Astronauti NASA su Marte nel 2040!

Ah …
Trovo “pre -positioned” un termine particolarmente infelice, per quel che sembra essere un rendez vous in orbita solare !!

Dal suo account twitter Runyon ribadisce l’importanza di passare da Venere prima di andare su Marte, e fa anche una considerazione particolare.

Secondo lui, una missione umana con sorvolo di Venere e ritorno a Terra sarebbe un ottimo precursore per una missione su Marte.

Già è abbastanza assodato (ma non definitivo) che la prima missione umana su Marte sarà di tipo short-stay, o opposition class human mission come viene solitamente chiamata, o ancora EVME (Earth, Venus, Mars, Earth), che prevede una fionda gravitazionale su Venere per arrivare su Marte prima dell’opposizione e poter ripartire verso la Terra dopo solo pochi giorni anziché i 500 richiesti con i classici trasferimenti alla Hohmann.

Runyon sottolinea che un banco di prova per una tale missione sarebbe semplicemente una missione su Venere e ritorno a Terra. Tutto concentrato in un anno. I vantaggi di questa missione dimostrativa sono che:

  • si testa una missione con equipaggio fuori dal sistema Terra-Luna per un periodo di tempo più limitato;
  • si ha già esperienza di missioni umane nello spazio di durata simile;
  • si ha già esperienza di missioni in prossimità di Venere (ultimo esempio Solar Parker Probe);
  • si testa il controllo di navigazione di robot in real time su un altro pianeta;
  • la traiettoria EVME prevede un abort della missione dopo il flyby di Venere con rientro a Terra (EVE);
  • se da Venere ci dobbiamo passare comunque, tanto vale fare una prova.
9 Mi Piace

Insomma, si riparte dal Manned Venus Flyby, proposto nel 1967…

4 Mi Piace

Avevo già detto che una missione umana verso Venere mi sembra una cosa molto sensata, da fare anche prima di una su Marte.
Ma non certo un fly by di 2 ore o poco più (si cui si parla nell’articolo), ma una missione orbitale.
Una tale missione dovrebbe prevedere la presenza in orbita venusiana di una stazione orbitante (tipo il Lunar Gateway) precedentemente inviata e che, ovviamente, avrebbe un senso in sé.
Una tale stazione avrebbe anche il compito di fornire il carburante per il viaggio di ritorno (rimpiazzando l’energia gravitazionale di Venere).
Solo in questo caso gli obiettivi scientifici indicati nell’articolo potrebbero essere raggiunti.
Il tutto all’interno di un programma che prevederebbe vari arrivi su Venere, che, tra l’altro, avrebbero il non banale risultato di migliorare l’efficienza della stazione orbitante durante il periodo “unmanned”
Il “Venus Gateway” avrebbe infatti il ruolo di centro di controllo sia di rover sulla superficie, che di droni per esplorare la “zona abitabile” dell’atmosfera venusiana.
Il flyby di Venere per raggiungere Marte, a mio avviso, andrebbe usato non per missioni umane, ma per missioni cargo destinate a costruire le infrastrutture necessarie ad ospitare gli uomini sulla superficie marziana.

Un esempio di come potrebbe servire il programma Artemis ad agevolare la prima missione umana su Marte (orbita oppure superficie). L’anno scorso un gruppo di amici si sono riuniti, NASA, Lockheed Martin, Boeing, Northrop Grumman e altri loro amici in quello che è stato il settimo “Workshop for Achievability and Sustainability of Human Exploration of Mars”.

Hanno evidenziato 85 aree in cui il programma Artemis beneficerebbe all’esplorazione umana su Marte, non grandi cose, ma 85 piccoli tasselli tecnologici, di conoscenza, o semplicemente di esperienza, per avere una miglior cognizione di problemi complessi.

Tra questi, ad esempio, la risposta del corpo umano a una gravità parziale (non 0g e non 1g), la risposta a problemi senza poter portare rifornimenti velocemente dalla Terra o senza poter tornare velocemente a Terra, l’esposizione prolungata ai raggi cosmici, e tanto altro ancora.

Il report completo è in questo PDF:

6 Mi Piace

Un messaggio è stato spostato in un nuovo argomento: Trovata fosfina nell’atmosfera di Venere

TBH parlando di Marte, faccio fatica a vedere cosa e perchè dovrebbe interessare ai militari. Idem per la Luna nel breve-medio termine, anche se effettivamente da qui a qualche decennio potrebbe diventare un posto decisamente più affollato, ed in tal caso vedo il senso di una presenza militare.
Marte invece… :roll_eyes:

Una lettura interessante su space.com riguardo ai requisiti e le sfide poste da una missione umana su Marte:

https://www.marsdaily.com/m/reports/How_to_get_people_from_Earth_to_Mars_and_safely_back_again_999.html

Io mi focalizzerei su due requisiti, o se vogliamo, su due milestone fondamentali:

  1. Il rifornimento in orbita prima e nello spazio profondo in seguito. Si dà per scontato che i trasferimenti alla Hohmann non sono praticabili per voli con equipaggio (e, a maggior ragione, quelli che includono un flyby di Venere)

  2. È necessario predisporre infrastrutture su Marte per consentire la permanenza umana (e il rientro a Terra!!). Compreso una stazione di produzione di carburante. Da ciò discende la necessità di far atterrare grossi carichi sulla superficie. Per soddisfarla mi sembra indispensabile il rifornimento in orbita, quindi le due milestone mi sembrano sequenziali

A me sembra che, pur non essendoci nulla di irrealizzabile in queste milestone, il 2033 sia una scadenza troppo ravvicinata per pensare realisticamente di farcela

3 Mi Piace

La fonte non è space.com, ma marsdaily.

Si tratta di due missioni diverse. Quella descritta nell’articolo parla di una missione di superficie, quella proposta dal congresso a inizio anno (e non riproposta nel bill di questa settimana mi pare, ma devo controllare) tratta di una missione orbitale su Marte.

1 Mi Piace

Hai ragione

Credo si sia parlato (di certo sul forum) anche di una missione su una delle lune di Marte o di un “semplice” flyby come alternativa ad una missione orbitale.
Musk ha varie volte dichiarato di voler andare direttamente sulla superfice (addirittura prima del 2033 !!)

Personalmente mi è sempre sembrato troppo rischiosa una missione di andata e ritorno con equipaggio “senza paracadute”.
Certo viveri e carburante possono essere “stoccati” in orbita o sulle lune (da utilizzare per “allegerire” l’astronave e/o come “scorte”), ma un rifugio sicuro dove attendere soccorso anche per lunghi periodi in caso di emergenze stile apollo 13 può essere predisposto solo sulla superficie.

Per cui (a parte le tempistiche !!!) mi sembra più ragionevole l’approccio di Musk per cui, prima di mandare degli uomini, faccio in modo che sulla superficie ci sia tutto l’occorrente per una permanenza anche lunga e per tornare a casa

4 Mi Piace

In questo articolo il 2033 diventa 2039 e vengono descritti pro e contro di due diversi approcci alla propulsione nucleare.

https://www.spacedaily.com/m/reports/Space_Nuclear_Propulsion_Technologies_central_to_future_of_Mars_Exploration_999.html

Una cosa che non è trattata è la possibilità di effettuare la parte più pericolosa dei test (compresi i lanci) dalla superficie della Luna, cosa che negli anni 30 potrebbe cominciare a diventare possibile…

2 Mi Piace

Poteva andare in vari thread, ma questo mi sembra il più adatto:

Da notare che non menziona la Starship come strumento per costruire una base robotica che prepari una missione umana …

Solo una dimenticanza ?

Prima di tutto la nomina, secondo dice proprio subito dopo che non scenderà in dettagli:

or perhaps a miniature version of Starship. I won’t go into the details.

1 Mi Piace

Vero …
Pardon

Uno studio sull’influenza delle radiazioni durante una missione umana verso Marte.

Si raccomanda di partire in concomitanza di un massimo solare, per diminuire l’influenza dei raggi cosmici, il pericolo più consistente per un tale viaggio. Dallo studio emerge che un viaggio totale di 4 anni è una cosa fattibile per quando riguarda i rischi per la salute.

Il ciclo solare è di circa 11 anni, ma non è prevedibile con precisione, può variare da 10 a 13. Il minimo dovrebbe cadere attorno al 2032, il massimo invece attorno al 2037 (qui una lista dei cicli). Il periodo di vicinanza di Marte mal si concilia con l’attività solare.

10 Mi Piace

L’obiettivo di andare su Marte con equipaggio rimane. La deadline al momento è entro il 2040. Le date migliori sono tra 2033 e 2035.

4 Mi Piace

Il problema principale di una missione umana su Marte è la necessità di avere all’arrivo una base in grado di ospitare un equipaggio per almeno due anni…
Richiede, oltre a un successo completo del programma Starship (o qualcosa di equivalente), anche quello del progetto Teslabots (o equivalenti)
Al momento non abbiamo idea dei tempi, forse, se tutto va bene, cominceremo a farcela l’anno prossimo. Nell’ipotesi (ragionevole) che entro l’anno prossimo vedremo un rifornimento in orbita della Starship

Subito dopo viene la necessità di disporre di una rampa di lancio su Marte…

La settimana prossima ci sarà un summit sull’argomento.
Si parlerà di tante cose, missioni robotiche propedeutiche, preparazione sulla Luna, cibo, risorse, supporto vitale, habitat, missioni di tipo Mars Analogs, qui c’è l’agenda completa:
https://www.exploremars.org/summit/#agenda
Oltre a NASA, ESA e JAXA ci saranno anche rappresentanti di aziende private.

4 Mi Piace

Sto guardando il sito. Mi sembra che l’evento sia solo in loco, non hanno previsto live YouTube da poter seguire purtroppo. :pensive:
Anche perché vedo che è a pagamento per gli astanti, quindi no. Niente roba aggratis sul tubo.

Ci sono tanti giornalisti però, c’è anche Jeff Foust come speaker, molto attivo su siti specializzati e twitter, nonché ex professionista del settore, in differita dovremo riuscire ad avere un resoconto di tutto quello che si sono detti.

1 Mi Piace