C’è ancora molto lavoro da fare prima che Dragon e Starliner possano volare

Nuovo articolo di Roberto Mastri pubblicato su AstronautiNEWS.it

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Sarà un caso che la commissione che segue i lavori per far sì che i lanci avvengano il più presto possibile si chiami ASAP? :grin::grin::grin:

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Ancora con questo COPV? Prima no, poi ok va bene, ora di nuovo dubbi. La problematica del paracadude è un altra cosa a cui parecchi, compreso Jeff Foust e Chris Gerbrand, hanno cercato di avere delucidazioni su quale sia tecnicamente il problema e nessuno ha specificato dettagli tecnici.

Unica cosa (Chris Gerbrand) hanno notato che Spacex ha avuto un leggero problema di paracadute durante il recupero delle fairing e Mr Steven (la barca che le chiappa al volo con la rete in kevlar) ma quello non ha nulla a che fare con Dragon2

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Ottimo articolo ma segnalo un refuso in una descrizione di foto (2019 invece di 2018):

Giugno 2019: i tecnici di Boeing effettuano il collegamento delle strutture superiore e inferiore del CST-100 Starliner destinato al volo di test con equipaggio. Credit: NASA

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Fixed! (Ovviamente era un test per vedere se ci sono lettori attenti che leggono anche le didascalie :wink:).

Grazie :beers:

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Ebbene si, io leggo anche quelle… :grin::beers:

Ma quindi c è rischio che il test flight gennaio 2019 slitti?

Non si sa, l’ASAP non ha un controllo diretto sulle date ma sicuramente ha il suo peso.
I costruttori ovviamente spingono per accelerare i tempi e altrettanto ovviamente ci deve essere una voce super conservativa per aiutare chi gestisce il programma commerciale a bilanciare le pressioni.
Le date comunicate però sono state decise sulla base dell’esperienza stesse informazioni disponibili ad ASAP.

Secondo il mio modesto (e senza dubbio errato non essendo un ‘addetto ai lavori’ :sunglasses:) parere immagino che vorranno eseguire quanto prima il test senza equipaggio, magari proprio per mettere alla prove ed evidenziare possibili punti deboli del progetto. Almeno così faranno, nel frattempo un poco di marketing e con i risultati veri sul campo poter portare avanti (sperando di non dover rinviare troppo) quello con equipaggio.
Certo che a sentire certe voci su alcuni forum USA i famosi ‘problemi con il paracadute’ di SpaceX e quello dei motori di aborto di Boeing sembrano veramente di poco conto… Poi che la NASA sia molto protettiva è ovvio… in fondo saranno i propri astronauti a salire su quei veicoli spaziali ma non posso pensare che le due aziende private possano rischiare di fallire una posta del gioco così alta. Mi viene sempre fuori il dubbio che ‘qualcuno’ voglia far apparire i veicoli sviluppati dai privati sempre molto più indietro rispetto al ‘fantasmagorico’ SLS che invece, per ora… nulla…

Nella storia della NASA i veicoli sono sempre stati sviluppati in collaborazione tra l’agenzia e i privati, è stato così sin dal Saturn V. Per qualche motivo che non capisco si mette sempre SpaceX tra i privati e si dimentica che Boeing, MDD, ULA (ed Airbus, Thales, Snecma, etc in Europa) hanno sempre sviluppato lanciatori e sono sempre stati aziende private.

Per il resto, tutti gli amici che ho in NASA hanno una gran stima di SpaceX e hanno davvero un gran bisogno che il commercial crew inizi prima possibile.

Quindi l’idea di un complotto di NASA per rallentare l’inizio della operazioni di Dragon e Starliner e continuare a dipendere completamente dai Russi mi sembra davvero non plausibile.

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Questo caso, ovvero il Commercial Crew Program, è diverso da come sono stati sviluppati e fornti i veicoli spaziali, fino ad MPCV (Orion), da parte delle aziende e NASA. Infatti ho parlato di privati citando non solo SX ma anche Boeing. Lungi da me parlare di complotti… Ma sappiamo bene la spinta politica di SLS…

SLS mira ad un range di missioni totalmente diverso a quello che Starliner e Dragon andranno a coprire. Inoltre al congresso non va nemmeno tanto giù che per raggiungere la ISS gli USA siano dipendenti dalla Russia. Tuttavia la NASA non può correre rischi. Entrambi i veicoli sono totalmente nuovi e sappiamo tutti che in campo aereospaziale le cose nuove hanno sempre le loro noie di gioventù. La cosa può andare bene per un cargo. Ma non quando trasporti umani e ti chiami NASA. L’eco di un eventuale disgrazia,specie al giorno d’oggi sarebbe immane. Se sono stati sollevate perplessità ci saranno sicuramente ragioni valide

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E’ da notare che gli USA da decenni non producono una capsula e che i privati non sono partiti da 0 ma nemmeno da una posizione vantaggiosa. Se la NASA avesse concentrato la sua attenzione su una sola delle due compagnie forse i tempi sarebbero più ristretti.
Quanto ai dissidi, spesso capita che tra due aziende che collaborano, ci siano dissidi a livelli di vertice, ma le maestranze collaborano attivamente e vedono male i conflitti sopra le loro teste.
Poi una volta i margini di sicurezza erano forse meno ristretti rispetto a quelli di oggi, magari con tecnologie più grezze che consentivano margini di manovra più ampi.

Rispetto agli anni 50/60 i criteri di sicurezza sono enormemente più stretti. Il problema delle industrie aereospaziali moderne quando si tratta di affrontare nuovi progetti, sono budget altalenanti e criteri di sicurezza che anno dopo anno sono sempre più stringenti. Se a questo aggiungi l attuale ricambio generazionale di ingegneri e timeline da anni 60… Ti ritrovi dopo pochi mesi indietro di una vita su quello che dovrebbe essere. E ovviamente si finisce overbudget in quanto i fondi di partenza e i tempi di esecuzione erano fin troppo ottimisti. Dal 787 all A-380, passando per SLS e Orion, incluse le capsule commerciali e anche vettori come FH, la canzone è sempre la stessa.

Tuttavia il mio pensiero al riguardo è che se vuoi l’accesso allo spazio, devi mantenerlo. Mi spiego.
C’era una capsula Apollo a cui si poteva fare l’ugrade. Oggi avremmo una Apollo 3.0 con costi più bassi. invece si è dovuto ricostruire un veicolo per il volo extraterrestre non dico partendo da 0, ma comunque si è dovuto partire da più indietro.
lo stesso dicasi per Dragon e Starliner. Qui poi le cose si complicano perché sono due veicoli. Se lo sforzo si concentrava su un veicolo forse i tempi e le attenzioni sarebbero state più puntuali. Ma anche qui, da quanto l’America non si occupa di capsule abitate?
Lo Shuttle ha rotto il filo conduttore delle capsule, con la perdita di esperienza non solo delle maestranze, ma anche degli ingegneri che le progettano.
Si potrebbe dire che in questo i russi sono più fortunati perché la Soyuz ha subito continui upgrade, ma adesso che c’è da produrre una capsula nuova mi pare che nemmeno loro siano messi meglio degli americani.
Per noi credo che questa sia una lezione della storia sul come si gestisce le imprese spaziali. Non si può pensare di chiudere e riaprire quando si vuole un programma spaziale e che la continuità garantisce anche tempi di sviluppo più brevi.
Posso sempre sbagliare e se l’Apollo avesse continuato a volare, un suo upgrade sarebbe sto possibile solo fino ad un certo punto, poi, il sostituto avrebbe richiesto gli stessi tempi di sviluppo esattamente come oggi.
Tuttavia non si sento d’essere poi così tanto nel torto. Ci fosse stata continuità…, ci fosse stata. Mah.
Magari BFR finisce per volare prima degli altri? Sarebbe da ridere.

Gettare “nel cesso” Saturn V e il complesso CSM fu un errore madornale. Tanto know how perduto e capacità perse che dobbiamo ancora oggi riacquisire.

Vorrei ricordare che l’argomento di questo topic è Dragon e Starliner, non Apollo.

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Vero. Infatti i ritardi non mi stupiscono. Me li aspettavo. Due imprese che non hanno mai costruito una capsula spaziale ed un gap generazionale piuttosto lungo tra manufatti con le stesse caratteristiche o quasi, i ritardi mi paiono più che ovvi. Certo però che sono sfiancanti, questo permettetemelo. Ma così è.

Questa soluzione fu proposta dopo la tragedia del Columbia da parecchie persone tra i quali gli Astronauti John Young,Thomas Stafford e Vance Brand.
Se non ricordo male venne costituita una commissione furono fatte anche delle indagini e dei test.
In pratica la proposta era utilizzare al posto dell’allora programmato “orbital space plane” (“OSP”) una capsula Apollo con gli aggiornamenti richiesti dall’evoluzione tecnologica.
Si preferì però la costruzione di un veicolo ex novo,sia pur non rigettando l’idea della capsula.
Questa proposta confluì poi nel “OSP” di tipo a capsula ( mi pare fosse proposto dalla Boeing),e successivamente nel CEV (Orion) del programma Constellation.

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