ASI-Roscosmoss: accordo per un super telescopio

Italia e Russia realizzeranno congiuntamente il super telescopio Millimetron. L’annuncio è stato dato in occasione del Vertice Italo-Russo a Villa Madama. Alla presenza dei capi di governo dei due paesi, il presidente Enrico Saggese dell’Agenzia spaziale italiana ASI e il capo dell’Agenzia russa ROSCOSMOS, Anatoly Nikolayevich Perminov, hanno firmato l‘accordo relativo alla cooperazione bilaterale sulla missione di osservazione cosmologica. Nell’ambito di questo accordo l’Italia fornirà lo spettrometro polarimetrico, uno degli strumenti principali di Millimetron.

Millimetron è una missione spaziale russa che prevede di realizzare un osservatorio orbitante dotato di uno specchio di 12 metri di diametro, record assoluto nella storia delle missioni spaziali. Il telescopio opererà in una larga banda dello spettro elettromagnetico, nella regione delle lunghezze d’onda del submillimetrico, millimetrico e lontano infrarosso (a lunghezze d’onda tra 20 µm e 20 mm) e metterà in grado gli astronomi di osservare l’Universo con una sensibilità senza precedenti, per risoluzione angolare e capacità spettro-polarimetriche. Queste bande elettromagnetiche rappresentano una delle finestre di osservazione dell’universo più promettenti, ricche di informazione scientifica e meno esplorate. Millimetron potrà far luce sull’Universo freddo, le strutture cosmologiche su larga scala, la natura della Materia Oscura e della Energia Oscura, l’evoluzione degli ammassi di galassie, galassie, stelle e pianeti. Le immagini a risoluzione angolare estremamente elevata ottenibili nella modalità VLBI (Very Long Baseline Interferometry, una tecnica che connette antenne indipendenti come se formassero un unico, gigantesco, strumento) permetterà di studiare, con capacità senza precedenti, oggetti astronomici compatti ed ultra compatti. La data prevista per il lancio di Millimetron è fissata al 2018-2019.

Le capacità tecniche di Millimetron, che permettono per la prima volta di sondare l’universo e le sue strutture in 3-D attraverso una analisi spettro-polarimetrica risolta spazialmente, necessitano di una strumentazione innovativa e con grandi performances. Nell’ambito dell’accordo di collaborazione, l’Italia - sotto il coordinamento e la supervisione di ASI – fornirà “know-how”, studi di fattibilità, progettazione e realizzazione di uno degli strumenti più importanti e più innovativi di Millimetron: lo spettro-polarimetro FTS (SP-FTS). Si tratta di un’evoluzione innovativa dello spettrometro FTS già progettato con successo per la studio di Fase-A della piccola missione ASI, SAGACE .
Il progetto e lo studio di fattibilità per lo strumento SP-FTS ha già ottenuto il pieno supporto della comunità scientifica interessata (Università coinvolte, INAF) e delle PMI alla progettazione e all’uso scientifico dello strumento. Lo studio e la realizzazione dello strumento SP-FTS, centrale per Millimetron, porrebbe la comunità italiana e ASI a livello di partner tecnico e scientifico principale per in consorzio del progetto Millimetron, ed in generale contribuirà a rafforzare la collaborazione multi-progettuale tra ASI e ROSCOSMOS.

Millimetron si inserisce lungo la linea di sviluppo scientifico e tecnico già iniziata dall’ASI con il supporto alle missioni PLANCK e HERSCHEL e continuata con i due piccoli progetti OLIMPO (volo di pallone stratosferico a lunga durata) e SAGACE (studio di piccola missione per una survey spectro-imaging nel mm).
Per la realizzazione internazionale della missione Millimetron si sta costituendo un consorzio internazionale. Allo stato attuale, il consorzio per Millimetron e formato dal Millimetron International Scientific Committee (MISC) e dal Millimetron Management Committee (MMC).

Fonte:ASI

Per capire la grandissima importanza della missione consideriamo una cosa : le prime stelle nate nell’Universo emettevano ovviamente luce visibile ma per effetto del redshift quella luce ha aumentato la sua lunghezza d’onda e pertanto per vederla bisogna propio andare nei campi di frequernza in cui opererà Millimetron

Le missioni scientifiche continuano!
Molto bene!
Vedo che l’ASI è molto attiva nella cooperazione internazionale!

non ho capito, un RADIO telescopio con uno SPECCHIO che vede l’INFRAROSSO???

a parte questo, ma con l’ottica che dimensioni/distanze dovrebbero avere due specchi per lavorare in interferometria e funzionare come se fossero un unico specchio?

Credo che ti sei confuso, nell’articolo le onde radio non sono menzionate come finestra di lavoro di questo strumento.

Be 1 mm è una lunghezza d’onda gia’ considerata radio non infrarosso…

Ma mi chiedo una cosa… 12metri… vuol dire che il satellite completo sara’ di almeno 15 metri di diametro… come caspita lo portano su???

ciao

Raffaele

Non è detto, un’antenna di questo diametro non puo’ essere che ripiegata al lancio e dispiegata una volta in orbita.

Per esempio si puo’ cosniderare il famoso satellite da telecomunicazioni ATS-6, il quale aveva un’antenna dispiegabile di ben 9 metri di diametro e due boom che si estendevano per 16 metri.

http://www.astronautix.com/craft/ats6.htm

Visto quello che è successo all’antenna principale della sonda Galileo direi che qualche TT è d’obbligo! :wink:

Al di la della battuta è una missione estremamente interessante e innovativa!

ribadisco le mie perplessità: visto che parlate di antenne, allora è un radiotelescopio… o hanno inventato gli specchi pieghevoli?

Certo, specchi piegabili: James Webb Space Telescope :wink:

La perplessità in un certo senso è legittima, perché in questo caso si è scelto di lavorare in quella “terra di nessuno” dello spettro elettromagnetico che sta a metà fra il mondo “radio” e quello ottico. Quindi è normale che l’antenna sia una specie di via di mezzo fra un’antenna parabolica ed un telescopio riflettore.

[/quote]
a parte questo, ma con l’ottica che dimensioni/distanze dovrebbero avere due specchi per lavorare in interferometria e funzionare come se fossero un unico specchio?
[/quote]

Non sono esperto, ma non credo ci sia una distanza precisa. Casomai la parte più critica dell’interferometria sta a valle, cioè i segnali, una volta ricevuti dai singoli telescopi, devono essere riuniti (o meglio sommati) in modo coerente, che detto in parole povere vuol dire che nessuno dei due segnali deve “arrivare prima” dell’altro, e questo è tutt’altro che facile, perché se la lunghezza d’onda arriva fino a 20 micron, vuol dire che le tolleranze delle lunghezze dei percorsi che vanno dai telescopi al sensore devono essere una frazione di quella cifra, altrimenti i segnali sono fuori fase e non si vede un bel niente. Cosa non da poco insomma, per cui è necessaria una strumentazione di precisione. Comunque si tratta di un problema del tutto alla nostra portata: dopotutto l’interferometria si fa già con successo nello spettro visibile, dove la lunghezza d’onda è quasi 1/100 di quella presa in considerazione qui.

La definizione di telescopio radio o ottico qui salta. Come ha giustamente detto Gwilbor, siamo a metà fra i due domini. Con lambda di 20 mm siamo a 15 GHz, decisamente nelle microonde, quindi potrebbe essere definito radiotelescopio. A 20 micron siamo orami da un bel pò nell’infrarosso. La differenza fra radio e ottico non sta tanto nel sistema di captazione della radiazione (sempre di specchio si tratta), ma nel tipo di sensore. Fino a lunghezze d’onda millimetriche il sensore può usare tecniche radio, e quindi essere un ricevitore più o meno classico; a frequenze superiori sarà (immagino) un radiometro con sensore bolometrico, che misura direttamente la potenza della radiazione incidente. Missione estrememente interessante!
Aspettiamo di conoscere qualche dettaglio in più sulla configurazione degli strumenti di paino focale.

73 - Marco IK1ODO

Grazie per la spiegazione Marco, ci voleva un appassionato di astronautica che ne capisse qualcosa anche di radioastronomia.

Non ho capito cosa c’entra in questo caso l’interferometria… Non è un unico specchio? Oppure si pensa di lanciare più satelliti di questo tipo che opereranno in interferometria? Oppure di lavorare in interferometria con gli strumenti a terra?
In ogni caso ricordo che quando si lavora in interferometria è possibile raggiungere delle risoluzioni angolari molto elevate, praticamente equivalenti a quelle di uno specchio con diametro pari alla distanza tra i dispositivi, ma la sensibilità rimane quella dei singoli telescopi. Insomma si stratta di un campo complementare a quello dei grandi telescopi.

La seconda e la terza che hai detto, almeno secondo quanto leggo qui. Traduco la prima frase:

“L’obiettivo del progetto è di costruire un osservatorio spaziale che opera nella banda a lunghezza d’onda millimetrica, sub-millimetrica ed infrarossa con l’uso di un telescopio criogenico di 12 metri in una modalità singolo disco e come interferometro con linee di base spazio-suolo e spazio-spazio (l’ultima solo dopo il lancio del secondo identico telescopio spaziale.”

Perfetto, grazie!