Arriva Noros 1, robot italo-cinese

Pronto entro 10 anni, il robot ‘principale’ sarà affiancato da quattro piu’ piccoli, per l’esplorazione e lo sfruttamento del nostro satellite

Roma, 6 feb. - (Adnkronos) - Si chiama Noros-1 e sara’ presto un nuovo esploratore della Luna. Si tratta di un robot italo-cinese ed approdera’ sul nostro satellite entro 10 anni. A sviluppare il sofisticato Sistema Robotico per l’Esplorazione Spaziale sono il Politecnico di Milano e l’Universita’ di Aeronautica ed Astronautica di Pechino. ‘‘Noros-1 -spiega il Politecnico di Milano- e’ un’assoluta punta di diamante nella collaborazione scientifica tra i due Paesi, scelta per la sezione ‘esplorazione planetaria’ nell’ambito del Programma Esecutivo di Cooperazione Scientifica e Tecnologica tra Italia e Cina, firmato a Pechino l’11 gennaio scorso’’. In particolare, il progetto del robot Noros-1 (NOvel RObot for Space exploration) nasce, su proposta cinese, dalla collaborazione tra il Laboratorio di Robotica Spaziale del Dipartimento di robotica dell’Universita’ di Aeronautica ed Astronautica di Pechino, diretto da Ding XiLun, allievo dell’iniziatore della robotica in Cina, Zhang, ed il Laboratorio di Robotica del Dipartimento di Meccanica del Politecnico di Milano, diretto da Alberto Rovetta.
‘‘La collaborazione tra le due Universita’ -sottolinea il piu’ antico Ateneo milanese- e’ ampiamente collaudata. Da ottobre 2005 ogni settimana si svolge una teleconferenza di progettazione con le piu’ avanzate metodologie di cooperazione. Ed i due gruppi di lavoro comprendono professori, ricercatori, dottori di ricerca e studenti’’. Avviato nel 2004, Noros-1 prevede la progettazione e la costruzione del prototipo di una futura famiglia di robot, composta da un robot ‘‘principale’’ affiancato da una flottiglia di quattro piu’ piccoli, per l’esplorazione e lo sfruttamento del suolo lunare. ‘‘L’idea alla base del progetto -riferisce il Politecnico di Milano- e’ un sistema robotico utilizzabile per l’esplorazione del suolo lunare, compatibile con le tecnologie piu’ significative per i programmi spaziali e gli scenari internazionali di ricerca e sviluppo spaziale’’. In particolare, il robot principale, piu’ grande, eseguira’ le operazioni piu’ complesse, mentre i piccoli saranno degli ‘‘aiutanti in campo’’. Il prototipo ha forma semisferica con gambe e ruote per il movimento, telecamere e sensori intelligenti per riconoscere l’ambiente e per muoversi in ogni condizione. La larghezza e’ di circa 80 centimetri, il peso di circa 40 chilogrammi (la gravita’ sulla Luna e’ un sesto rispetto alla Terra).
Il robot si muove con gambe di ruote, che si trasformano a seconda del tipo di terreno e del movimento che si vuole eseguire. Inoltre comprende nanosensori, controllo intelligente, gestione intelligente dei segnali sensoriali rivelando analogie con il controllo decisionale umano. ‘‘Oltre ad esplorare il suolo e stabilire postazioni fisse e mobili, -dice ancora il Politecnico di Milano- il sistema potra’ rappresentare anche una base di controllo di segnali e gestione della comunicazione spaziale e costruire strutture di supporto sulla Luna’’. Lo sviluppo del progetto comprende, da parte cinese, lo studio del suolo lunare, il controllo del robot, la simulazione del movimento e la gestione del controllo ambientale. All’Italia, invece, compete la progettazione strutturale e lo studio dinamico del movimento e dei processi operativi. I due Paesi insieme si occuperanno dello sviluppo dei sensori, delle prove sperimentali e della realizzazione costruttiva. I test, invece, saranno principalmente condotti all’Universita’ di Pechino, promotrice del progetto. Nell’ambito del progetto, ‘‘sono previsti quattro anni di sviluppo e, dopo che il prototipo sulla Terra avra’ superato le prove standard, aggiunge l’Ateneo di Milano- sara’ reso adatto per lo spazio’’.
Lo sviluppo del robot, infine, richiedera’ la partecipazione massiccia delle Istituzioni e delle Agenzie Spaziali dei diversi Paesi, non solo per lo sviluppo del progetto ma anche per le sue ricadute industriali. ‘‘Il progetto e’ infatti di rilevanza strategica -conclude il Polticnico di Milano- in quanto assicurera’ la presenza di un sistema automatico sulla Luna, rendendo possibile la gestione e il miglioramento del traffico delle comunicazioni satellitari’’.
Info: www.polimi.it