CAPSULA PROGRESS M/M (modified) 1/72

Ho già in corso vari modelli e alcuni sono in attesa della fase di verniciatura perà², dato che non riesco a stare fermo, ho ben pensato di procedere.
Come dico sempre io, quando viene l’ispirazione, bisogna prenderla al volo e inuizare il lavoro; era ormai tanto tempo che “frullavo” su questo modello, avendo già fatto la PROGRESS -M, il lavoro dovrebbe essere molto pi๠scorrevole dato che, tranne qualche piccola variante è pari alla Progress.
L’amore è stato a prima vista quando, navigando sul sito di Marcus Lindroos, mi imbattei in un disegno che raffigurava la classica progress con al fianco due varianti (disegno quì allegato).
Eventualmente, se qualcuno conosce la denominazione giusta, me lo faccia saper il pi๠presto possibile.
Possiamo sempre classificarla come CONVERSIONE dato che, faccio comunque uso di pezzi presi dalla mia “banca pezzi”, provenienti da rimasugli di vecchie capsule della RSM.
-Il primo allegato mostra il disegno recuperato sul sito di Marcus Lindroo, raffigurante la Progress con le sue varianti.
La prima foto mostra il pezzo, recuperato dalla mia “banca pezzi”, ed è un modulo propulsivo di una capsula Soyuz. Era stato utilizzato per un esperimento purtroppo finito male; vistoo che c’era ho ben pensato di recuperarlo e dargli nuova vita.
Fatti i dovuti calcoli , riducendo in scala e facendo qualche conticino, ho preso un tubo da elettricista, di adeguato diametro e l’ho tagliato alla misura richiesta.
Dopo averlo incollato sul modulo propulsivo, onde evitare spiacevoli in fase avanzata dei lavori, nel pezzo di resina ho infilato una vite filettata ed ho poi realizzato una colata di resina in modo da fare corpo unico.
Nell’ultima foto postata, raffigurante la parte superiore della capsula, si puಠben vedere la testa della vite filettata annegata nella resina.

Ad asciugatura della prima colata, si puಠprocedere con la seconda, che andrà a colmare il vuoto fino al bordo superiore.
Ora, completato il lavoro e reso tutto un unico pezzo, si puಠprocedere con le altre fasi del lavoro.
Nelle due foto allegate si puಠvedere il riempimento eseguito con la resina bicomponente.

Il lavoro successivo è stato quello di recuperare nuovamente lo stampo in gomma siliconica , riproducente la parte superiore del modulo orbitale della Soyuz, già utilizzato per la capsula Zarya e realizzare un nuovo pezzo. Passato il tempo di asciugatura ed estratto il pezzo dallo stampo, ho provveduto a fare le dovute prove e successivamente posizionarlo nella sua sede finale.
Questa fase fa ben capire come molte volte un pezzo avanzato o realizzato per altri scopi, possa ritornare utile su altri modelli; Certo, bisogna dire che tali situazioni sono più frequenti sui mezzi Russi, piuttosto che quelli Americani però…
Un occhio attento noterà che le prime due foto postate sono le stesse fatte per il realizzo della capsula Zarya; trattandosi del medesimo pezzo ho optato per un “reciclo” delle foto.
Le ultime tre foto mostrano alcune viste laterali del modello con la parte superiore incollata.

Dopo l’incollagio, nella parte superiore, di quello che sarà la parte terminale del modulo orbitale, ho proceduto, facendo uso di una spugnetta abrasiva, a rimuovere le parti sporgenti e rendere tutto pi๠omogeneo.
Ho successivamente proceduto con il rivestire la capsula con la famosa carta velina, quella che già avevo utilizzato sulla capsula PROGRESS, sempre utilizzando il BOSTIK come collante.
Qui di seguito allego le foto che mostrano le varie fasi del lavoro.

Con il completamento della posa del primo strato di carta, si è proceduto con la prima passata di stucco liquido; Ad asciugatura avvenuta, a differenza dell’altra volta, che si era fatto uso di strisce di plasticard, si sono realizzati i sormonti delle coperte termiche incollando delle striscioline multistrato della medesima carta.
Questa scelta è stata dettata dalla necessità di realizzare un confronto tra i due sistemi, per poter meglio valutare i risultatidi due differenti lavorazioni.

Completato il priodo di asciugatura delle striscette che andranno a simulare le varie cuciture, ho proceduto con il passare, su tutta la superficie interessata, vari strati di stucco liquido; Questo è servito ad uniformare il tutto e fare sparire eventuali difetti accorsi in fase di realizzazione.
La fase successiva, con l’asciugatura di questi strati di stucco è stata quella di realizzare le cuciture vere e proprie. non stò qui a dilungarmi sulla tecnica utilizzata dato che, come per la capsula PROGRESS, ho utilizzato gli stessi strumenti e la medesima procedura. Per chi non fosse al corrente di tale procedura, gli consiglierei vivamente di andarsi a rileggere il post della PROGRESS in 1/72.
Qui di seguito allego le foto riguardanti il lavoro di stuccatura eseguito e quello relativo alla realizzazione delle cuciture.

La particolarità di questa capsula e quello che mi ha dato l’imput per iniziare il lavoro è stata la presenza, sul suo modulo orbitale, di una sorta di regge atte a dare (forse) rinforzo a tale zona.
Così, dopo aver realizzato il rivestimento termico e aver fatto le dovute passate di stucco liquido, dopo aver preso le dovute misure e aver fatto i calcoli necessari, sono finalmente arrivato alla loro realizzazione.
la prima cosa da fare è stata quella di riportare sul modello le dovute misure e controllare le varie distanze con le altre parti della capsula; Terminate tali verifiche e accertatomi della loro correttezza, ho proceduto a realizzare una sorta di dime, che mi permettesse di incollarle senza errori e senza rischi di metterle storte.
come dima o guida, ho fatto uso di un normale nastro di carta di adeguate misura, (tipo quello utilizzato per imbiancare la casa).
le striscioline di pvc vanno tagliate della giusta lunghezza e applicate facendo uso di collante cianoacrilico, in più riprese. Il segreto di un buon lavoro è quello di non avere mai fretta. Il lavoro va fatto piano e con molta attenzione.
Coaì, con un lavoro molto lungo e certosino, ho applicato, una dopo l’altra, tutte le “regge” presenti nella sezione orbitale della capsula.
Le foto qui di seguito postate, mostrano il lavoro fatto.

Completata la posa delle “regge”, il passo successivo è stato quello di procedere con la realizzazione dei vari particolari che andranno ad arricchire la capsula. Ho così iniziato con il realizzarli e incollarli nelle sedi appropriate.
Trattandosi comunque sempre di una Progress, ho seguito pari, pari i particolari che già avevo realizzato pre la Progress M.
Qui di seguito posto le foto dei vari particolari aggiunti.
Chiedo venia se le foto risultano un poco monotone o ripetitive, però è l’unico modo per visionare il lavoro svolto.
-La prima foto mostra la parte superiore della capsula; Si può ben distinguere per la presenza dell’unico portello d’accesso che viene utilizzato dai tecnici a terra , per lo stivaggio del materiale al suo interno.
-La seconda e la terza foto mostrano due viste, con inclinazione diversa, del lato sx della capsula.
-La quarta foto mostra la parte inferiore della capsula; Come per la versione base anche in questa, viste le sue dimensioni della parte pressurizzata, ho inserito due portelli per lo stivaggio del materiale. Il secondo portello l’ho però posizionato più in basso, immaginando che i tecnici avrebbero avuto più facilità nel loro lavoro.

La zona anteriore delle capsule, sia Progress che Soyuz, sono senza alcun dubbio le più ricche di particolari, vista la presenza di antenne e sensori vari; Qui di seguito vi posto una carrelata di foto che mostrano tale zona.
Nella seconda foto si può ben vedere il lavoro fatto per la realizzazione dell’antenna qui presente.

Con il completamento nella posa dei particolari della capsula, sono passato alla fase di verniciatura; Primo lavoro da fare è stato quello di ricoprire tutte le parti del modello, con dello stucco liquido, sia per rendere tutto uniforme e preparare un fondo per la verniciatura, sia per controllare eventuali errori.
Come di consueto, qui di seguito posto alcune foto che mostrano la sessione di lavoro.
La prima foto mostra il lato sx del modello, mentre la seconda, mostra una vista a 3/4, sempre dello stesso lato.
La terza foto mostra la parte anteriore della capsula. In questa capsula, per differenziarla leggermente dalla classica Progress, ho fatto una piccola variante. La differenza e nel sensore ottico presente sul lato sx.
Confrontando con una foto della Progress “M”, potete notare la differenza.
In questa quarta ffoto, si nota meglio il sensore in questione.
L’ultima foto mostra la parte posteriore della capsula; Sempre per differenziarla, in questo caso ho incollato direttamente il “coperchio” di protezione per l’unità motori.

La fase di verniciatura sulla capsula procede bene e a gonfie vele; La prima fase è stata quella di verniciare quelle parti della capsula, che devono risultare bianche. Non essendoci ancora altre parti verniciate, non necessita nessun tipo di mascheratura e il lavoro viene fatto molto velocemente.
Come si puಠben vedere dalle foto, la parte bassa è stata tutta verniciata di bianco mentre, per le parti in alto, solo quelle interessate successivamente per la posa delle decals.
Giusto per anticipare, qualcuno noterà alcune “imperfezioni” nelle parti alte; Nessun problema, tutte spariranno durante le fasi successive!

siamo giunti alle ultime fasi prima delle vacanze. Ancora qualche “tocco” e poi tutto fermo fino a settembre; Per mè l’astronautica e il modellismo sono una grande passione però , ci vuole sempre un po di stacco per riprendersi e ricaricare le batterie!
Completata la fase di verniciatura del bianco, facendo uso dell’aerografo, passo ora a quella manuale per riprodurre il rivestimento termico della capsula.
Stessa tecnica e stessi colori già utilizzati per la capsula PROGRESS M.
Qui di seguito vi allego alcune foto della verniciatura avvenuta. Risulteranno forse monotone , ma servono a documentare le varie fasi di lavoro.

Giunti al termine delle vacanze e dopo una prima settimana di riambientazione, si ritorna al solito tran-tran quotidiano.
Riprendono quindi anche i vari lavori sui modelli in corso.
Qui di seguito le foto che mostrano l’avanzamento della fase i verniciatura; Come si puಠben vedere, si è iniziato a ricreare la tridimensionalità e dare luce ai particolari.

La fase di verniciatura procede con la colorazione dei vari particolari; Qui di seguito si possono vedere le foto che mostrano le varie antennine, presenti intorno all’anello di docking, in fase avanzata di verniciatura.
Le prime due foto mostrano la parte superiore della capsula mentre, la terza fot, mostra lazona motori del modulo propulsivo.
Quì è ben visibile la copertura per l’unità motori principale della capsula.

Con il completamento della verniciatura dei particolari, si è proceduto con il fare due mani abbondanti di trasparente lucido, tralasciando da questa fase la zona radiatori ,posta nella parte inferiore.
Questa scelta perchè si è notato che il trasparente lucido, con il passare degli anni, tende a fare ingiallire il bianco più del dovuto; Per evitare questo sgradevole ingiallimento, sulle parti bianche più estese ci si astiene e si utilizza esclusivamente il trasparente opaco.
Qui di seguito alcune foto del modello verniciato con il trasparente lucido.

Dopo aver steso sul modello uno strato di vernice trasparente lucida, giusto per sigillare il tutto ed avere una superficie più idonea all’applicazione delle decals, si è proceduto con l’incollare la fotoincisione riproducente l’anello di docking. Fase successiva la posa delle decals, lineee rosse, che delimitano la zona motori dal resto della capsula.
Per quest’ultime si è fatto uso di decals avanzate da altri modelli.
Qui di seguito, la prima foto mostra l’incollaggio dell’anello di docking. Le foto successive mostrano l’ubicazione delle linee rosse poste all’altezza del modulo orbitale.

Me li godo sempre i tuoi WIP !

Salute e Latinum per tutti !

Grazie tante! :smile:

Si procede ora con il preparare i due pannelli solari. Dopo averli staccati dalla lastrina fotoincisa, si procede con un lavaggio facendo uso di un detergente non aggressivo,; Questo lavoro serve a rimuovere eventuali residui di lavorazione delle fotoincisioni.
la fase successiva sarà quella di carteggiare le varie superfici e procedere con una passata di stucco liquido. Questo , come per la resina, servirà a creare un fondo per la verniciatura e per controllare eventuali graffi sul pezzo.
Passate 24 ore, per l’asciugatura dello stucco liquido, si inizia con il verniciare la parte superiore del pannello con del bianco lucido. In questo caso si fa uso di una vernicie lucida perchè dovrà avere una superficie liscia in modo da facilitare l’incollaggio delle decals riproducenti le celle fotovoltaiche.
La foto postata mostra il pannello solare verniciato di bianco.

Fase successiva per i pannelli solari è la verniciatura del lato opposto; A differenza della parte opposta, per questa si è preferito far uso di un colore differente. Si è quindi verniciata la parte con del marrone Humbrol n°100 leggermente schiarito con del bianco.
Anche in questo caso, per avere uno strato pi๠uniforme, si sono fatte due mani di vernice distanziate lun, l’altro di 24 ore.
Qui di seguito la foto.