Buzz Aldrin: E 'tempo di mettere un uomo su Marte

Buzz Aldrin @ therealbuzz

L’astronauta NASA Apollo XI Buzz Aldrin ha parlato di Marte in occasione di un summit presso la George Washington University di Washington, DC. il 22 aprile 2014.

Riporto qui un sunto del suo intervento, come riportato dal giornale Time http://time.com/2987573/buzz-aldrin-man-mars-mission/:

"Sul 45 ° anniversario dello sbarco sulla luna, gli Stati Uniti dovrebbero decidere le misure necessarie per esplorare Marte, con l’obiettivo finale di crearvi un insediamento con equipaggio.

E ‘difficile credere che il 20 luglio 2014 noi celebreremo ancora il 45 ° anniversario di Apollo 11, primo sbarco dell’uomo sulla luna. E’ anche difficile credere che nessuno possa ancora realmente dire dove il programma statunitense di esplorazione spaziale con equipaggio stia andando, e come. La gente viene da me e mi dice: “E’ troppo brutto che il programma spaziale sia stato cancellato.” Questo non è successo, ma questo è ciò che la maggior parte del pubblico pensa che sia accaduto. Sì, sentiamo dalla NASA che la destinazione odierna è Marte - ma ancora non c’è un piano dettagliato sul come arrivarci. Non c’é un piano comune chiaro. La nostra nazione è comprensibilmente concentrata sulle molte altre sfide pressanti di questo momento. Tuttavia, se noi non prenderemo molto presto alcune importanti decisioni sul futuro del nostro programma spaziale, temo che questo verrà accantonato per anni.

Ci sono altri otto astronauti statunitensi lasciati fuori, oltre ai 12 che hanno camminato sulla luna. E tutti noi siamo nell’ottavo decennio della nostra vita. Ognuno di noi può attestare l’importanza di continuare l’esplorazione umana dello spazio e del tremendo impatto che questa ha avuto su molteplici aspetti della nostra società: le innovazioni tecniche, le conquiste scientifiche, le scoperte mediche, i miglioramenti ambientali, il potenziamento della difesa nazionale e gli impatti formativi, che sono stati incommensurabili. La nostra nazione non può permettersi di perdere un programma al quale ha contribuito così tanto, per così tanto tempo. I nostri leader hanno alcune decisioni importanti da prendere e hanno bisogno di fare adesso. La luna non deve essere l’ultima tappa nella ricerca dell’America della conoscenza di altri pianeti e di altri luoghi.

Ecco quello che noi, come nazione, dobbiamo decidere (a breve):

  • Vogliono gli Stati Uniti continuare a guidare l’esplorazione umana dello spazio, o lasciare che la Russia, la Cina, l’India o qualche altra nazione la prendano in carico? Per me, la risposta è ovvia.
  • Non é di buon senso per gli Stati Uniti stabilire relazioni di cooperazione con la Cina nello spazio? Lo abbiamo fatto con l’Unione Sovietica attraverso il programma Apollo-Soyuz nel luglio 1975, e credo che sia ancora più importante farlo con la RPC nel 2014. Cooperazione, non scontro, dovrebbe essere il segno distintivo dei nostri rapporti con la Cina, oltre l’orbita della Terra.
  • Ha senso per gli Stati Uniti investire centinaia di miliardi di dollari in un nuovo programma in stile Apollo, per tornare sulla Luna? O abbiamo già tracciato quel sentiero? Non dovremmo aiutare le altre nazioni con le giuste risorse a raggiungere questo obiettivo con il nostro aiuto? Piuttosto che fare qualcosa di nuovo che abbiamo già fatto 45 anni fa, non dovrebbero gli Stati Uniti sviluppare un percorso verso Marte?
  • E non dovrebbero gli USA sviluppare le capacità tecnologiche necessarie per mandare l’uomo su Marte, fin dal primo viaggio verso un asteroide vicino per scopi di ricerca e sviluppo? Un ibrido missione uomo-robot per studiare un asteroide offre una realistica opportunità di dimostrare le nuove capacità tecnologiche per il futuro viaggio nello spazio profondo e per testare veicoli spaziali a lunga percorrenza. Questo è indispensabile, non abbiamo mai fatto missioni con un equipaggio, oltre la Luna.
    E parlando di Marte, siamo disposti come nazione ad adottare le misure necessarie per esplorare Marte con l’obiettivo finale di creare un insediamento con equipaggio umano su quel pianeta? Per me, la risposta dovrebbe essere un sonoro “sì”.

Sarà improbabile che gli astronauti delle missioni Apollo, tra cui il sottoscritto, saranno qui ad assistere alla conclusione del prossimo capitolo entusiasmante del programma spaziale della nostra nazione. Tuttavia, vorremmo esserci quando il nostro Presidente e il Congresso prenderanno queste decisioni critiche. Se i nostri dirigenti prenderanno le decisioni giuste - e devono - siamo fiduciosi che il nuovo programma spaziale con equipaggio saprà soddisfare o superare l’enorme successo del programma Apollo di tanti anni fa. Ma dobbiamo prendere queste decisioni, ora!"

NDR: questo intervento é probabilmente sull’onda del suo ultimo libro “Mission to Mars: My Vision for Space Exploration”, pubblicato nel 2013, sostenitore dell’esplorazione dello spazio.

Parole Sante!!!
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Parole sante a cui mancano due seguiti, la reale volontà politica e il modo di evitare problemi tecnico/sanitari come lo schermare il veicolo dalle radiazioni.

Io vedo solo la prima Luigi, che però purtroppo per ora sembra insormontabile.
Una volta garantito il giusto impegno, l’umanità ha sempre dimostrato di saper risolvere tutti i problemi che si è posta finora. Per ora le radiazioni sono un problema, potrà essere una questione di tempo, ma se ci si mette sotto anche quel problema lo si risolve.

Ottima considerazione. L’ho inserita in quanto può essere una scusante per non investire soldi.
Una scusante tipo “Tanto l’uva è acerba”.

Io, come credo tutti qui, lo vorrei vedere ma a voler essere pratici: a che serve? Parliamo di insormontabili problemi politici… beh a volte li capisco pure, abbiamo (tutti i paesi G7, non solo noi) una tassazione folle. Qui si tratta di spendere probabilmente centinaia di miliardi di dollari se non migliaia, preparare per anni una missione rischiosa, un viaggio di andata e ritorno di anni, il tutto per portare forse 2 o 3 persone una settimana su di un pianeta a fare il lavoro che i vari Curiosity & C. stanno facendo da anni, senza alcun rischio e senza problemi di rientro a costi enormemente inferiori. Il tutto per riportare sulla terra forse un centinaio di kg di rocce marziane già esaminate dai robot “in loco”…
Aldrin è stato fortunato a vivere in un’epoca in cui vi era una visione pionieristica ed addirittura eroica, in cui tutto il suo paese si uni per la grande sfida lanciata da JFK (e prima ancor’ora…) ma non dobbiamo scordarci che una delle grandi motivazioni fu quella di battere i sovietici, che avevano, fino ad allora, umiliato gli statunitensi. Ora queste motivazioni non esistono più, i congressi ed i parlamenti di ogni paese chiedono tagli, tagli ed ancora tagli, alla spesa sanitaria, ai servizi sociali, alla difesa, alla sicurezza e polizia ed anche alla giustizia. E’ quindi veramente affrontabile un progetto come questo? E’ giusto? Come il Concorde, il volo supersonico passeggeri non è stato fermato per insuperabili problemi tecnici o per il drammatico incidente di Parigi, ma perché sinceramente non serviva a nulla o quasi ed era eccessivamente costoso in base al ritorno che dava. Purtroppo, pragmaticamente, preferisco un telescopio con uno specchio di 10m (anche 8 sul SLS…) in orbita per 20 anni che un uomo su Marte per 5 giorni…

Questa discussione si ripete ciclicamente su questo forum con vedute diverse non riconducibili ad un giusto o ad uno sbagliato.
Il mio pensiero e’ molto vicino a quello di Cristiano e lo dico sia contro i miei interessi, sia contro i miei sogni.
Sogno di vedere l’uomo atterrare su marte, perche’ sara’ una tappa importante del cammino di evoluzione del genere umano. Ma continuo a ripetermi nella mia testa la stessa domanda… Se ipoteticamente diventassi capo di una grande superpotenza mondiale li investirei quei soldi li per andare su Marte?
Di soldi se ne buttano via tanti, e’ vero, le missioni apollo hanno avuto un ritorno in tecnologia immane, ok. Ma anche se disponessimo delle risorse economiche per farlo, magari con una utopica drastica riduzione dei costi per la difesa, voi investireste li?
Sia chiaro, la mia risposta non e’ un secco “no”, ma ammetto che ci penserei moooolto ma mooolto attentamente. Siamo sicuri che non potremmo trovare qualcosa all’interno della propria nazione (o magari mondo) a cui valga la pena dare la precedenza?
L’uomo andra’ su marte ne sono sicuro, ma forse e’ un percorso che andra’ fatto in piccoli passettini, mattoncino su mattoncino, ci saranno momenti dove il panorama sociale mondiale ci permettera’ di andare piu’ veloci, altre epoche dove dovremo rallentare un pochino, ma credo che chi non vede tutta questa fretta in fondo in fondo non vada troppo biasimato.
Nel frattempo non perdiamo l’allenamento e concentriamoci sui mattoncini anche se piccoli :sunglasses:

Cristiano, riapri una discussione fatta molte volte su queste pagine. A che servono all’umanità i mondiali di calcio? A che servono all’umanità le crociere nei caraibi? A che serve l’astrologia?
A chi fa quest’obiezione io rispondo di farsi un giro su http://costsmorethanspace.tumblr.com/, così si fa un’idea dei numeri in gioco. Negli stati uniti ogni anno vengono regalati e NON utilizzati buoni regalo per 2 miliardi di dollari. Il modulo Columbus è costato più o meno quella cifra in 20 anni, probabilmente un po’ meno.

E quante cose usate da tutti, tutti i santi giorni, sono uno spin-off della ricerca fatta per le missioni spaziali? E allora consiglio di farsi un giro anche su NASA at home.
Ma non puoi andare da uno scienziato e dirgli “inventa qualcosa di mai pensato prima e che sicuramente sará utile”, non è così che funziona. E nessuna delle tecnologie mostrate nel sito qui sopra è stata sviluppata già con l’intento di utilizzarla nella vita di tutti i giorni. Bisogna porre degli obiettivi da raggiungere, e col lavoro fatto per raggiungere quegli obiettivi sicuramente usciranno fuori una grande quantità di cose che avranno ricadute nella vita di tutti i giorni, che al giorno d’oggi non possiamo ancora nemmeno immaginare…

Lo so lo avevi scritto anche in passato. La mia domanda e’: mettiamo che abbiamo utopicamente eliminato queste inutilita’ e abbiamo trovato i fondi, tu a capo di una nazione li investiresti li senza pensarci due volte?

Visto che in quella posizione non ci sarò, nel mio piccolo io ci investo la maggior parte delle ore della mia vita. Direi che non è molto diverso.

Siamo in due a investircele, ma penso che non vada biasimato chi non vede tutta questa fretta di andare su marte nel panorama sociale ed economico del momento.
L’importante e’ che sia noi che gli altri continuiamo a far funzionare e migliorare i nostri trabiccoli. Piano piano arriveremo a far si che le cifre in gioco e le incertezze diventino sempre piu’ piccole e questa decisione possa essere presa “a cuor leggero”

P.S. il sito rende benissimo l’idea degli sprechi e credo sia quello il suo scopo. Comunque il fumo, l’astrologia, le vacanze ai caraibi, il calcio… non sono investimenti che si possono tagliare o risorse che si possono dirottare, fanno parte delle perdite entropiche intrinseche del genere umano e a meno di non sforare nell’utopia rimarranno sempre e comunque. :grin:

Diceva Adam Smith che se il sistema economico funziona, i soldi che butti fuori dalla finestra ti rientrano dalla porta. Si perché gli USA non stanno buttando via soldi nello spazio, ma stanno pagando aziende USA (e Obama ha riportato molta industria spaziale in America proprio x questo) che comperano materie prime USA, servizi, componenti, e quindi retribuiscono persone che poi tornano a spendere alimentando di conseguenza il ciclo economico. Che poi in questo insieme/metodo ci siano dei soldi che spariscono (quelli che finiscono all’estero per finanziare aziende extra USA) ma anche che si creano (quelli per le ricadute tecnologiche che generano esportazioni) quello si riconduce semplicemente alla bilancia commerciale. Se un paese é forte e rappresentativo non perde nulla, se un paese é debole come l’italia, finisce per spendere tutti i soldi all’estero e le aziende portano tutti i capitali guadagnati nei paradisi fiscali. Ma non tocchiamo questo punto.
Penso a quale beneficio incalcolabile hanno avuto gli USA solamente dalla loro immagine di superpotenza mondiale, alla quale molto ha contribuito l’operazione uomo sulla luna.
Fondamentalmente l’operazione “uomo su marte” può rivelarsi anche una favolosa operazione pubblicitaria, ed il ritorno economico potrebbe essere straordinariamente abbondante sia in termini di competenze/conoscenze acquisite, sia in termini (e forse bastano e avanzano) di diritti tv e conseguenti!!
Secondo me é economicamente stupido non andare su Marte…

Per carita io concordo con quello che dici, ma siamo sicuri che al momento attuale ci sia uno stato con un sistema economico cosi’ solido da prendere la decisione di andare su marte nell’immediato?
Sopratutto, siamo sicuri che basti solo un sistema economico che funzioni (ammesso che ci sia) e che quello che succede nel mondo “esterno” non abbia una certa influenza poi sui risultati?
Insomma per voi mi pare di capire sono scelte da fare ad occhi chiusi, siete sicuri che non esista alcun altro progetto alternativo che possa valer la pena di essere finanziato prima di una missione su marte? E vi prego di pensarci non da appassionati di spazio.

Ma dove, in che ambito, che tipo di referenze hai per dire una cosa del genere? Secondo la mia esperienza il supporto governativo e’ stato neutrale nel caso piu’ ottimista

se un paese é debole come l'italia, finisce per spendere tutti i soldi all'estero

Anche qui non ti seguo, l’Italia esporta moltissimo in termini di industria aerospaziale, credo che se dovessimo fare una classifica sarebbe uno dei paesi con piu’ alto rateo di esportazione nel campo aerospaziale, soprattutto verso gli USA

Anzi aggiungo :grin:: se non lo hanno fatto finora, é perché i rischi (pensate se l’equipaggio morisse!) e le conoscenze non sono/erano mature. Ma probabilmente, allo stato attuale della tecnologia, mancano solo un Nixon ed un competitor…

Per tornare a quello che dici tu: un’impresa che abbia altrettanto battage pubblicitario può tranquillamente sostituire quella dell’uomo su Marte. Bene, quale?

Mesi fa ho parlato con un amministrativo che lavora in una nota ditta del settore aerospaziale qui vicino a roma. QUesti mi ha parlato delle infiltrazioni della politica in questa, che era una bellissima azienda, di punta. E se parli degli incassi che riceviamo dagli USA, non so se sei al corrente che dobbiamo controbilanciarli acquistando loro gli F35, ad esempio. Altrimenti loro ci tolgono le commesse. Politica economica americana. Non voglio generare una discussione polemica, ma la realtà é sempre un pò diversa dalla facciata…

No guarda io ai ricavi pubblicitari nemmeno ci volevo pensare, stavo cercando di rilettere su qualcosa con scopi altrettanto “nobili” e di “progresso” per il genere umano che meritasse una certa priorita’ o che per lo meno facesse si che fosse necessaria una valutazione a tavolino prima di decidere di investire tutto su marte… :smile:

Nobile e giusto. :ok_hand: Pure molto pubblico americano la pensa così, e il consenso popolare sicuramente é un freno. Un eccessivo costo sarebbe anche il cavallo di battaglia del partito all’opposizione. Però nella storia si verificano circostanze o emergono uomini coraggiosi che scommettono, e vincono. Kennedy non é certo ricordato come uno sperperone che ha sottratto denaro ad altre cause umanitarie, ma come un illuminato.

Vero! Pero’ come dicevi tu al momento attuale nel mondo non ci sono ne un Nixon e cosa ancora piu’ importante un competitor. Non mi sento di biasimare chi non ha fretta di fare il grande salto. In fondo anche con piccoli passi riusciamo ad avere un ritorno di tecnologia e credo anche a valutare meglio quando sia il momento giusto per fare il salto.
Considerando poi che nel frattempo non stiamo proprio a girarci i pollici…

E su questo posso essere d’accordo con te.
Ma al giorno d’oggi nessuno si pone questo tipo di domanda, o meglio se la pongono per decidere dove investire l’1% del budget. Il restante 99% viene investito con altre finalità, che semplificando si riassumono in due parole:“massimo profitto”