Con l’arrivo dell’Atlantis, di ritorno da STS-122, alla OPF, inizia il lungo periodo di preparazione alla prossima, cruciale missione del programma, l’ultima Servicing Mission ad Hubble.
In questi 5 mesi l’orbiter riceverà una lunga serie di modifiche, eleborate e in elaborazione, anche dall’esperienza accumulata con gli ultimi voli, per raggiungere un livello di sicurezza mai visto, dovuto all’assenza del “safe haven” della ISS.
Primo passo dopo l’arrivo di ieri nella OPF è stato il completo spegnimento dell’orbiter per permettere le analisi ingegneristiche post-volo.
La prima grossa modifica cui sarà sottoposto è la rimozione dell’Orbiter Docking System (ODS), non più necessario per l’assenza della ISS.
Dopo lo spegnimento e la disattivazione delle fuel cell si è continuato con l’installazione della White Room, l’accesso all’interno della parte pressurizzata, la disattivazione dei computer e per domenica è prevista l’apertura della stiva.
Dopo queste importanti fasi post-volo inizieranno tutta una serie di affascinanti modifiche per preparare l’orbiter ad una missione senza precedenti.
La prima e più importante è certamente la predisposizione della stiva per il nuovo utilizzo, verranno quindi montati nell’ordine, da prua a coda il Super Lightweight Interchangeable Carrier (SLIC), l’Orbiter Replacement Unit Carrier (ORUC), il Flight Support System (FSS) e il Multi-Use Logistic Equipment Carrier (MULE), tutti supporti per le attrezzature necessarie alla missione e gli importanti ricambi per il telescopio, ovvero la Wide Field Camera 3, nuove batterie, un Fine Guidance Sensor, e le Spectrograph Rate Sensor Units, sempre nella stiva prenderà posto la telecamera automatica IMAX che riprenderà tutte le fasi della missione.
Passando però alle modifiche necessarie al mantenimento o all’aumento della sicurezza troviamo una serie di interessanti accorgimenti, alcuni dei quali talmente nuovi da dover ancora essere approvati dal Space Shuttle Program (SSP).
Primo accorgimento è il disegno a croce che verrà fatto sul “nose cap” dell’Atlantis, che servirà come riferimento per le fasi di analisi dello scudo termico dopo il lancio con l’OBSS, ora la localizzazione di un eventuale danno in quella zona ha un margine d’errore di circa 13cm mentre con questo “aiuto” si scenderà a circa 2cm.
La croce sarà formata da 14 punti dipinti sul muso che serviranno da riferimento.
Altra modifica sarà l’applicazione ai “vetri” dei finestrini di uno speciale scudo di nuova concezione in grado di aumentare la protezione da MMOD.
La modifica deve ancora essere approvata e riguarderà i finestrini W7, W8, W9 e W10, con l’installazione di uno strato di policarbonato posto nell’alloggiamento delle tendine, grado di resistere a danni maggiori da MMOD ed essere sostituibile in orbita essendo agganciato tramite semplice velcro. L’aumento di prestazione di questo nuovo tipo di materiale a base di policarbonato permette un incremento di protezione di un fattore minimo 6.
Il programma per la concezione di questi nuovi scudi era iniziato nel 2006 con l’intenzione di utilizzare il Lexan, questo però è stato presto scartato per le grosse deformazioni che provocava alle fotografie a grande campo, è quindi stato necessario studiare un nuovo design che permettesse l’eventuale sostituzione in orbita.
Per quanto riguarda il main landing gear vedrà l’installazione di una barriera termica che isolerà in maniera maggiore dell’attuale l’ambiente all’interno del vano.
La modifica è in attesa di approvazione per Aprile.
L’attuale barriera non è ridondante ed è soggetta ad eventuali danni da impatto perdendo la sua funzionalità e provocando l’ingresso di calore.
Altra modifica sarà ai portelli di collegamento con l’ET che saranno modificati in modo che gli attuatori “stallino” esercitando una forza maggiore, la quale potrebbe essere richiesta in caso di urti con parziale deformazione del sistema.
La modifica richiede la sostituzione di una molla e alcune tarature secondarie in modo da potersi chiudere anche con forze opposte consistenti.
La data di lancio è in continua oscillazione fra fine Agosto e inizio Settembre, il ritardo recentemente annunciato di STS-124 non provocherà nessun effetto diretto su questa missione dato che il Discovery è l’unico orbiter non impegnato in questa laboriosa procedura.
Anche l’ET per la STS-125 è in preparazione ed è in linea con i tempi di consegna previsti.
Sarà invece molto importante un perfetto svolgimento di STS-123 perchè Endeavour è chiamato al fondamentale compito di LON per questa missione il quale dovrà essere pronto per il lancio in contemporanea con Atlantis a fine Agosto.
Viste le spettacolari immagini del film IMAX 3D sulla stazione spaziale, mi chiedo perché usare questa tecnologia di ripresa in una missione con minori opportunità di inquadrature con strutture tridimensionali come quella di manutenzione di HST.
Paolo Amoroso
Che spettacolo…non vedo l’ora che la missione inizi. Un bel riscatto per il vecchietto Atlantis, che rispetto agli altri non aveva la possibilità di trasferire l’energia dalla ISS…ora guarderà gli altri orbiter dall’alto in basso! / :twisted:
Allora un bel TT per l’endeavour sts-123…TT!!
Dove è possibile reperire maggiori informazioni in merito a queste modifiche?
Su forumastronautico
Oppure sui siti della NASA, su nasaspaceflight.com o spaceflightnow.com, ma alcuni hanno delle aree interne a pagamento dove alcuni della NASA mettono delle informazioni molto precise, persino delle presentazioni interne dell’agenzia
a che punto sono le modifiche ad Atlantis in preparazione alla missione verso Hubble?
non riesco a trovare notizie in merito
Rimozione e sostituzione dei thruster Vernier iniziata la settimana scorsa, sempre settimana scorsa si è sostituita la MCA3 (piastra di raffreddamento) e si è collaudato il FES (Flash Evaporator System).
Secondo programma la riparazione dello scudo e dei pannelli RCC.
La costruzione dell’ET per la missione è appena cominciata.
La missione rimane in attesa di una data di lancio, probabilmente per Ottobre.