Ares I-X Mission Log

o piuttosto, rivedendo il filmato da te postato sembra che si strappino dei cavi .

Nei nostri casi non sono mai scoppiati dei paracadute, stà di fatto che il termine è comunque valido dato che i “brandelli” rimasti formavano appunto una “fiamma”.
Questo termine veniva utilizzato anche nel caso in cui il paracadute principale si andava ad intrecciare con quello di emergenza, provocando una parziale apertura di entrambi.

Confermo quanto scrive Aurelio, in campo spaziale l’esmpio più classico (e doloroso) è quello della Soyuz 1 la cui parziale apertura del paracadute principale (appunto a fiamma) e la mancata apertura di quello d’emergenza hanno portato alla morte del povero Komarov.

Di seguito si registra il caso del paracadute a fiamma (1 su 3) del CM di Apollo 15 immortalato in un celebre immagine durante lo splashdown.

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E pensare che tutto questo può essere causato da un’asola mal messo, o legata, o da una funicella posizionata male; basta poco per provocare dei problemi! :ok:

Dalle prime indiscrezioni pare che molti dati che si sperava di recuperare con il primo stadio siano andati persi, ci sono state delle infiltrazioni d’acqua che hanno danneggiato i recorder.
Il problema invece del cablaggio fra primo e secondo stadio che non si era separato correttamente pare sia provocato dalla rottura del “tirante” che avrebbe dovuto trattenere i connettori ma che invece si è danneggiato con l’esplosione del sistema di separazione.

Hai … sarebbe davvero un peccato.
Chissà se i guai sono dovuti al forte impatto con la superficie del mare, visto il dispiegamento parziale dei paracadute … non c’era comunque anche una parte di dati, via telemetria (sempre che io stia ricordando bene)?

Video da telecamera di bordo del dispiegamento dei paracadute:

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Beh, ora è chiaro più che mai che ha ceduto un tirante.

Qualche dettaglio tecnico sulla missione per meglio comprenderne le peculiarità e i risultati.

Ares I-X al lancio era il 10% più leggero di Ares I per simularne il comportamente con un segmento in meno, al momento dell’apertura dei paracadute però le sollecitazioni sono state del 15% maggiori rispetto a quelle del vettore completo a causa del maggior peso del quinto stadio e dell’aft skirt.
Il maggior peso del quinto stadio rispetto a quello vuoto attivo è provocato dal fatto che solitamente le sollecitazioni di compressione sui segmenti al lancio sono parzialmente compensate dalla pressurizzazione interna del primo stadio attivo (60atm circa) la quale aiuta a compensare l’insorgere di buckling, non essendo qui il quinto stadio pressurizzato è stato costruito obbligatoriamente con un maggior spessore e quindi peso e riempito ulteriormente con tutta l’avionica che non volerà sul vettore completo.
La conseguenza del maggior peso così in alto, sul quinto stadio, era però il rischio di un rientro “a testa in giù” con relativi grossi problemi ai paracadute e di surriscaldamento, per compensarlo si è aggiunta una discreta ulteriore zavorra sulla aft skirt per cercare di mantenere l’assetto voluto dopo la separazione.
Questo ha portato quindi a quel 15% di stress extra sui paracadute rispetto al vettore completo.

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Questi dati possono spiegare dunque il perchè del parziale fallimento dei paracadute
Va beh, il lancio è stato comunque un successo, speriamo riescano a recuperare tutti i dati, sarebbe veramente un peccato perderli!

Non c’è stata intrusione di acqua nel recorder del primo stadio anche se comunque si stanno avendo alcune difficoltà non precisate con il recupero dei dati.
Intanto il problema al primo paracadute sembra sia stato provocato da un linecutter difettoso.

Questi dettagli continuano a chiarire ulteriormente i problemi del lancio!
Forse le difficoltà del recupero sono da imputare alla “botta” non preventivata dovuta al mancato dispiegamento dei paracadute…l’elettronica spesso è sensibile a queste cosette, anche se dubito che il recorder fosse un semplice HD

Concordo anch’io con l’idea che i problemi possano essere stati causati dal forte impatto con l’acqua, dovuto al non corretto dispiegamento dei paracadute.
molte volte si pensa che un impatto con l’acqua sia molto più “morbido” che sulla terra però questo è completamente sbagliato; l’impatto con l’acqua è molto più duro che sulla terra.

M allora perché la capsule USA (almeno finora) sono sempre scese in mare? Per motivi geografici (gli USA hanno un territorio disponibile più piccolo di quello russo)?

Perchè E’ più “morbido” un ammaraggio che un atterraggio, spesso non quanto si crede, ma non c’è ombra di dubbio che un impatto con l’acqua sia sensibilmente più morbido e semplice da gestire dal punto di vista delle sollecitazioni.

Indubbiamente è “relativamente più morbido” diciamo così e quindi risulta meno complicato dal punto di vista delle sollecitazioni, c’è però il rovescio della medaglia dovuto all’acqua: deve galleggiare e (dando per scontato che è stagna inizialmente) rimanere stagna dopo l’impatto morbido fino a che non è raggiunta dai mezzi di recupero
Detto questo l’ammaraggio è decisamente “meno stressante” come sollecitazioni come scrivi tu

Forse topopesto si riferisce agli aerei. Credo che per un aereo dovrebbe essere “relativamente più morbido” un atterraggio di emergenza rispetto ad un ammaraggio, in quanto il carrello è in grado di assorbire una notevole quantità di energia quando impatta con il suolo, mentre al contatto con l’acqua in pratica dovrebbe entrarci dentro, non assorbendo nulla o quasi…

Mi dispiace contraddirvi, ma quanto da me scritto si riferisce esclusivamente ad un “ammaraggio” da parte di un paracadutista.
Durante i nostri addestramenti militari ci hanno sempre consigliato che, in caso di problemi e dovendo scegliere, è sempre meglio l’atterraggio piuttosto che l’ammaraggio.Il fatto che l’acqua sia un elemento liquido trae in inganno sulla sua consistenza; l’impatto con l’acqua risulta molto più duro che sulla terra. Logicamente questo ha valore oltre determinate altezze. Confrontando tra uomini e oggetti, penso che la cosa sia sempre valida!

La scelta della NASA, per un ammaraggio, è esclusivamente per il fatto di avere molto più spazio a disposizione, dato che rispetto alla Russia, ha minor superficie sulla terra.
Diversamente la Russia, avendo un territorio molto più esteso e spopolato, ha optato per l’atterraggio.

Non so per un paracadutista ma per la fisica un ammaraggio è estremamente più conveniente dal punto di vista delle sollecitazioni e dei danni a determinate velocità di impatto.
Non è un caso se tutti i dimensionamenti dei sistemi di protezione relativi alle sollecitazioni di impatto di Orion siano riferiti al caso peggiore attualmente previsto, ovvero un atterraggio sulla spiaggia o lungo la costa del KSC in caso di abort, non in caso di ammaraggio.

La scelta della NASA, per un ammaraggio, è esclusivamente per il fatto di avere molto più spazio a disposizione, dato che rispetto alla Russia, ha minor superficie sulla terra. Diversamente la Russia, avendo un territorio molto più esteso e spopolato, ha optato per l'atterraggio.

Assolutamente errato, la “precisione” di atterraggio e lo spazio disponibile non è mai stato un requisito “stretto” tale da comportare tale scelta, il passaggio da atterraggio ad ammaraggio è stato comportato solo ed esclusivamente dai problemi di payload disponibile portati da Ares I, i quali hanno costretto alla rimozione degli airbag (perchè appunto un impatto con il terreno è estremamente più “tosto”) e del sistema di assorbimento degli urti obbligando ad un ammaraggio, il quale può essere effettuato senza troppi sistemi di protezione.

Non è una novità, ma non concordo assolutamente con quanto da te esposto; non penso proprio che i miei istruttori paracadutisti dicessero di evitare l’acqua solo per dire qualcosa, le regole imposte ai paracadutisti sono sicuramente uguali anche per l’applicazione sugli oggetti.
Stessa cosa dicesi per quanto concerne le varie capsule utilizzate finora dalla NASA.
Per Orion si è optato per l’acquasolo per il semplice fatto di avere già alle spalle l’espperienza delle missioni passate; un atterraggio sulla terra avrebbe comportato nuovi studi e nuove sperimentazioni aggravando il peso della capsula con la presenza degli airbag.
Visto che la capsula Orion sembra già al linmite, con il suo peso, perchè aggravarlo ulteriormente?