Blitzed, sì intendevo proprio quello, lungi da me togliere momenti di socializzazione, anzi! Però se come sulla terra diventa un’abitudine di bere caffè nella pause a lungo andare è inevitabile l’associazione fra caffè e il piacere della pausa conviviale, mentre si può direttamente fare attività che rilassino ed energizzino corpo e mente, o mangiare un frutto, magari essicato per il trasporto e poi reidratato (ovviamente quando possibile la frutta fresca è preferibile) che ha un rilascio energetico a lunga durata invece che bevande eccitanti.
E il mero concetto del comfort se non è personalizzato non ha senso, non so chi prenda la responsabilità di decidere cosa possa essere comfort sulla ISS.
Riguardo all’alcohol ho riflettuto proprio in questi giorni, io ne bevo veramente raramente, e francamente dopo sabato ancor meno, perché mi pare inutile andare a sfocare le proprie percezioni quando si possono acutizzare. Soprattutto sulla ISS per cui ogni minuto vale €10,000, e i rischi sono alti, non mi pare una scelta saggia. In ogni caso se vogliono far questa prova, così che tutto il resto dei privati che voleranno possano perpetuare le loro dipendenze ed abitudini perché il cambiamento li spaventa a morte, che facciano pure.
Mi ricorda Contact quando è stato selezionato Drumlin anziché Arroway perché rappresenta meglio la maggior parte dei terresti con credenze religiose. Ci sarà da qualche parte un ricco eccentrico e rivoluzionario che vuole portare curiosi fisici, vegani e giocherelloni, nello spazio. Se non esiste, appena ho i fondi inizio la costruzione e la selezione, who’s in?
Manoweb, la parte di alcohol che metti nel riso evapora quasi del tutto.
Come diceva Buzz in qualche post precedente dipende molto anche anche dall’uso che se ne fa e dalla consapevolezza del sapersi regolare. In ogni caso il buon esempio si allargherebbe anche alle nuove generazioni, fra un po’ ci sono a contatto con l’ISS più scuole che adulti.
Mi pare che stiamo parlando livelli diversi: produttività, salute e comfort, secondo me possono andar di pari passo.
Il discorso del gioco ha anche lati cognitivi profondi. Purtroppo spesso si perde da adulti, senza validi motivi in realtà, lì sulla ISS si muovono come vogliono, qui sulla terra anche il movimento viene inibito, soprattutto nei posti di lavoro. Forse anche per questo l’idea di passare a lavorare al passare a star lì al caffè, che sulla terra di passa dallo star quasi fermi seduti allo star quasi fermi in piedi, non mi garbava più di tanto considerando la miriade di altre cose che si possono fare.
Da quanto ho visto in Italia gli ospedali sono i posti che meno ne sanno di nutrizione, ed è una vergogna, dal contenuto alle dosi, qui si aprirebbe un intero capitolo. Spero che la situazione migliori, perché finora mi sembrano ben lontani centri di guarigione.