La futura capsula russa PPTS avrà un nuovo sistema di atterraggio, ovvero userà i suoi 12 razzi a propellente solido per diminuire la velocità ed effettuare un atterragio morbido e preciso su gambe retrattili. Infatti, questa capsula riutilizzabile non userà paracadute per rallentare, bensì accenderà i suoi motori a circa 600-800 metri d’altezza. Dopo una discesa verticale, l’atterraggio di precisione inizierà a 30 metri dal suolo con le gambe che poseranno la capsula sulla superficie.
Oltre ai 12 razzi indipendenti a propellente solido con singolo ugello si sta valutando se usare una configuarazione a più ugelli direzionabili, con il corpo del motore che rimarrebbe fisso, per far sì che l’atterraggio avvenga in un sito preciso.
Si è pensato anche ad un sistema di atterraggio alternativo: l’ammaraggio nell’Oceano Pacifico. Questo verrebbe supportato da una nave di soccorso che in ogni caso sarà disposta nel Pacifico per provvedere a delle eventuali situazioni di emergenza durante il lancio da Vostochny.
In caso di emergenza, ossia se non funzionassero i razzi per l’atterraggio morbido, si sta pensando di effettuare un classico atterraggio con paracadute. Per alleggerire la capsula e permettere il posizionamento del kit hardware con paracadute (250 kg) si dividerebbe la capsula in un modulo con equipaggio superiore (4.5 ton) e in una sezione propulsiva posteriore. Quest’ultima si andrebbe a staccare dalla capsula che effettuerebbe un successivo “atterraggio alla Soyuz”.
Se devo essere sincero un atterraggio tutto basato su propulsori solidi mi fa una gran paura… probabilmente infondata se si va ad analizzare l’affidabilità con quella di un sistema classico a paracadute… ma la prima impressione è questa…
No, i motori si dovrebbero accendere a circa 600-800 metri d’altezza per frenare la capsula, poi a 30 metri inizierà l’atterraggio di precisione.
Comunque il tutto è nella fase iniziale di sviluppo, quindi molto potrebbe cambiare fino a tornare ad un rientro nominale con paracadute tipo Soyuz, vedremo…
In effetti anche a me questo sistema ha fatto un pò impressione, un atterraggio in “stile allunaggio” però spero che si realizzi, sembra interessante, più comodo e meno violento rispetto ad un atterraggio della Soyuz.
Ho la forte impressione che un atterraggio del genere sia praticamente impossibile da realizzare mantenendo delle prestazioni complessive della capsula accettabili…
Per me sarebbe meglio rimanere sul classico col paracadute, tanto più che mi sembra di capire che uno di sicurezza lo mettono comunque!
Il sistema di razzi mi sembra pesantino, così a spanne…
In effetti nel libro di Vis e Hendrickx sul Buran si cita il fatto che la capsula Zarya avrebbe dovuto atterrare senza paracadute con i soli razzi.
Personalmente non do molto credito a questa versione tant’è che nella mia presentazione sulla Zarya ho disegnato il diagramma di rientro con il paracadute E i razzi.