Credo che abbiate visto tutti il buco in un pannello solare della ISS, documentato da Chris Hadfield.
Può essere stato un detrito orbitale o un micrometeorite, non si sa. La domanda è: un foro del genere degrada la performance dei pannello? Lo si vede dalla telemetria?
guardando le telemetrie su spartan le normali differenze tra i vari pannelli non mi consentono, da profano, di capire se possa in qualche modo influire.
Il singolo modulino credo sia irrisorio, il problema viene fuori quando però un singolo modulino si interrompe: essendo montati in gruppi in serie. Se vi ricordate, uno strappo ben più grosso avvenuto mi pare durante il dispiegamento, ha reso necessaria una eva con ago e filo per “ponticellare” il modulino rotto visto che si perdeva la potenza generata da lui al fondo del pannello stesso.
Ciao
Raffaele
http://popsci.typepad.com/photos/uncategorized/2007/11/01/panel_tear.jpg
Grazie Raf. Sì, dipende dal punto dove colpisce, se mette in corto un pannello o (peggio) interrompe una serie.
Però sarebbe interessante avere il pezzo danneggiato in laboratorio, e vedere come il materiale si è comportato.
Certo che se questo è il primo buco dopo tanti anni in tanti m2, l’incidenza è piuttosto bassa. Per fortuna.
Dove la guardi? ISS live?
Il problema è che non credo esista telemetria (anche oltre a quella di ISS live) dei singoli pannelli. Sono altri elementi del sistema EPDS ad essere monitorati, ovvero i convertitori, le batterie, etc etc…
Quindi se l’impatto è piccolo nei numeri “complessivi” a valle del pannello non si vedono.
Potrei confront il canale immediatamente a fianco di quello col buco per vedere se si vede qualche differenza, ma non credo…
Sicuramente un buco così piccolo non influirà in alcun modo sul funzionamento dell’intero pannello. Credo, comunque, che in fase di progettazione sia stata prevista tale eventualità e che i tecnici addetti e i progettisti abbiano previsto un qualche sistema per sopperire a tale evenienza.
Aurelio, non ne sarei così sicuro. E secondo me se la performance dell’MPPT (circuito di Maximum Power Point Tracker, nel convertitore DC-DC a valle del pannello) fosse monitorata attentamente, l’effetto dell’impatto potrebbe essere visibile. Che poi nel bilancio energetico totale cambi poco, siamo anche d’accordo; ma io sono sempre curioso sui problemi elettrici ed elettronici… vivo di questo
E’ quella cosa che fa in modo che, quale che sia l’irraggiamento, la tensione sia sempre la stessa? Ricordo che avevi accennato ad una cosa simile.
Sì. Data la tensione in uscita dal pannello, regola la corrente fornita al carico in modo da estrarre la massima potenza disponibile. La curva tensione/corrente ha un ginocchio, al centro del quale il prodotto V*I è massimo. L’MPPT fa in modo che il pannello lavori in quel punto (oppure a monte di esso se la richiesta di potenza è bassa). Ovviamente, se si monitorizzano i parametri ci sarà un salto di potenza disponibile all’istante dell’incidente; magari troppo piccolo per essere misurato, dipende sempre dal punto esatto ove è avvenuto il danno.
http://pveducation.org/pvcdrom/solar-cell-operation/fill-factor
Ah, ma appunto sarebbe visibile solo subito dopo l’impatto, come un transitorio.
Perchè come lo distingui ora da una semplice differenza di irraggiamento?
No, rimane, il pannello è sicuramente danneggiato, quindi ha avuto una caduta di potenza. Dovresti vedere un gradino nei dati.
Negativo, non ho serie storiche per roba che non è Columbus (E anche lì dovrei farmi spiegare da qualcuno non sono Flight Controller
)
O meglio, ho qualcosa di archiviato ma non so se a quel livello di dettaglio. Per quello posso solo vedere la telemetria live (come il sito web, solo più dettagliata).
Scusa, ma per me parli “arabo”! Non sono pratico di elettricità e similari, quindi non saprei neanche cosa risponderti; tu sei l’esperto e tu sai, sicuramente, come funzionano questi pannelli.