Airborne Systems North America (ASNA) e ILC Dover LP hanno firmato un accordo di collaborazione per la realizzazione del sistema di airbag per le ultime fasi di volo di Orion.
L’idea a cui si sta lavorando, e che permetterebbe di risolvere alcuni problemi sorti durante la progettazione, è quella di creare un unico sistema che permetta di “atterrare” e “ammarare” utilizzando gli stessi elementi.
Il programma, cui partecipano tecnici di entrambe le società è nominato Orion Gen-2, attualmente sono in corso i test pratici al Langley Research Center e da questi si sceglierà il design definitivo.
Questo team studierà e realizzerà la soluzione migliore cercando di ottimizzare le masse e le prestazioni, mentre il team NASA e Lockheed Martin entro Marzo dovrà approvare definitivamente i parametri di rientro fissando il profilo e le prestazioni richieste.
Secondo l’ultimo documento pubblicato da John M. Curry, “NASA Orion VI Block Manager” per ora si prevederebbe un rientro nominale tramite ammaraggio e di contingenza sulla terra, la decisione definitiva dovrà arrivare nei prossimi mesi.
Finalmente si comincia ad intravvedere qualcosa di veramente innovativo nel progetto Orion.
Peccato che l’atterraggio sia previsto solo “come contingenza”, era uno dei punti di forza del concept originale.
Interessante questa doppia configurazione del sistema di atterraggio/ammaraggio… Certo che l’atterraggio da traiettorie lunari non sarebbe facile Si pensa ad un atterraggio di contingenza solo in ritorno da LEO o anche per traiettorie di diverso tipo?
Perchè l’energia di una traiettoria di rientro lunare è più elevata di una LEO… A meno che si ricircolarizzi l’orbita da traiettoria lunare a orbita geocentrica a quota relativamente bassa…
P.S da una discussione supertecnica con albyz abbiamo convenuto che è lo scudo termico a provvedere alla dissipazione dell’energia orbitale (più alta per traiettorie di rientro lunare rispetto alle LEO): ergo la velocità di impatto al suolo/acqua sarà circa la stessa nei due casi. E’ invece lo scudo termico ad essere dimensionato per dissipare le grandi energie per il rientro lunare
Esatto
L’unica differenza rilevabile al suolo, forse, potrebbe essere la possibile zona di atterraggio/ammaraggio più “dilatata” per una minore precisione rispetto ad un rientro in LEO, per la maggiore velocità, ma questo non influisce sulle prestazioni degli airbag o sulla velocità di caduta che è data dai paracaduti i quali si apriranno sempre alla stessa velocità relativa con l’aria, sia per un rientro in LEO sia dalla Luna.
Pensate che la vastità del territorio russo rispetto al territorio americano favorisca in senso predominante le decisioni di atterraggio russo/ammaraggio americano dei nuovi concept? O è comunque un retaggio delle scuole di pensiero e dell’esperienza del passato?
Senza alcun dubbio l’ammaraggio è molto più “semplice” di un atterraggio, però si potrebbe iniziare a migliorare i sistemi per far si che gli atterraggi siano molto più mirati.
Logicamente tra il dire e il fare c’è un abisso, però mai si inizia e mai si arriverà a qualcosa di concreto.
I precursori sono sempre quelli che devono affrontare maggiori problemi!