Vi segnalo un interessante articolo uscito oggi su “The Space Review”, frutto della collaborazione tra il sottoscritto e l’amico Dwayne Allen Day e riguardante un aspetto poco noto e “segreto” delle missioni Apollo:
Posso provarci io a tradurre l’articolo, sempre se volete. Scusate se mi propongo, ma quando da qualche parte salta fuori la parola “tradurre” mi si drizzano sempre le antenne…
P.S: c’è però da dire che ci metterei un pò più di un pomeriggio per tradurlo , ma se serve una mano io ci sono!
Non è chiaro se una capsula Apollo con il carico aggiuntivo degli strumenti di osservazione sarebbe riuscita a raggiungere un’orbita lunare polare, ma forse non ci sarebbe stato bisogno. Le possibili missioni di questo tipo avevano l’obiettivo di riprendere i siti di atterraggio Apollo, che si trovavano nella fascia equatoriale.
Complimentoni!!!
Ma dove hai trovato la foto o i disegni del Lunar Mapping and Survey System?
Era questa la configurazione di quella missione AAP,che dopo Apollo 20 avrebbe dovuto mappare la superficie della luna?
Grazie ragazzi per la stima e l’affetto, cerco di rispondere a tutte le vostre domande:
Potete tradurre l’articolo a patto che rispettate il copyright degli autori, sopratutto di Dwayne a cui va ascritto gran parte (se non tutto) del merito.
IRENE è un progetto ASI.
Il sistema LMSS sarebbe venuto prima delle missioni J Apollo, quindi molto prima del 20 (forse la 10 o la 11).
La North American garantiva che l’Apollo CSM più LMSS sarebbe riuscito ad andare in orbita polare lunare.
Tutti i dettagli disponibili su GAMBIT mi sono stati forniti da Dwayne.
Complimenti Peppe per il bellissimo articolo e per i tuoi disegni sempre perfetti. Ammetto che ero allo scuro di questi progetti che avrebbero visto l’utilizzo delle capsule APOLLO per questo tipo di risoluzioni; non si smette mai di imparare su questo forum.