ASI: Dopo "Verne" c'è Marte

Non ho mai detto che la NASA abbia programmato una base lunare
di lancio. E’ una mia idea, o di qualcun altro che l’abbia
già sostenuta, ma di cui non sono a conoscenza, magari
anche nel forum. Però ribadisco: ho serie perplessità sulla
realizzazione di un cantiere orbitale. Mi sembra un’opera
di enorme difficoltà, non da ultimo per il numero incredibile
di passeggiate spaziali necessarie, con forti profusioni
di fatica fisica e mentale. Poggiando i piedi sopra un suolo,
il lavoro è facilitato. Il punto è che non credo che una nave planetaria
si possa assemblare mediante semplici nodi collegati. Però io
sono una bestia, non un ingegnere, quindi attendo graditi
chiarimenti sul punto, naturalmente in prospettiva di progetto
futuro. Quanto alla propulsione nucleare, francamente mi
sfuggono i pericoli di un motore attivato già a terra.
Veramente si pensa di attivare nello spazio un reattore nucleare?
Ed anche se fosse possibile, bisognerà comunque lanciarlo
da terra con il materiale fissile. Quindi un certo rischio ci
sarebbe in ogni caso. Ricordo che il rischio non può
mai essere ridotto a zero. Se continueremo a voler
annullare il fattore rischio, manderemo astronauti su
Marte tra duemila anni. Con una mentalità diversa,
su Marte saremmo già andati, perchè l’impresa già
oggi è fattibile in tre anni, altro che 16 anni, nel
migliore dei casi, per tornare sulla Luna. Ciao.

Il dubbio l’aveva sollevato Peo, le risposte erano quote ai suoi dubbi :wink:

Però ribadisco: ho serie perplessità sulla realizzazione di un cantiere orbitale. Mi sembra un'opera di enorme difficoltà, non da ultimo per il numero incredibile di passeggiate spaziali necessarie, con forti profusioni di fatica fisica e mentale.

Potendo utilizzare un vettore super-heavy come Ares V, la costruzione non sarebbe particolarmente complicata soprattutto se paragonata all’enorme mole di lavoro messo oggi in atto sulla ISS, credo che con 2-3 lanci verrebbe fuori un mezzo minimo, ma del tutto fruibile per una missione su marte, le EVA se ci saranno saranno veramente minime, probabilmente solo per collegare i vari moduli esternamente (quante di queste passeggiate sono già state fatte sulla ISS?) e magari qualche installazione aggiuntiva… nulla di particolarmente complesso da questo punto di vista.

Quanto alla propulsione nucleare, francamente mi sfuggono i pericoli di un motore attivato già a terra.

Beh il pericolo è che se esplodesse il lanciatore o non raggiungesse l’orbita ci sarebbe materiale radioattivo sparso per mezzo emisfero…
Per avere quel “minimo” vantaggio in fase di lancio di un propulsore nucleare servirebbe un “grosso” reattore non un RTG come quelli attuali, difficile da schermare, pesante e estremamente pericoloso in caso di incidente.

Veramente si pensa di attivare nello spazio un reattore nucleare? Ed anche se fosse possibile, bisognerà comunque lanciarlo da terra con il materiale fissile. Quindi un certo rischio ci sarebbe in ogni caso.

Potrebbe essere un’ipotesi… sicuramente in proporzione il reattore sarebbe più piccolo e compatto rispetto ad un utilizzo da booster di lancio.

Ricordo che il rischio non può mai essere ridotto a zero. Se continueremo a voler annullare il fattore rischio, manderemo astronauti su Marte tra duemila anni.

Si ma non mi sembra il caso di mettere a repentaglio la vita di intere aree geografiche per andare su Marte… o peggio per risparmiare su qualche volo (tempo, sicuramente non denaro)

l'impresa già oggi è fattibile in tre anni...

Fonte? Mi sembra una gigantesca sparata…

Io la metto così: se a a partire da oggi fosse
necessario mandare un astronauta
su Marte entro tre anni per un’operazione indispensabile
per il futuro della Terra - ovviamente faccio un’ipotesi
volutamente accademica - non esiste
in assoluto impedimento di propulsione, di
conservazione della salute per il tempo
necessario andata/ritorno, di sbarco, investimenti o
di altro tipo che renda impossibile il viaggio, previa
progettazione e realizzazione del sistema necessario.
Il tempo per un’impresa marziana serve
solo a minimizzare i rischi e non credo alla tesi della
attuale impossibilità
tecnologica di un viaggio umano su Marte.
Qualcuno avrà la bontà di spiegarmi le difficoltà
serissime di un tale viaggio, e ve ne sono grato.
Ma mi permetto di anticipare che non ritengo
esista un solo motivo di assoluta impossibilità
del viaggio allo stato della tecnologia.
Ciò non significa partire domani, ma neanche
attendere un secolo. Oggettivamente, il
tempo necessario x tornare sulla Luna dalla
vision di Bush sarà di 16 anni. E ci siamo
già stati. Quanto ci vorrà a partire dal 2020
per rilanciare su Marte? Con l’attuale mentalità,
temo tranquillamente non meno di 50 anni. Il che
significa annullare il progetto, perchè il tempo
diventerebbe troppo lungo per superare le
variabili politiche e finanziarie che si frappongano
ad un’impresa siffatta.
Però cantiere orbitante e motore nucleare solo
spaziale, la visione di Albyz e di tanti altri
su cui ho qualche perplessità, mi rincuorano,
comunque, perchè vedo una grossa e concreta spinta
vero l’impresa marziana anche dopo la riconquista della Luna.
Sperèm.

Con “previa progettazione e realizzazione del sistema necessario” intendi tre anni da quando termina la progettazione e la realizzazione dei mezzi? Così posso anche concordare, ma è proprio questo che porta via la maggior parte del tempo, esattamente come avviene oggi con il Constellation, credo che limando tutto, ma proprio tutto e con risorse quasi illimitate, molto a spanne meno di 5-10 anni non credo si possa scendere, dal momento della decisione di iniziare.

Il tempo per un'impresa marziana serve solo a minimizzare i rischi e non credo alla tesi della attuale impossibilità tecnologica di un viaggio umano su Marte. Qualcuno avrà la bontà di spiegarmi le difficoltà serissime di un tale viaggio, e ve ne sono grato. Ma mi permetto di anticipare che non ritengo esista un solo motivo di assoluta impossibilità del viaggio allo stato della tecnologia.

Credo che nessuno qui pensi che oggi non esista la tecnologia per andare su Marte, anzi… probabilmente esiste già da almeno 20 anni. Il punto è il come si vuole andare su Marte e il cosa fare su Marte… Se per ripetere i passi dell’Apollo con obiettivo primario piantare una bandiera e poco altro… per me possiamo anche stare sulla Terra e continuare a inviare robot che sono 1000 volte più redditizi… Se invece per andare per eseguire ricerche e studi approfonditi con un buon livello di sicurezza, allora magari qualche studio in più ci vorrebbe…

Oggettivamente, il tempo necessario x tornare sulla Luna dalla vision di Bush sarà di 16 anni. E ci siamo già stati.

Il fattore determinante per il tempo impiegato sono i finanziamenti… sicuramente si poteva fare più in fretta ma non con questi soldi… Non commettiamo l’errore di valutare due programmi distinti esclusivamente dal tempo impiegato, ci sono molte altre variabili per tentare di giudicare un programma.

vuoi dire che il maggior dispendio energetico per portare i pezzi al punto-L sarebbe piu’ che compensato dal vantaggio di far partire il mezzo assemblato da quello stesso punto-L piuttosto che dalla LOE?
Potrebbe anche essere! :kissing_heart:

Essendo una capra in meccanica orbitale … secondo voi quanto può aiutare ad uscire dal campo gravitazionale terrestre la rivoluzione lunare?
In teoria si partirebbe con un bel po’ di m/s in meno da raggiungere per riuscire a uscire dal sistema terra/luna.
Però è anche vero che ci vogliono + risorse x arrivarci quindi forse il bilancio totale non cambia.

per me possiamo anche stare sulla Terra e continuare a inviare robot che sono 1000 volte più redditizi..

D’accordissimo se ascolto cosa mi dice la testa (il portafogli) , in disaccordo se ascolto il cuore… (chi di questo forum non vorrebbe vedere gli astronauti camminare sul suolo marziano al + presto?) :slight_smile:

Ultimo appuntino: problema raggi cosmici nel tragitto. Su un articolo di Le Scienze di qualche anno fa c’era uno studio che poneva in primo piano questo problema, che sembra sia + serio di quanto si creda. Quindi aggiungiamo al calcolo qualche tempo in + per lo sviluppo di una soluzione (sigh…)

ciao

Pietro

Scusa se ti rispondo io, che sono una capra in meccanica orbitale,
Ma credo che studiando una traiettoria adatta e coinvolgendo nel gravity assist l’intero sistema Terra - Luna si potrebbe avere una bella spinta. Francamente, pensandoci, credo che sia una cosa da fare e che spero avranno già preso in considerazione!

Il baricentro comune Terra_Luna è ubicato a circa 1.500 km. sotto la litosfera terrestre, per qui occorre passare tra i due corpi ma sempre rasenti la Terra. Il calcio gravitazionale funziona solo se si è gia superata la seconda velocità cosmica, è quindi inutile se si abbisogna di partire. :frowning:

L’Apollo a che velocità rientrava?
Non credo sia tutto merito del motore del modulo…
Mi riferivo al sistema Terra-Luna intendendo più sorvoli e molto stretti dei due corpi.
Lascio la parola agli esperti, non parlo più …perché di più nun sò! :wink:

Qui ne abbiamo un po’ discusso!

Rientrava a poco meno di 40.000 km/h, la stessa velocità che doveva raggiungere all’inizio del viaggio per inserirsi in un orbita translunare. La causa era fornita dall’attrazione terrestre che subiva l’astronave durante il viaggio di ritorno, quindi non per merito del motore del modulo di servizio.

Le sonde Galilieo e Cassini si sono fatte dare una spinta dalla Terra e dagli altri pianeti.

La traiettoria free return delle missioni lunari apollo comportava un gravity assist lunare: infatti dal punto di vista lunare all’ingresso della sfera di influenza lunare la traiettoria di inserzione è iperbolica, il che, scegliendo opportunamente la geometria e la finestra di lancio, ha permesso il “calcio” di ritorno (se non si avesse operato un landing, come Apollo XIII) ossia la variazione della direzione della velocità di apollo dal punto di vista terrestre. Tuttavia questo tipo di GA era solo direzionale, in quanto la free return trajectory era progettata per avere un rientro semiellittico simmetrico all’andata (retrogrado), ossia senza guadagni in termini di modulo di delta V dal punto di vista terrestre.

Per inciso, le traiettorie che fanno uso di problemi a più corpi e loro singolarità, come i punti lagrangiani o euleriani, non possono essere utilizzate per trasporti umani perchè relazionate a trasferimenti di sonde con tempi di volo estremamente alti.

Inoltre, la Luna può venire benissimo usata come swing by per sonde automatiche, ad esempio per raggiungere orbite quasi stazionarie in prossimità di punti lagrangiani del sistema terra-sole, L1 ed L2. In questi casi si può operare uno swing by multiplo lunare con arrivo in L2 con un delta V speso dalla sonda praticamente nullo, e conseguente inserzione in traiettorie Lyapunov, HALO, Lissajous, etc, utili per l’osservazione dello spazio profondo. Tuttavia per raggiungere distanze maggiori e viaggi interplanetari, meglio partire in fuga dalla terra e ottenere gravity assist da pianeti maggiormente massivi rispetto al nostro satellite naturale… :wink: