Brand sulla ISS

http://www.smatorino.it/monitoraggio?comune=torino&Submit=Cerca

Il sito e’ OK, le informazioni ci sono tutte… non sembra male come acqua, magari l’avessi io cosi’ a casa… qui ci perviene acqua praticamente distillata, imbevibile. Per una ipotetica pizzeria in orbita ne fornirei una un po’ piu’ carica gia’ che ci siamo, ma questa va benone :slight_smile:

Perché? E normale per chi? Pensi realmente che ci sia un lifestyle universalmente normale?
Se il vero scopo e la sperimentazione perché non sperimentare anche riguardo il lifestyle con freschi nuovi di mangiare e più gioco nelle pause invece che caffè?

In realtà mi pare che si stiamo proponendo i propri punti di vista e la propria visione di un normale stile di vita e benessere. Per quello sottolineavo la personalizzazione in base alle esperienze degli astronauti.

Sono d’accordo sull’aderire ai nostri principi, in ogni caso principi e abitudini son cose diverse.
E se il modello di luogo di lavoro da cui si trae spunto fosse esso stesso un’alienazione rispetto ad un più sanno e libero modo di vivere dell’essere umano, avrebbe veramente senso cercare ad ogni modo di produrlo? O avrebbe più senso presentare nuovi modelli e magari dare il buon esempio per impattare alienati posti di lavoro terrestri?

L’acqua arriva dalla sorgente di Pian della Mussa se non sbaglio, e i liguri capiranno che è decisamente in tema con quello che vuole vedere Astra sulla ISS :stuck_out_tongue_winking_eye:

Con tutto il rispetto per quello che scrivi (che non condivido), la pausa caffè di sicuro non è parte dell’alienazione del luogo di lavoro, anzi è un’occasione di socialità, di discorsi con i colleghi, e spesso anche di raccolta di idee confrontandosi con altri che non stanno lavorando allo stesso esatto progetto…

Buzzz, ma si sa se (a parte Gravity) i Russi portano Vodka sulla ISS? Astra sei favorevole o contraria all’alcool?

Con tutto il rispetto per quello che scrivi (che non condivido), la pausa caffè di sicuro non è parte dell’alienazione del luogo di lavoro, anzi è un’occasione di socialità, di discorsi con i colleghi, e spesso anche di raccolta di idee confrontandosi con altri che non stanno lavorando allo stesso esatto progetto…
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Gli astronauti sono seri professionisti, non lavativi in cerca di scuse per scansare il lavoro. Per loro una “pausa caffè” è più produttiva di una full immersion nel lavoro. approfittare di un break anche per parlare solo per poco di cose amene o di altro, è benefico per il cervello, che nel frattempo si rilassa e magari elabora nuove strategie per risolver eproblemi, mentre sotto stress non rioesce ad espandere le proprie capacità.
Ci sono fior di studi seri che sostengono questa tesi.

Sopra si accennava al sesso… seriamente, la NASA ci aveva pensato, ma visto che gli esperimenti con gli animali si sono dimostrati negativi, per evitare problemi morali di concepimento e gestazione di gravidanze umane nello spazio, tutti i programmi sono congelati fino a quando non ne sapremo di più.
Se poi a breve arriveranno in orbita strutture private che accoglieranno turisti… è tutta un altra faccenda.

Mi pare che di recente un goccetto è stato consentito.

Io non ho interfacce dirette con i Russi, quindi non sono a conoscenza di questi dettagli… devi chiedere a qualche astronauta, loro lo sanno di sicuro :wink:

Buzz, se ho capito bene il problema in questo esempio specifico non è la pausa caffè (Astra parlava di pausa gioco, quindi…!), quanto piuttosto il caffè in sé in quanto bevanda eccitante. Esiste un discreto gruppo di persone convinte che l’uso e abuso di caffè sia incoraggiato in quanto parte di un sistema che promuove l’alienazione dell’individuo in favore delle logiche del profitto…insomma, veniamo spinti a doparci per essere più produttivi.
Non voglio mettere in bocca ad Astra concetti che non ha espresso, ma nei suoi interventi ho intravisto questo pensiero, le chiedo ovviamente di correggermi qualora mi stessi sbagliando.

Detto questo, io non sono d’accordo, o meglio: che io beva caffè perché lavoro tanto lo sanno anche i muri, ma non credo che le bevande eccitanti in generale siano state introdotte con la forza nelle nostre vite…non lavoriamo né più né peggio dei nostri nonni, trisnonni ed antenati, che tuttavia non si imbottivano di american coffee semplicemente perché non era parte della loro cultura. Di tutti i problemi di dipendenza ed abuso della nostra società moderna, il caffè e la redbull mi sembra abbiano un ruolo davvero risibile.

Tornanto IT, la ISS dovrebbe promuovere stili di vita “alternativi” e più sani? Secondo me sì, detta così è impossibile essere contrari. Però la ISS è prima di tutto una base di ricerca, occupata da persone che non devono “occupare il tempo” ma devono lavorare, e pure tanto, in condizioni difficili…mi sembra il minimo che, per quanto possibile, gli venga consentito di beneficiare di qualche comfort, food&beverages inclusi - d’altronde sono certo che nessun astronauta venga obbligato a bere caffè o mangiare salumi se non lo ritiene appropriato o se non gradisce.
E non vedo come un problema la presenza di “brand” a bordo fintanto che non diventa un problema per il decoro degli astronauti o per le normali attività.

Riguardo l’alcol è vero che molti Paesi lo considerano meramente ricreativo e quindi in buona sostanza ne demonizzano l’uso in contesti anche solo vagamente professionali, ma tutte le volte che sono stato in US per lavoro ho bevuto ottimi vini alle cene cui ho partecipato, non credo che gli americani siano così bigotti in proposito…sono spaventati, e fanno bene, perché l’alcolismo è un problema comune e in generale non amano vedere gli alcolici associati ai luoghi di lavoro…cosa che condivido, in Italia abbiamo il vino o la birra alle mense di molti ospedali…a me sembra che gli scemi si sia noialtri.

blitzed, io bevo molto poco (uso sicuramente piu’ alcol per cucinare, il risotto IPA per esempio e’ straordinario) ma non condivido affatto il tuo pensiero sul fatto di non avere alcolici negli ospedali. Come sono anche d’accordo che negli ospedali Americani servano hamburger e patatine fritte. Se uno sta male, ed ovviamente non e’ all’ospedale per motivi legati all’alimentazione o obesita’, che si mangi o beva la cosa che ritiene piu’ giusta per tenere il morale alto no? Io mi sono fatto certe scorpacciate quando mia moglie era all’ospedale e le rubavo il cibo dal vassoio.

In genere nelle mense mangiano i dipendenti, non i pazienti…

Ma non e’ lo stesso cibo? Mi e’ capitato di mangiare in mensa dell’ospedale come diciamo, consulente, non mi sembrava diverso dalla mensa di una qualsiasi azienda o banca

Da me in azienda non ci sono alcolici, in molte aziende ci sono, il cibo della mensa nei grandi ospedali non è lo stesso distribuito ai pazienti ai quali onestamente non credo sia comunque generalmente accordato di bere alcolici se non altro per non dover controllare ogni volta eventuali interazioni con le terapie in corso.

Quello che volevo sottolineare è che da noi l’alcol a pranzo è considerato accettabile anche per i dipendenti di un ospedale, mentre secondo me sarebbe meglio se venisse in generale scoraggiato durante gli orari di lavoro, cosi come si usa fare in altri Paesi dove, come sottolineavo, il vino o la birra vengono normalmente bevuti alle cene anche formali, ma non sono mai serviti prima/durante gli orari “di ufficio”.

Aha ok, questa mi mancava. Si vede che queste persone non hanno fatto abbastanza turni di notte o di mattina presto…

Ma non è vietato? Ricordo che fino a qualche anno fa in mensa Alenia vendevano il vino e poi a un certo punto l’hanno tolto. Credevo che per legge avessero vietato la vendita di alcolici nei luoghi di lavoro. In Germania è vietato (anche se in Baviera la birra passa come alimento, non come alcolico, e quindi si vende :stuck_out_tongue_winking_eye:)

Ti parlo di 3-4 anni fa, onestamente può anche darsi che non sia più così!

A Milano le mense scolastiche sono senza caffè e alcoolici: i docenti mangiano esattamente quello che mangiano i bambini dai 3 anni in su (il menù è lo stesso dalla scuola d’infanzia alle medie).
Se per gli alcoolici trattandosi di scuole sono d’accordo, per vari motivi, non vedo perchè non pensare a un po’ di caffè caldo per gli adulti dato che non abbiamo modo di prenderlo alle macchinette perchè se hai la classe non puoi lasciarli incustoditi nemmeno per andare in bagno, è una questione di responsabilità.
Io sono a favore di tutto ciò che fa stare bene e che poi si riflette positivamente sul lavoro.

@Buzz: a proposito di liguri, ieri ho salutato Malerba dicendo “Oh, ma lei ha volato col cd dei Buio Pesto!”

ASS n.1 Triestina, dove lavoro: l’alcool è TOTALMENTE vietato nelle mense, ed inoltre se uno viene a lavorare con un tasso alcolico anche leggermente al di sopra del consentito dalla legge viene duramente sanzionato, e si può arrivare fino al licenziamento in tronco per giusta causa (si mette a rischio la vita dei pazienti che ti sono affidati). E’ possibile ed è previsto che il tuo caposala o il dirigente preposto se sospettino che sei in uno stato alterato ti allontanino forzatamente dal lavoro, con le conseguenze del caso se poi ad un test (analisi del sangue per valori etilometrici) vieni trovato positivo.

Blitzed, sì intendevo proprio quello, lungi da me togliere momenti di socializzazione, anzi! Però se come sulla terra diventa un’abitudine di bere caffè nella pause a lungo andare è inevitabile l’associazione fra caffè e il piacere della pausa conviviale, mentre si può direttamente fare attività che rilassino ed energizzino corpo e mente, o mangiare un frutto, magari essicato per il trasporto e poi reidratato (ovviamente quando possibile la frutta fresca è preferibile) che ha un rilascio energetico a lunga durata invece che bevande eccitanti.
E il mero concetto del comfort se non è personalizzato non ha senso, non so chi prenda la responsabilità di decidere cosa possa essere comfort sulla ISS.

Riguardo all’alcohol ho riflettuto proprio in questi giorni, io ne bevo veramente raramente, e francamente dopo sabato ancor meno, perché mi pare inutile andare a sfocare le proprie percezioni quando si possono acutizzare. Soprattutto sulla ISS per cui ogni minuto vale €10,000, e i rischi sono alti, non mi pare una scelta saggia. In ogni caso se vogliono far questa prova, così che tutto il resto dei privati che voleranno possano perpetuare le loro dipendenze ed abitudini perché il cambiamento li spaventa a morte, che facciano pure.
Mi ricorda Contact quando è stato selezionato Drumlin anziché Arroway perché rappresenta meglio la maggior parte dei terresti con credenze religiose. Ci sarà da qualche parte un ricco eccentrico e rivoluzionario che vuole portare curiosi fisici, vegani e giocherelloni, nello spazio. Se non esiste, appena ho i fondi inizio la costruzione e la selezione, who’s in? :wink:

Manoweb, la parte di alcohol che metti nel riso evapora quasi del tutto.

Come diceva Buzz in qualche post precedente dipende molto anche anche dall’uso che se ne fa e dalla consapevolezza del sapersi regolare. In ogni caso il buon esempio si allargherebbe anche alle nuove generazioni, fra un po’ ci sono a contatto con l’ISS più scuole che adulti. :smiley:

Mi pare che stiamo parlando livelli diversi: produttività, salute e comfort, secondo me possono andar di pari passo.
Il discorso del gioco ha anche lati cognitivi profondi. Purtroppo spesso si perde da adulti, senza validi motivi in realtà, lì sulla ISS si muovono come vogliono, qui sulla terra anche il movimento viene inibito, soprattutto nei posti di lavoro. Forse anche per questo l’idea di passare a lavorare al passare a star lì al caffè, che sulla terra di passa dallo star quasi fermi seduti allo star quasi fermi in piedi, non mi garbava più di tanto considerando la miriade di altre cose che si possono fare.

Da quanto ho visto in Italia gli ospedali sono i posti che meno ne sanno di nutrizione, ed è una vergogna, dal contenuto alle dosi, qui si aprirebbe un intero capitolo. Spero che la situazione migliori, perché finora mi sembrano ben lontani centri di guarigione.

Ehm Stefania, da lavoratore del ramo, modera i termini, suvvia, che non è proprio così … :beer:

Se prima o poi non si commercializza lo spazio, dubito che potremo andare molto lontano.

Serve un D. D. Harriman, ora come ora…

Astra - no, non e’ esatto. I miscugli di acqua ed alcool hanno caratteristiche contro-intuitive, nel senso che la quantita’ di liquido che evapora rimane proporzionale al mix iniziale. Ovvero, se io aggiungo brodo e vino e formo inizialmente un composto che e’ al 5% in alcool, man mano che faccio cuocere e faccio evaporare il liquido, questo rimane al 5% in alcool. Se voglio farlo scomparire, devo far evaporare anche TUTTA l’acqua, cosa di solito deleteria per i cibi.