Bigelow propone alla NASA i suoi moduli gonfiabili

Alla luce delle interessanti considerazioni emerse sembrerebbe che i moduli Bigelow siano destinati ad integrare le attuali strutture rigide: si potrebbe ipotizzare una stazione “ibrida”, laddove uno o due moduli gonfiabili possono fornire tanto volume utile sia per lo stowage sia per il piacere dell’equipaggio.

Mi chiedevo, tra l’altro, se il problema della collocazione dei rack e dei relativi sistemi di servizio non potesse essere capovolto: siamo abituati a pensare ad un corridoio centrale con le strumentazioni sui 4 lati, ma se invece la struttura centrale fosse piena, ed ospitasse racks sulle 4 facce rivolte verso il volume inflated? Non so se mi sono spiegato…

Questo è roba grossa,questo cambia tutto!

Olympus Carrier:

Also included in the Gate 1 report, Bigelow presents NASA with an interesting modified version of the Olympus, which would be a craft carrier.

Z3The Olympus carrier module can dock a spacecraft, lander or satellite inside the module.

The craft would enter through a large forward airlock and then proceed to the interior of the module. A system of docking adapters would be available inside the carrier module.

The craft would then be inside of the pressurized Olympus carrier where astronauts could work on it.

The carrier module would maintain multiple deck levels and would have the same support facilities that also exist on the non-carrier version of the Olympus.

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Vi ricordate i tanti scenari che prevedevano moduli riutilizzabili per la superfice lunare?
Una delle più grosse obiezioni era che avrebbero richiesto manutenzioni e lo stoccaggio di nuovo materiale tra uno sbarco e l’altro,e questo non era possibile nel vuoto dello spazio.
Ora questo è un vero e propio hangar dove il modulo lunare può essere controllato,revisionato e rifornito di nuovi strumenti ed apparecchiature per la missione successiva.
Questo questo modulo rende concreta la possibilità di un lander riutilizzabile. (e ovviamente può essere usato anche in LEO per eventuali spacetugs).

Si molto scenografico… ma non ci si dovrebbe dimenticare che quei pezzi, quei rifornimenti, quei materiali per la manutenzione dovranno essere trasportati fino a lì… e con cosa verrebbero trasportati fino a li? Probabilmente con un’altra capsula… la quale dovrà rifornire quest’altra capsula e trasportare a terra il materiale proveniente da questa capsula… insomma… non sarebbe sicuramente la panacea di tutti i mali… il rateo di lanci non è così scontato venga ridotto e da questo ne derivino risparmi automatici…

Assolutamente sì, tutto quello che ho scritto finora si basa su quest’ipotesi, che ho dato quasi per scontato dopo aver visto le immagini :slight_smile:

La differenza è che nella configurazione a cui siamo abituati con i moduli rigidi (corridoio centrale, strumentazione intorno) il rapporto tra la somma del volume abitabile (il corridoio) più quello “magazzinabile” (magari qualche ISPR di stivaggio più i coni) e il volume occupato dalle strumentazioni è di circa 1 a 1 (stima fatta ora a spanne pensando al Lab e a Columbus)
Nel modulo gonfiabile invece il rapporto tra volume abitabile e volume delle strumentazioni è probabilmente 2 a 1: il volume abitabile (la parte gonfiabile) sembra molto maggiore di quello dedicato alla strumentazione (la parte centrale).

Se però al modulo classico considerato aggiungiamo un PMM, ovvero un modulo senza strumentazioni ma solo dedicato allo stivaggio, ecco che il rapporto tra volume abitabile/magazzinabile e il volume occupato dalle strumentazioni si avvicina a quel 2 a 1. Il che significa che in sostanza un singolo modulo gonfiabile può sostituire due moduli classici (uno di sistema e uno magazzino). E questa è di per sè già una gran cosa.

Però se consideriamo l’USOS, abbiamo un modulo e mezzo dedicato a magazzino, e 6 moduli dedicati al sistema e agli esperimenti. Se avessimo 6 moduli magazzino, probabilmente sarebbero quasi vuoti… E quindi ritorniamo all’idea di qualcosa di ibrido: alcuni moduli gonfiabili senza dubbio fanno comodo, una stazione fatta di soli moduli gonfiabili probabilmente è eccessiva

E aggiungerei “tutto da dimostrare”. Non ho capito molto bene come pensano di portare le capsule all’interno. Ci sono due volumi pressurizzati separati? E le capsule/navicelle si spostano all’interno del volume pressurizzato usando i propulsori? E in tal caso come ci si libera dei gas di scarico che buttano nell’atmosfera pressurizzata?

Questo è un altro discorso,e certamente il finanziamento per un programma del genere non sarà votato nè domani nè dopodomani dal Congresso.
Però,dal punto di vista tecnico un simile concept da una risposta al problema dei lander riutilizzabili,Se un giorno si vorrà percorrere questa strada.
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