Biblioteca digitale europea

Dal 2008 un portale unico per accedere alle risorse dei vari paesi
“Nei due anni successivi un catalogo on line di 6 milioni di libri”
di ALESSANDRO LONGO

ROMA - L’Europa sta preparando un futuro in cui la maggior parte del nostro patrimonio culturale, di libri e di audiovisivi, sarà disponibile su internet, per tutti. È la promessa della Biblioteca Digitale Europea, che in questi giorni sta muovendo i primi passi. Entro il 2008 conta di avere due milioni di opere digitali, tra libri, foto, file sonori, video e altro. A fine marzo la Commissione Europea ha convocato 20 consulenti, di varie nazionalità, per comporre un comitato che supervisionerà i lavori.

“Il primo passo sarà fare il censimento di ciò che è stato già fatto dalle biblioteche digitali di vari Paesi europei”, spiega a Repubblica.it Paolo Galluzzi, direttore del Museo di Storia della Scienza di Firenze e uno dei 20 consulenti scelti dalla Commissione. “A riguardo l’Italia è in anticipo sugli altri Paesi, con la biblioteca digitale chiamata Internet Culturale , cui collaboro”. È un progetto che va avanti da 5 anni, sotto il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e consta di circa 10 mila libri, “ma proprio due settimane fa è entrato nella fase due, quella commerciale”. In una prima fase gli utenti potevano soltanto leggere i libri sul proprio browser, gratis, dopo averli raggiunti attraverso un motore di ricerca; adesso possono anche scaricarne i file per poi stamparli, ma a pagamento. Sono così retribuite biblioteche che hanno reso disponibile l’opera in formato digitale.

Partecipano a Internet Culturale tutte le biblioteche statali, regionali e universitarie. Questa iniziativa è quindi uno dei pilastri principale su cui nascerà e si svilupperà la Biblioteca Digitale Europea; “altre biblioteche di questo tipo sono nate in Germania e in Francia”, aggiunge Galluzzo. Già entro il 2006 la Commissione Europea avvierà una piena collaborazione tra le varie biblioteche digitali nazionali, nella cornice della Biblioteca Digitale Europea. Dal 2008 ci sarà un portale europeo che farà da interfaccia unica per raggiungere le collezioni di opere custodite in forma digitale sui server delle biblioteche nazionali. Nel 2010 il catalogo della Biblioteca Digitale Europea sarà di “almeno 6 milioni di libri” (nelle intenzioni della Commissione). Oltre alle biblioteche digitali nazionali già oggi attive, ne includerà infatti altre; possibilmente anche con il contributo degli editori disposti a fornire copia digitale delle opere di cui detengono i diritti.

La Commissione stima che da qui al 2010 l’impegno richiesto sarà di 200-250 milioni di euro, solo in parte forniti dall’Europa Unita. Per esempio sono già stati assegnati, a questo scopo, 60 milioni di euro nell’ambito del progetto eContentplus. “L’impatto sociale di quest’iniziativa è notevole, per studenti, ricercatori”, dice Galluzzi. “È un passo avanti della democrazia. Oggi chi vive lontano dai grandi centri, dove ci sono le biblioteche più importanti, è svantaggiato nello studio. La Biblioteca Digitale Europea, grazie a internet, risolverà questa situazione”.

“Non sparirà la produzione cartacea- aggiunge Galluzzo- perché la carta continua a conservare alcuni vantaggi rispetto al digitale. Quando dobbiamo consultare tre o quattro volumi nello stesso momento, è più facile tenerli sulla scrivania, piuttosto che visualizzarli sullo schermo”. “Però cambierà la produzione dei libri, grazie allo sviluppo dell’editoria digitale, al quale contribuirà la nostra biblioteca europea”, dice Galluzzi. “Per esempio, gli editori potrebbero pubblicare online e poi, solo su richiesta, stampare e rilegare le copie per gli utenti”.

La Commissione, in particolare, è interessata a promuovere la biblioteca digitale per valorizzare la produzione culturale europea, dando spazio alle diverse lingue e opere nazionali; laddove simili progetti già noti al pubblico sono centrati sull’inglese e nascono da iniziative americane.

Molto resta da fare. Per prima cosa, attraverso la consulenza dei 20 esperti, “dovremo stabilire le priorità e i criteri da adottare”, dice Galluzzo. Numerose le questioni aperte, su cui la Commissione e il comitato di consulenti rifletteranno nei prossimi mesi. “Come si procede? Da quali volumi cominciare l’opera di digitalizzazione? Come si stabilisce il lavoro cooperativo dei vari Paesi per costruire la Biblioteca? Ci si divide i compiti in base alle lingue dei libri o si va per ambiti cronologici? E poi questo materiale come lo si distribuisce? In modo indiscriminato? Gratis? Si permetterà anche di stampare l’opera?”

Tra i nodi più complessi, la gestione dei diritti d’autore: “E’ affare difficile, visto che ogni Paese ha la propria legislazione. Se i diritti sono scaduti potrebbero non esserci problemi… ma se una biblioteca possiede un volume raro può porre vincoli sulla scansione di quella precisa copia”.

Da tutto questo lavoro preliminare, nasceranno le linee guida attraverso cui nascerà e si svilupperà la Biblioteca Digitale Europea. La sfida è ostica, perché bisognerà coordinare il lavoro di tanti Paesi, mettere insieme idee ed esperienze eterogenee, e attraversare il bosco fitto delle legislazioni che cambiano da una frontiera all’altra. D’altra parte il progetto è ambizioso: alla fine darà la luce al primo contenitore che sia la summa ideale della produzione culturale europea.

da Le Repubblica.it