C'è acqua su una luna di Saturno la scoperta della sonda Cassini

La Nasa: possibile la presenza di organismi viventi
di LUIGI BIGNAMI

ROMA - L’acqua allo stato liquido non è più una prerogativa della Terra. Giganteschi geyser infatti, sono stati osservati eruttare dalla superficie di Encelado, una delle innumerevoli lune che ruotano attorno a Saturno. La scoperta è stata realizzata grazie alle analisi eseguite sulle immagini scattate dalla sonda Cassini che ruota attorno al pianeta degli anelli.

“Anche se è difficile crederlo siamo certi che dalla crosta ghiacciata del pianeta escono violenti spruzzi d’acqua simili a quelli che si trovano nel Parco di Yellowstone (Stati Uniti)”, ha spiegato Carolyn Porco, responsabile dello studio delle immagini della Cassini, la quale ha sottolineato: “Se avremo la conferma della scoperta è indubbio che ci troviamo di fronte ad un ambiente dove è possibile la presenza di semplici organismi viventi”. Le fotografie mostrano getti di giganteschi volumi d’acqua che per la bassissima temperatura si trasforma immediatamente in ghiaccio.

L’acqua liquida sembra provenire da sotto la crosta composta da ghiaccio il quale, nel punto il cui l’acqua viene a giorno, è spesso solo una decina di metri. È probabile che l’acqua venga in superficie nel momento in cui agiscono contemporaneamente su Encelado le forze di gravità dei satelliti più vicini. Queste forze causano pressioni interne sulle rocce calde sufficienti a fondere il ghiaccio in acqua, la quale, trovandosi anch’essa sotto pressione, riesce a rompere la crosta superficiale e uscire allo scoperto.

Encelado è piccolo, cristallino, molto attivo e possiede una debolissima atmosfera. La sua superficie è costituita da aree coperte da crateri con diametri che arrivano anche a 35 km. Altre zone, invece, sono più lisce, quasi fossero state plasmate di recente. Altre aree ancora presentano fessure, corrugamenti e deformazioni crostali di vario tipo. Un insieme di elementi che fanno ipotizzare che la crosta del satellite non è più vecchia di 100 milioni di anni.

Durante l’ultimo sorvolo della Cassini, gli strumenti di bordo avevano messo in luce un misterioso fenomeno in prossimità del polo sud della luna. Qui infatti, la temperatura è superiore al resto della superficie del satellite, arrivando anche a - 160°C rispetto ai - 200° del resto della luna. “È come se l’Antartide fosse più caldo dell’equatore terrestre. C’è davvero qualcosa di anomalo sotto il Polo”, ha detto Porco.

E proprio in quell’area le ultime immagini scattate dalla Cassini mostrano il ghiaccio segnato da gigantesche “unghiate”. Tali “ferite”, secondo gli scienziati, sono molto giovani, non hanno cioè, più di 1.000 anni. Dai graffi, che in realtà sono fratture lunghe circa 130 km e larghe 40 e che corrono parallele le une alle altre, fuoriescono proprio i giganteschi geyser che emettono acqua, la quale poi, ghiacciandosi, va ad alimentare uno degli anelli più sottili di Saturno.

tratto da www.repubblica.it

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