Assegnato il Premio Nasa per il miglior software

Sono due i programmi “proprietari” (ovvero scritti da personale interno) della Nasa che si sono aggiudicati, a pari merito, l’edizione 2007 del premio Software dell’Anno.

Gli esperti del centro di Ricerca Ames di Moffett Fiield, California, hanno scritto il programma DPLR, che ha lo scopo di analizzare e predire le estreme condizioni che uomini e mezzi automatici si trovano ad affrontare durante un ingresso atmosferico ad alta velocita’. I dati ricreati dal DPLR in termini di temperatura, pressione e carichi sono assai piu’ accurati di quelli ottenibili sperimentalmente in un qualsiasi laboratorio terrestre, e consentono di identificare meglio le zone del veicolo ove applicare le protezioni termiche.

Il secondo software vincitore ha un nome piuttosto elaborato, Adaptive Modified Gerchberg-Saxton Phase Retrieval program, per il quale neanche gli esperti della Nasa sono riusciti a coniare un acronimo.
Il programma, realizzato da un team del Jet Propulsion Lab di Pasadena, comprende nuovi ed afidabili algoritmi che permettono di individuare al meglio i possibili errori che possono affliggere una telecamera/macchina fotografica impiegata nell’osservazione astronomica. I dati in uscita dal software sono reimmessi nel ciclo di analisi e correzione degli errori, permettendo un miglioramento della risoluzione degli strumenti ottici pari ad alcuni ordini di magnitudine.
Questo software puo’ essere usato in tutte quelle scienze e sistemi che impieghino luce, come comunicazioni laser e rilevamento di pianeti extrasolari; esso e’ gia’ in uso all’osservatorio di Monte Palomar, ed e’ stato alla base della progettazione del telescopio spaziale Webb, che dovrebbe essere lanciato nel 2013.
Il suo sviluppo e’ direttamente collegato ai problemi che afflissero i primi anni di vita di Hubble, il primo telescopio spaziale. Come si ricordera’, purtroppo lo specchio primario di Hubble presentava dei difetti dovuti ad un raffreddamento troppo rapido in fase di reralizzazione. Pertanto, in attesa di alcuni strumenti correttivi che furono poi installati nel corso di missioni shuttle tra le piu’ spettacolari e difficili, fu necessario “ripulire” e correggere le immagini di Hubble via software. Da questi primi tentativi e’ nato il programma che oggi e’ in uso.

Il premio Software dell’Anno della Nasa viene assegnato dal 1994 e sia l’Ames che il JPL se lo sono gia’ aggiudicato piu’ volte.

(fonte: www.nasa.gov)