Ares I-X Mission Log

Non mi sembra che nessuno abbia detto che le regole per paracadutisti siano campate in aria, ma non è affatto detto che le regole per un paracadutista debbano valere anche per un oggetto. Ad esempio, un uomo può perdere i sensi ed affogare, una capsula no. Quando ho letto il tuo messaggio la cosa infatti mi è sembrata logica, perché credo sia preferibile per un uomo trovarsi magari con le caviglie rotte ma sulla terraferma, piuttosto che tutto d’un pezzo ma svenuto in mezzo all’acqua.

Concordo con Gwilbor…per un uomo legato ad un paracadute con una marea di corde e stoffa che si inzuppa di acqua, l’acqua non è certo l’ambiente ideale. Per una capsula stagna le cose cambiano un po’ credo facendo propendere per i vantaggi derivanti dall’impatto meno stressante
Sono considerazioni mie da non paracadutista

Ma non è minimamente vero… l’ipotesi dell’atterraggio è rimasta in piedi sino a quando la nacessità di alleggerire il tutto ha obbligato alla rimozione degli airbag e quindi all’ammaraggio…

Visto che la capsula Orion sembra già al linmite, con il suo peso, perchè aggravarlo ulteriormente?

Appunto… è quello che ho scritto sopra… sono stati rimossi gli airbag a causa del peso… e rimuovendo gli airbag si è stati obbligati all’ammaraggio appunto per le sollecitazioni nettamente minori…

In ogni caso non è una questione di opinioni, la fisica è fisica, le sollecitazioni di impatto sono provocate dallo spazio di decelerazione della struttura ed è palese che deformare il terreno è infinitamente più difficile che “deformare” l’acqua utilizzando la struttura della capsula, la stessa in qualsiasi posizione la si faccia impattare il terreno non scaverà che qualche cm di terreno e questo è lo spazio di decelerazione dalla velocità di discesa a 0, un impatto con l’acqua invece comporta un quasi completo “affondamento” temporaneo della stessa, e qui si parla di metri, non di cm, per lo spazio di decelerazione, ovvio quindi che le sollecitazioni sono di molto inferiori per un ammaraggio.

Se poi si vuole considerare l’esempio più banale immaginabile… tuffi da altezze di decine di metri sono possibilissimi e se eseguiti correttamente non comportano alcun danno a chi li esegue, salti da decine di metri su qualsiasi tipo di terreno in qualunque modo li si esegua, possono invece portare ai risultati ovvi che immaginiamo… non c’è alcun dubbio che un impatto con l’acqua è in ogni caso preferibile per le sollecitazioni…

E’ iniziato ieri lo smontaggio del primo stadio recuperato di Ares I-X, a causa della violenza dell’impatto con l’acqua e la deformazione originatasi non è stato possibile sbullonare i vari segmenti, si procederà quindi con un filo diamantato per segarli. Una volta terminata l’analisi saranno trasportati ed eliminati in una discarica per rifiuti pericolosi della Georgia.