ASI: e-geos commercializzerà i dati di COSMO-SkyMed

e-geos, la joint venture costituita dall’Agenzia Spaziale Italiana e da Telespazio (Finmeccanica/Thales), commercializzerà a livello internazionale i prodotti applicativi del sistema satellitare per l’osservazione della Terra COSMO-SkyMed. La società, con sedi a Roma e Matera, punta a ricoprire un ruolo di leader globale nel settore delle geospatial information, con una offerta integrata di soluzioni applicative, contenuti e servizi, basati su dati radar (SAR) e ottici ad alta risoluzione (VHR).

e-geos coprirà tutte le attività di osservazione della terra: dall’acquisizione e al processamento dei dati, alla fornitura di servizi e applicazioni. In particolare, i dati ottenuti dai satelliti radar della costellazione italiana COSMO-SkyMed, consentiranno a e-geos di poter offrire servizi di monitoraggio operativo finora impossibili, grazie alle caratteristiche uniche e innovative di tale sistema.

COSMO-SkyMed, infatti, prevede entro il 2009 la messa in orbita di quattro satelliti (i primi due sono stati lanciati e sono operativi dal 2007) equipaggiati con sensori radar in grado di operare in ogni condizione atmosferica, di notte e di giorno, e con tempi di rivisitazione molto frequenti. Saranno quindi disponibili servizi applicativi rapidi ed efficaci per la gestione delle emergenze - ad esempio in caso di terremoti, incendi, inondazioni -, per la difesa del territorio e dell’ambiente - in caso di frane, subsidenza, oil spill, inquinamento -, per il monitoraggio costante delle risorse naturali.

Una importante testimonianza dell’efficacia del sistema COSMO-SkyMed si è avuta a seguito del devastante terremoto che ha colpito la regione del Sichuan, in Cina, lo scorso 12 maggio. Il 13 maggio, su richiesta del governo cinese, i satelliti COSMO-SkyMed hanno ripreso le prime immagini radar della zona attorno alla città di Guan Xian, una delle più vicine all’epicentro del terremoto, dando prova (come avvenuto in precedenza per la catastrofe in Myanmar) di poter operare in aree di crisi con un tempo di risposta straordinariamente breve. Inoltre, le particolari condizioni meteorologiche caratterizzate da forte copertura nuvolosa e precipitazioni hanno fatto si che solo il radar dei satelliti italiani continuasse ad operare. Le immagini ottenute sono state processate in poche ore presso il Centro Spaziale di Matera dell’ASI, gestito da Telespazio e hanno consentito di poter valutare i danni provocati dal sisma alle infrastrutture (edifici, ponti, dighe) della regione colpita.

Mi sorge un dubbio “etico” (parolona!): invece di vendere (peraltro legittimamente) i servizi di SkyMed ai paesi in difficolta’, non sarebbe stato meglio coinvolgere nel progetto sin dall’inizio il maggior numero possibile di stati ed eventualmente di organizzazioni internazionali com l’ONU?
In fondo “vendere” al Bangladesh le foto delle zone colpite dall’ennesima alluvione non e’ molto carino. D’altro canto il sistema SkyMed ha dei costi che in qualche modo sarebbe bene recuperare…
Certo e’ che a posteriori penso che molti paesi vorrebbero averci pensato, visti gli ottimi risultati ottenuti in Cina.