Arriva il satellite che predice i terremoti

Progetto anglo-russo costituito da due moduli orbitanti che saranno lanciati nel 2015

MILANO - Potrebbe salvare la vita di migliaia di persone e rendere alcune zone della Terra meno pericolose. Nei giorni scorsi è stato presentato a Mosca «TwinSat», un progetto scientifico anglo-russo, che dovrebbe permettere un giorno agli studiosi di predire dove e quando si verificheranno i futuri terremoti. Gli scienziati inglesi e russi dalla prossima settimana lavoreranno assieme per sviluppare due satelliti che nel 2015 saranno lanciati nello spazio e e avranno il compito di captare quei segnali elettromagnetici che annunciano i sismi. SEGNALI ELETTROMAGNETICI - Le dimensioni dei due satelliti saranno davvero esigue: il primo avrà le misure di una vecchia televisione, mentre il secondo sarà grande quanto una scatola di scarpe: entrambi orbiteranno intorno al nostro pianeta, distanti poche centinaia di km dalla Terra. I segnali elettromagnetici captati dai satelliti saranno raccolti assieme ai dati che provengono dal sottosuolo terreno e gli scienziati dovrebbero riuscire a capire quali sono gli avvisi naturali che annunciano i terremoti. I primi due satelliti monitoreranno zone caratterizzate da un’alta attività sismica e vulcanica come l’Islanda e la penisola di Kamchatka, territorio di 472 mila metri quadrati che si trova nella periferia orientale della Russia, poco distante dal Giappone: «Prima di un terremoto all’interno della Terra si accumula una forte tensione - dichiara all’Independent di Londra il professor Alan Smith direttore del Mullard Space Science Laboratory all’University College di Londra (UCL) -. Sottili segnali elettromagnetici sono rilasciati e questi possono essere colti nell’alta atmosfera».
COLLABORAZIONE SPAZIALE - Il progetto, definito dal professor Smith come «una nuova pietra miliare nella collaborazione spaziale tra Russia e Regno Unito», potrebbe cambiare radicalmente il nostro metodo di percepire i terremoti. Sarà anche a buon mercato perché il costo di questi piccoli satelliti non è eccessivo: «Sono davvero incredibili perché si possono tenere nel palmo di una mano - dichiara Peter Sammonds, professore di Geofisica all’Ucl -. Se il progetto va a buon fine come speriamo, spediremo nello spazio altri satelliti e aumenteremo la copertura delle zone a rischio». Vitaly Chmyrev, professore all’Istituto di fisica della Terra di Mosca, afferma che l’anno scorso, pochi giorni prima del devastante terremoto di Haiti, i satelliti riuscirono a cogliere segnali elettromagnetici da questa zona, ma questi ultimi furono analizzati solo all’indomani della tragedia: «Immaginate se fossimo stati in grado di predire questo terremoto solo poche settimane prima - dichiara il professore Chmyrev -. Oppure se avessimo previsto l’eruzione del vulcano islandese che ha paralizzato le vie aeree per settimane. I potenziali benefici, umani ed economici, sono enormi».

http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/11_febbraio_20/satellite-anticipa-terremoti_2bcf12a8-3d08-11e0-b1ac-bc0b2e3568ae.shtml

Mah, mi puzza di bufala … :point_up:

L’argomento “previsione terremoti” è di interesse generale e di alta emotività, per cui i giornalisti si buttano. Esperia, LAZIO-Sirad, DEMETER, CSES… di missioni di ricerca dei precursori sismici ce ne sono e ce ne saranno altre. Ma finora ho visto poca scienza. Proverò a cercare qualcosa di reale sugli esperimenti di questa missione, e sulle tecniche che intendono usare per ricevere un segnale di precursore.

Marco

Mh, fra le ricerche alla UCL non mi pare si parli di terremoti al momento.
C’è una notizia che si avvicina qui, però non si parla di sonde spaziali.
Certo è vero che il campo magnetico terrestre viene generato pure dal nucleo ferroso interno, però non ho capito bene quale segnale dovrebbero captare e come collegano una determinata anomalia del campo magnetico terrestre ad un terremoto. Insomma penso che i terremoti possano avere ripercussioni misurabili sul campo magnetico terrestre esterno, magari anche visibili prima che il terremoto si riscontri a livello del mare, ma come fare viceversa a capire che la causa dell’anomalia magnetica sia per forza dovuta ad un futuro terremoto e non ad altre interazioni?

Infatti credo sarebbe più corretto dire che questa missione si propone di indagare la correlazione tra variazioni nel campo e terremoti.
Da qui a prevedere, ce ne passa.

Dopo l’Aquila, se ricordate, la questione “prevedere i terremoti” ha tenuto banco per qualche settimana, e si è vista solo un sacco di gente pronta a saltare alla gola della protezione civile (tralasciando altri motivi per farlo) per aver ignorato l’allarme, per altro errato e fuori tempo, di un “ricercatore” (virgolette volontarie).

E’ un terreno che stimola parecchio i giornalisti e l’opinione pubblica, eviterei i sensazionalismi.

Concordo con Michael e Astra, credo si debba parlare più correttamente di studi nel campo dei terremoti per cercare una correlazione fra campo magnetico e questi fenomeni, se esite ed è misurabile fattibilmente
Si sa che per far notizia bisogna spararla, a scapito della correttezza

Stanotte c’è stata una forte scossa di terremoto in Nuova Zelanda con purtroppo delle vittime.
Speriamo che questa tragedia non faccia ricadere i giornalisti più distratti nella trappola della “predizione dei sismi”.

Magnitudo 7.1, 65 vittime.