

Inoltre il documento ESAS comincia a risultare alquanto "outdated" dato il rapido sviluppo del progetto ed i relativi cambiamenti in atto. Resta il documento "strategico" di base, ma in quanto a dettagli operativi non è più allo stato dell'arte.

Quindi? vorresti dire che adesso il Delta IV non ha più problemi?

Innanzitutto cerchiamo di discutere mantenendo un profilo poco graffiante e costruttivo.
Non facciamone una sorta di guerra personale.

Penso che entrambi i punti di vista (albyz e peppe) abbiano punti favorevoli.

Albyz, sebbene questo paragrafo fosse riferito al Delta Heavy, non ti sfugge di certo che si poò apllicare TALE E QUALE all’Aries-1, soprattutto nella mai testata configurazione a 5 segmenti.

Se dovessi scegliere tra due configurazioni potenzialmente nuove, personalmente e senza farne una sorta di “guerra ideologica” propenderei per lo sviluppo e la certificazione di un EELV, magari proprio il Delta Heavy che ha 2 strap on boosters a combustibile liquido. Un buon margine di sicurezza in più rispetto al booster a combustibile solido.
Poi siamo d’accordo che con la capsula finalmente eiettabile e con tutti i controlli post challenger i boosters della Thiokol sono arcisicuri, ma sai com’è, se hai un vettore “all liquid” che ti garantisce anche solo l’1% di sicurezza in più, non è che sia un male.

Senza contare che non vedo perchè la NASA debba sostanzialmente reinventare la ruota con un lanciatore di cui poi dovrebbe occuparsi direttamente in merito ai vari refurbishment, senza poterlo “vendere” ad altri clienti come invece potrebbe fare un privato, recuperando sugli investimenti fatti.

Personalmente vedo un errore di metodo, a monte. Albyz, non possiamo dire che all’Ares-1 “non ci sono alternative”. Mi spiego meglio: ma è mai possibile che si debba costruire una capsula in funzione del vettore? Che sia quest’ultimo il perno di tutto? Che si debba limare e limare sempre al ribasso le potenzialità della capsula per restare aderenti alle specifiche del vettore?

Quando si partì per le missioni lunari, si disse al buon Vehrner (ok sto semplificando): CSM + LEM = x tonnellate. Ci serve un razzo che possa far volare tutto questo. Ne uscì il Saturn V, che ricordo, fu addirittura possibile upgradare in corso d’opera per sostenere i pesi aggiunti per le J missions.

Invece qui… La chiamano “Vision” ma a me sembra davvero che si stia volando… bassissimo.
Ok, si garantiscono molti posti di lavoro in casa Thiokol; ok, riutilizziamo parte della struttura di lancio degli shuttle, ma allora preferirei che chiamassimo tutto questo programma per quello che è: un enorme ripiego, che certamente consentirà il trasporto di astronauti alla ISS, ma non farà fare un passo avanti all’astronautica in generale. Meglio di niente, d’accordo, ma quando vedo certe meravigliose immagini di quella stupenda macchina che è lo space shuttle, mi viene una certa rabbia.

Albyz, stiamo parlando di “safety” oppure no? Se si, è innegabile il fatto che avere tutti i propulsori a propellenti liquidi rappresenta un vantaggio in termini di sicurezza del sistema (e questo non lo dico solo io).

Anche il “rationale” di Ares I è quello di riutilizzare “il più possibile”.

A me non mi fa impazzire il Delta IV ma ha il vantaggio di essere commerciale e di far parte di una “famiglia” di vettori suscettibili anche di altri impieghi, mentre l’Ares I è interamente dedicato all’Orion e, qui i russi insegnano, non è espressione di una sana economia di scala.

Premesso questo restano valide tutte le perplessità ed i problemi che hai descritto per entrambi i vettori.
Una soluzione “semplice” al problema evidentemente non esiste e nemmeno la NASA cel’ha visti i tentennamenti.
In questo particolare caso non è nemmeno “colpa” dell’Orion in quanto tale, al limite è una vittima di questa situazione, la scelta del vettore andava e va fatta a monte indipendentemente dal sistema (capsula, corpo portante o aerospazioplano) che sia trasportato.

Perdonami ma qui se non c’è “nulla di conosciuto” è proprio l’Ares I che introduce un’architettura anomala (primo stadio solido, secondo liquido) mentre il Delta IV è senz’altro più “ortodosso”.
Inoltre tutta l’indecisione intorno all’Ares I è senz’altro generata dalla, sempre più conclamata, incapacità (già sulla carta) di venire incontro ai requisiti di missione, come giustamente faceva notare Topopesto.
Forse nemmeno il Delta è esente da questo problema, ma almeno ha un certo potenziale di crescita mentre l’Ares sembra “decrescere” ogni giorno che passa.

Se la NASA si “impunta” sull’Ares I c’è il rischio di invalidare, o compromettere, l’intero progetto Orion (ed io certo non verserei nemmeno una lacrima) così come fece a suo tempo l’ESA con l’accoppiata Ariane 5/Hermes.
Che fine ha fatto l’Hermes?
Che fine hanno fatto i soldi dei contribuenti europei, e quindi anche i nostri??
E’ giusto perseguire un programa che tante critiche, e problemi oggettivi, sta sollevando già in fase di progettazione??

Mai, nella storia della NASA, ci si è trovati di fronte ad un programma così controverso già in fase di sviluppo.
Tu ti preccupi, giustamente, dei soldi spesi finora. Ma alla NASA non hanno mai davvero sentito questa preoccupazione, sennò come ti spiegheresti i vari X30, HL20, X33 ed X38 (senza contare X34 ed X37)??
L’Orion, come tutti i programmi NASA, ha una fortissima valenza politica.
Ed il vento, politicamente parlando, sta cambiando.

Posso solo augurarmi che il cambiamento porti qualcosa di buono, di davvero buono perché l’Orion e l’Ares I non mi sembrano (e l’ho scritto già ripetutamente) il meglio che gli USA possano esprimere in campo spaziale.
Se tali problemi perdurano, non mi spiacerebbe pensare che l’Orion sia destinato a raggiungere i vari X30, X33 ed X38 nel dimenticatoio dei progetti finanziati e mai realizzati.

Magari alla Lockheed-Martin hanno già qualcosa di molto più interessante “in caldo”.
Magari è solo una mia speranza…

Scusa

Albyz, sebbene questo paragrafo fosse riferito al Delta Heavy, non ti sfugge di certo che si poò apllicare TALE E QUALE all'Aries-1, soprattutto nella mai testata configurazione a 5 segmenti.

E’ proprio questo il punto! quale è la differenza per buttare via tutto e ricominciare ad avere gli stessi problemi?

Se dovessi scegliere tra due configurazioni potenzialmente nuove, personalmente e senza farne una sorta di "guerra ideologica" propenderei per lo sviluppo e la certificazione di un EELV, magari proprio il Delta Heavy che ha 2 strap on boosters a combustibile liquido. Un buon margine di sicurezza in più rispetto al booster a combustibile solido.

Anche io, però non ora e con un vettore che almeno all’inizio abbia tutti i requisiti, non come in questo caso che si cambia per essere sicuri di non riuscire a fare tutto…

Personalmente vedo un errore di metodo, a monte. Albyz, non possiamo dire che all'Ares-1 "non ci sono alternative". Mi spiego meglio: ma è mai possibile che si debba costruire una capsula in funzione del vettore? Che sia quest'ultimo il perno di tutto? Che si debba limare e limare sempre al ribasso le potenzialità della capsula per restare aderenti alle specifiche del vettore?

Quando si partì per le missioni lunari, si disse al buon Vehrner (ok sto semplificando): CSM + LEM = x tonnellate. Ci serve un razzo che possa far volare tutto questo. Ne uscì il Saturn V, che ricordo, fu addirittura possibile upgradare in corso d’opera per sostenere i pesi aggiunti per le J missions.

D’accordissimo, ma quale sarebbe l’alternativa? Se io ti faccio la domanda esiste un vettore a meno di poche modifiche che risponda ai requisiti e che sia capace abbastanza mi puoi rispondere di si?

ok, riutilizziamo parte della struttura di lancio degli shuttle, ma allora preferirei che chiamassimo tutto questo programma per quello che è: un enorme ripiego, che certamente consentirà il trasporto di astronauti alla ISS, ma non farà fare un passo avanti all'astronautica in generale. Meglio di niente, d'accordo, ma quando vedo certe meravigliose immagini di quella stupenda macchina che è lo space shuttle, mi viene una certa rabbia.

Perchè chiameresti l’Ares I un ripiego e un Delta IV un passo avanti? Io li metto entrambi sullo stessissimo piano solo che uno è in ritardo di almeno 3 anni…
Il passo avanti non è raggiungere la ISS (ne con l’uno ne con l’altro) ma sarà solo il raggiungimento della Luna…

Non l’ho mai negato, ma non è che puoi definire insicuro un razzo che non è ancora partito confrontandolo con uno che è partito una sola volta e non è arrivato… ne l’uno ne l’altro possono fare statistica, che poi la “filosofia” del liquido sia più sicura non c’è dubbio…

A me non mi fa impazzire il Delta IV ma ha il vantaggio di essere commerciale e di far parte di una "famiglia" di vettori suscettibili anche di altri impieghi, mentre l'Ares I è interamente dedicato all'Orion e, qui i russi insegnano, non è espressione di una sana economia di scala.

In questo non sono d’accordo… sono solo diverse filosofie progettuali, grandi programmi del passato erano “dedicati” e non per questo sono programmi “minori”…

Perdonami ma qui se non c'è "nulla di conosciuto" è proprio l'Ares I che introduce un'architettura anomala (primo stadio solido, secondo liquido) mentre il Delta IV è senz'altro più "ortodosso". Inoltre tutta l'indecisione intorno all'Ares I è senz'altro generata dalla, sempre più conclamata, incapacità (già sulla carta) di venire incontro ai requisiti di missione, come giustamente faceva notare Topopesto. Forse nemmeno il Delta è esente da questo problema, ma almeno ha un certo potenziale di crescita mentre l'Ares sembra "decrescere" ogni giorno che passa.

Come ho scritto sopra per il Delta i problemi sarebbero esattamente gli stessi… non si può partire con un progetto sapendo già di molte grosse problematiche, se invece i problemi vengono fuori in progettazione e poi si risolvono… beh questo è il lavoro dell’ingegnere…

I Delta così come è ha grossissimi problemi per essere adattato, se invece si pensa ad una versione rivista… beh di cose da fare ce ne sono parecchie almeno altrettante dell’Ares…

Vorrei chiarire una cosa sulla mia posizione: non propugno per forza il cambio di vettore; ricordo che ho inviato il mio primo post dando forzatamente per vera la notizia dell’abbandono di Ares-1.

Detto questo, rispetto alle tue giuste obiezioni, mettiamola così: se si deve cambiare idea, meglio farlo ora, subito. Ogni giorno perso son soldi buttati via.
Si ricordi che:
a) al presunto primo volo di Ares-1 mancano ancora diversi anni;
b) non è stato costrutito nè testato ancora l’hardware di Ares-1;
c) il personale tecnico (al 99%) è ancora impegnato con l’hardware dello Shuttle, e non sono stati già istruiti alle procedure di Ares-1;
d) non mi risulta che siano già state avviate le opere di costruzione degli impianti produttivi per ares-1.
e) siamo ancora in tempo a non affettare ulteriormente la già dimagrita capsula Orion.

E poi albyz, tu che ne pensi? Non hai la sensazione che la NASA sia essa stessa, nella sostanza, poco “convinta” della direzione tecnica intrapresa?
Ribadisco che a mio parere si è partiti dalla base in modo sbagliato. Non si progetta una capsula perchè si adatti al vettore, tantopiù che tale vettore esiste solo sulla carta. L’impossibilità di variarne le caratteristiche denota che di sicuro Ares-1 nasce già ingessato, adulto, incapace di crescere in potenza con un approccio modulare, cosa invece ampiamente prevista per i lanciatori privati.

Ricordo che abbiamo speso pagine di discussione per sottolineare come sia giusto (e condivido) che il lavoro di trasporto da e verso la ISS di cargo ed equipaggi sia affare affidabile ai privati (COTS).
Che necessità aveva la NASA di progettare un vettore “pubblico”? Mi sembra una sostanziale mancanza di coerenza con la giusta linea di apertura ai privati, tanto più perchè condita con una mancanza di “plus”.
Cioè la NASA ha scelto di produrre il lanciatore “in casa”, ma non ha potuto sfruttare questa occasione per farsene uno su misura. Tanto valeva, IMHHHHO, comprarsi il Delta o l’Atlas e investire sulla loro crescita. Così si fece per Mercury e Gemini, mentre quando la NASA decise di produrre in house, uscirono dal MSFC i magnifici razzi della famiglia Saturn. Oggi davvero stiamo volando baaaaaasso.

Sono tutte cose vere, ma non sono queste le limitazioni economiche e soprattutto tecnologiche dell’eventuale cambiamento.

E poi albyz, tu che ne pensi? Non hai la sensazione che la NASA sia essa stessa, nella sostanza, poco "convinta" della direzione tecnica intrapresa?

Pensare che la NASA ragioni come un’unica testa a mio parere è sbagliato, la NASA è fatta di persone e ognuna può “pensarla” a modo suo, anche e soprattutto a seconda del “partito” a cui appartiene, l’abbiamo detto più volte è difficile, quasi impossibile capire le voci e le soffiate quanto abbiano di vero e quanto siano studiate a tavolino… che sia poco convinta non mi pare visto che le voci ufficiali hanno bene in testa la strada da seguire, sta tutto nel vedere la fondatezza delle “voci”…

Ricordo che abbiamo speso pagine di discussione per sottolineare come sia giusto (e condivido) che il lavoro di trasporto da e verso la ISS di cargo ed equipaggi sia affare affidabile ai privati (COTS). Che necessità aveva la NASA di progettare un vettore "pubblico"? Mi sembra una sostanziale mancanza di coerenza con la giusta linea di apertura ai privati, tanto più perchè condita con una mancanza di "plus". Cioè la NASA ha scelto di produrre il lanciatore "in casa", ma non ha potuto sfruttare questa occasione per farsene uno su misura. Tanto valeva, IMHHHHO, comprarsi il Delta o l'Atlas e investire sulla loro crescita.

Beh ma anche in questo caso tutto l’Ares I è costruito da aziende “private” e gestito poi in’ultima parte dalla NASA, la separazione non è così netta, forse l’Ares I è un bricolage di aziende mentre un EELV è tutto di un unico gruppo ma la differenza non è così netta…
Poi rimane il fatto che la NASA voglia comunque lasciare a mio parere come “gestore” il suo nome perchè con quel lanciatore si dovrà andare sulla Luna e secondo me si ricollega sempre al discorso della collaborazione internazionale per arrivare alla Luna, come è importante che la NASA almeno per arrivarci faccia tutto da sola, la cerchia si stringe anche per le aziende, perchè sarebbe scomodo dire che si è arrivati alla Luna insieme all’Europa o alla Russia che sia, ma sarebbe anche scomodo dire che si è arrivati pagando Boeing o chichessia per farsi portare… non so se ho reso l’idea… almeno questo è quello che penso, sarebbe sempre un appoggiarsi per raggiungere l’obiettivo, il quale sarebbe visto dall’opinione pubblica in un’incapacità incomprensibile visti i finanziamenti elargiti…

Straquoto l’Admin!!! :smiley:

Albyz, stiamo parlando di "safety" oppure no? Se si, è innegabile il fatto che avere tutti i propulsori a propellenti liquidi rappresenta un vantaggio in termini di sicurezza del sistema (e questo non lo dico solo io).

mi sembra però che l’ESAS non la pensi nello stesso modo: da quello che si legge nella tabella riportata da albyz, alla NASA sembrano sicuri di poter fare un lanciatore molto più affidabile rispetto agli EELV. L’ultima linea, quella che indica il Loss Of Crew (LOC) rate, riporta rispettivamente 1/957 e 1/1100 per Atlas V e Delta IV, mentre indica 1/1918 per l’Ares I a 5 segmenti. E’ vero che si tratta di uno studio preliminare, ma questo vale in egual misura per tutti e 3 i lanciatori, e poi alla NASA avranno pur fatto i loro conti. Non penso che il valore dimezzato dell’Atlas se lo siano inventato di sana pianta.

Ottimo Admy!!!

Non sono entrato in questa interessantissima discussione fino a questo momento soltanto per un motivo… sapete bene (vero Albyz? :stuck_out_tongue_winking_eye:) che ODIO come si è mossa la NASA per il successore dello Shuttle… :scream:
E adesso…? A quattro anni dall’avvio della Vision…? Non credo che il problema sia se vada bene l’Ares-1 oppure un Delta 4 o Atlas 5… il vero problema è che la NASA non avrà più la guida del FUTURO astronautico dopo la messa in pensione di quella straordinaria macchina che è stata lo Space Shuttle… Alla fine (se va bene…) avremo fra 7 (SETTE) anni una capsula che magari riporterà l’uomo sulla Luna (se gli diamo una mano noi europei, russi, giapponesi, canadesi, indiani e forse cinesi… :wink:) ma che a quel tempo sarà già “obsoleta”… A questo punto dobbiamo solo “sperare” che i privati (viste che non ho nessuna fiducia nello sforzo manned europeo…) raggiungano i loro obiettivi e forse ne vedremo delle belle… In fondo in “2001 Odissea nello Spazio” la navetta alata (Orion… che malvagia coincidenza…) che raggiunge la stazione spaziale è di una compagnia aerea e non della NASA… la solita preveggenza di Kubrick?
Un ultima cosa… da questo momento chiudo completamente ogni mia discussione su Ares-1 e CEV/Orion fino a che non vedremo dei RISULTATI e non soltanto chiacchere… :twisted:

Già,è questo il vero problema. :frowning: Perchè a quel tempo avremo già in servizio il Klipper Russo e la navicella manned europea derivata dall’ATV e…Perchè il Klipper e la versione Manned dell’ATV li stanno già costruendo,vero? :kissing_heart: no? Beh,allora di sicuro avremo una navetta Cinese che…Eh? ah, ho capito, solo la Shenzou più una stazioncina Shenzou derived in stile Saljut-1.Beh però i privati con i loro…aereorazzi suborbitali? come,niente spazioplani stile 2001 odissea nello spazio? no,eh? solo voli suborbitali.Ma lo space X dragon…Ah,è una capsula ancora più piccola dell’ORION? Vabbè,ci rinuncio! :-#

Non disperate.

Aggiungo io una notizia divulgata nei giorni scorsi in occasione del salone aerospaziale di Le Bourget, “Airbus si prepara alla realizzazione di un supersonico civile in grado di collegare Parigi e New York in meno di due ore”.
Voi direte che c’entra??
C’entra, c’entra…

Aldilà del fatto che esista o meno un mercato potenziale per i supersonici (del resto questa notizia riemerge a galla ogni 5/6 anni) questa notizia pone l’accento sul fatto che ogni grosso gruppo aeronautico di oggi è in grado di porsi sul mercato spaziale domani.
Mi spiego meglio, una “qualsiasi” azienda in grado di progettare, realizzare e costruire un velivolo complesso come l’Eurofighter Typhoon, oppure il supersonico civile SST, è (o sarà a breve) in grado di progettare, realizzare e costruire dei veicoli spaziali.

A mio avviso, il mercato aeronautico si sta evolvendo (e lo sarà sempre più in futuro) verso il settore spaziale. Questo non significa che spariranno gli aerei in quanto tali, anzi. Significa invece che avremo sempre più offerta (da un lato) e domanda (dall’altro) di trasporti spaziali o suborbitali.

Se veramente dovesse “esplodere” il turismo spaziale come fenomeno di massa, credete davvero che una ditta piccola come la Scaled Composites avrebbe la capacità industriale di soddisfare un intero mercato mondiale?? Oppure lo faranno i “colossi” aerospaziali?

Per tornare al nostro punto di partenza, ovvero la malnata capsula Orion, io direi che non importa se nel prossimo (ma 7 anni sono tanti) futuro avremo delle più o meno capsule che vanno e vengono da LEO (e forse dalla Luna). Ciò che importa è che in un futuro a medio termine ci siano degli aerei in grado di collegare DAVVERO in due ore New York con Parigi, il che significa che forse un giorno il derivato di uno di questi aerei si staccherà dalla pista di un normale aeroporto e volerà tanto alto e tanto veloce da raggiungere lo Spazio.

Beh, voi mi direte che l’avete già sentito?
E’ giusto, sono più di venti anni (da quando gli USA lanciarono il programma X30) che si sente parlare di questi progetti mai concretizzati.
La differenza la fanno i soldi ed il mercato, venti anni fa c’erano i soldi pubblici (NASA) e nessun mercato in tal senso, ora esistono i soldi (pubblico/privato) che forse saranno meno ma esiste in compenso un mercato potenziale.

Se questo farà davvero la differenza solo il futuro lo potrà dire.
Io continuo a sperare…