Ci risentiamo tra 18 giorni ...

Bel viaggio e bel resoconto complimenti :clap:

Una domanda…nella foto allegata, Vittorio ha detto che erano tutti reperti originali della missione, ma la targhetta non era agganciata a una gamba del Lem?! :ambulance:


Continuo stamattina con la descrizione e le foto del KSC a beneficio di chi non c’era mai (non mi permetterei mai di insegnare nulla a chi c’era prima di me :flushed: ).
Io e mia moglie arriviamo in perfetto orario per l’apertura mattutina (ore 9:30) sotto un acquazzone tropicale (temperatura esterna: 27° circa…) che per fortuna cessa quasi subito trasformandosi in una stupenda e assolata giornata. Non essendo ancora attivi i bus per il tour alla LC39 Observation Tower, Apollo-Saturn e ISS e approfittando del fatto che a causa del temporale c’è pochissima gente vado subito al simulatore di lancio Shuttle. Arrivo e sono praticamente solo (mi fanno aspettare che arrivi ancora qualcuno per riempire almeno un pò il simulatore). E’ interessante la preparazione, in quanto ti fanno togliere tutto dalle tasche in quanto realmente ti mettono disteso sulla schiena, e obbligano a depositare zaini ed altro in armadietti gratuiti a chiave (devi mettere un quarto di dollaro, ma te lo tornano quando riapri l’armadietto). Lungo la salita al simulatore su vari monitor scorre in continuazione un video nei quale vari astronauti (tra cui John Young ) descrivono la loro esperienza durante il lancio dello Shuttle. Quando finalmente ci fanno entrare, entriamo prima in una sala dove Charlie Bolden :ambulance: spiega attraverso un animatronics (esempio: un booster che gli parte tra le mani, e che poi riprende con dei guanti che qualche attimo prima non aveva da un secchio della spazzatura spiegando nel frattempo che i booster sono riciclabili) come funzionerà l’esperienza del lancio, la tempistica, etc. Si passa quindi in un corridoio dove sono presenti 4 serie porte attraverso ognuna delle quali si accede ad una diversa sala del simulatore, e si viene “impilati” in file 7 file di 6. Il simulatore “simula” appunto (scusatemi il gioco di parole :flushed: ) un lancio nel quale le 42 persone sono messe al posto dei payload nella zona cargo. Fino a un attimo prima di entrare, se qualcuno non se la sente può alzare la mano e viene fatto uscire dalle file e accompagnato in una saletta a fianco da dove può osservare tutto ciò che succede senza però ricevere alcuna scossa. Ovviamente io ho alzato la mano… :stuck_out_tongue: scherzo, e che sono scemo? Dunque cintura di sicurezza (quelle da aereo), sedili anatomici, e nuovamente Bolden :ambulance: che spiega che per un vero lancio bisogna essere messi appoggiati sulla schiena. E infatti il simulatore si alza, e si sente che realmente ci stiamo mettendo appoggiati sulla schiena. A questo punto inizia il countdown (si parte da T -15), a T -4 si comincia a sentire una pressione sulla schiena, a T 0 si sente bruscamente una pressione in avanti dell’accensione dei booster … e Bolden continua a spiegare :ambulance: :ambulance: :ambulance: ! La pressione diminuisce (siamo nella parte densa dell’atmosfera, ci dice Bolden) ma un attimo dopo ecco il “Go at Throttle Up” e vai con il valzer di sballottamenti vari e sobbalzi per un paio di minuti fino al distacco dei booster, dopo del quale si sente ancora una certa pressione dietro alla schiena, ma non gli scuotimenti precedenti. Siamo quasi in orbita quando il nostro gentile ospite ci dice che c’è un guasto (si accendono allarmi dappertutto… mah…) che però viene prontamente risolto dal comandante e si prosegue fino al MECO, dopo del quale non so come fanno, ma si sente un calo del proprio peso corporeo (non un vero e proprio galleggiamento, sia ben chiaro), si aprono le bay doors della stiva e (guarda caso) siamo in orbita proprio sull’Italia! Ovviamente a questo punto lo spettacolo è finito, dopo una trentina di secondi le bay doors vengono chiuse, l’abitacolo viene riportato in orizzontale e si esce dalla parte opposta a dove si è entrati. Si scende attraverso una lunga spirale che riporta tutte le missioni STS che ci sono state (con tanto di spazio finale per “future missions”), si arriva al solito shop e si riesce all’esterno proprio attaccati a dove si entra, pronti a recuperare ciò che si era depositato.
A mio giudizio a meno che uno non sia proprio malato di cuore se è veramente appassionato è una esperienza da fare, è molto meno preoccupante di un giro su una montagna russa, personalmente non mi ha fatto un grandissimo effetto fisico, ma come esperienza (a parte Bolden che fa lo spiritoso :ambulance: ) è stata bellissima. Credo che immaginiate che di questo non posso fornirvi immagini.

Non lo so, a me risulta che è stata riportata indietro (lo avevo visto anche da altre parti) e che doveva essere agganciata alla zampa del LEM da Lovell, ma ovviamente non è stato fatto. Ripeto, il cartello riportava così, se poi ho letto male chiedo scusa (non credo la NASA si metta a imbrogliare…).

Ah capisco, credevo che la targa si trovasse già sulla zampa del Lem al lancio :wink:

sai cosa mi ha spiazzato? tella specie si secondo stadio, se non è un inganno della prospettiva e si tratti del “complesso” SM-CM ed allora hai pienamente ragione tu, Giulione.

Dopo il “giro in giostra” procedo (stavolta assieme alla moglie che non ne voleva sapere di entrare nel simulatore) verso lo Astronaut Memorial passando prima per il mockup dello Shuttle che si trova appunto fra il simulatore e il Memorial.


Quindi sono arrivate le 10:30, andiamo a prendere il bus per la LC39 Observation Tower. Lungo la strada oltre a mostrarci un filmato illustrativo l’autista ci fa osservare un nido (lui dice occupato, io non sono riuscito a vedere il rapace) della “aquila di mare testabianca” (la famosa “aquila calva” simbolo degli USA) occupato ormai costantemente da almeno 35 anni. Passiamo a fianco del VAB che sta a bay doors chiuse e arriaviamo alla LC39 observation tower, da cui oltre al filmato scatto foto alle due torri (A e B) e al SSME che è esposto.


Nuovo bus, stavolta verso l’Apollo-Saturn Center, di passaggio a fianco del VAB riesco a beccare al volo uno dei due crowlwer, mentre l’autista ci dice che nel VAB sono in lavorazione per le prossime due missioni i vari segmenti dello Shuttle. Le porte sono state nel frattempo aperte, ma purtroppo non si riesce a vedere molto degli interni…


Arriviamo quindi all’Apollo-Saturn Center, e ci fanno accomodare come spettatori dietro una sala controllo di lancio (non ho capito se è quella originale riadattata, oppure se per ricrearla hanno usato pezzi di quella originale). Dopo un bel documentario molto emozionante sul lancio di Apollo 8 commentato da Bill Anders e Jim Lovell (che termina dicendo "Sono tornato verso la luna con Apollo 13, ma quella è un’altra storia… :stuck_out_tongue_winking_eye: ) con tanto di dimostrazione del funzionamento della sala controllo si passa al Saturn V, e non dico altro, perchè ovviamente direi corbellerie …


Altre immagini dell’Apollo-Saturn Center: il LEM, un Rover da addestramento e il CM che era stato preparato per la “rescue mission” dello Skylab.


Che strano…chiedo algi esperti, i CM diretti verso lo Skylab non erano bianchi?

In fondo alla sala c’è l’Astro Van storico e una tuta da addestramento sulla quale è stata messa la patch di Apollo 17 (ma non mi risulta sia stata utilizzata da nessuno dei tre astronauti del 17). Quindi si entra in un auditorium dove attraverso animatronics vengono simulati gli ultimi minuti della discesa del LEM di Apollo 11 e lo sbarco di Amstrong (ho filmato parte dell’animazione: se a qualcuno interessa posso fare un video). Interessante anche il filmato di commento che appare assieme all’animatronics, con la confessione di Alan Shepard che, appena sbarcato, non ha saputo trattenere le lacrime.


Potrei aver detto una scemenza, ma io la sapevo così, questo dovrebbe essere il CM che era stato preparato per la Rescue Mission di Brand e Lind. Su Wiki inglese ci sta scritto: “AS 209 and CSM 119 were later used as a backup to the ASTP mission, and are now on display at the Kennedy Space Center’s Apollo-Saturn V Center.” (link) Aspetto a questo punto chiedo anch’io chi ne sa più di me.

Grazie Vittorio!! Racconto entusiasmante :smiley:

All’uscita dell’auditorium troviamo il CM di Apollo 14. In quel momento stavo per fare come Shepard (mettermi a piangere) ma sono riuscito a trattenermi altrimenti mia moglie mi avrebbe preso in giro fino alla fine dei giorni… Un pò più in là la tuta di Shepard, quindi stop per il pranzo al sacco sulla tribuna di osservazione di lanci.

Modifica dovuta alla mancanza di caricamento delle foto


Finito di mangiare, bus stavolta per la zona dell’ISS Centre dove pregano di non usare il flash e di spegnere i telefonini perchè è zona nella quale vengono usate le microonde radio. Dopo aver visto la parte espositiva dei moduli della ISS (un mockup di modulo abitativo e un mockup di MPLM con tanto di logo ASI :stuck_out_tongue_winking_eye:) preceduta da vari modelli dello Skylab e della MIR passiamo su un sovrappasso che unisce la parte museale alla parte “di lavoro” (le ultime due immagini sono “still caption” dal video che ho fatto).


Un addetto della NASA, lì di guardia, saputo che sono italiano si congratula per i 3 moduli MPLM e mi spiega che quelli che vedo in tuta azzurra sono addetti della Boeing (il capo contractor per la costruzione ISS) che controllano che il subappalto alla Alenia (addetti in tuta bianca) sia stato fatto correttamente. Come ho già indicato in altra parte del forum, i tre MPLM sono rispettivamente Donatello (ormai totalmente vuoto), Leonardo (in lavorazione) e Raffaello (anche lui quasi vuoto)


Tornati indietro alla parte museale, osservo dall’alto i mockup dei vari moduli (abitativo, Node, MPLM e ricerca) sovrastati da una replica del Canadarm e da un modello molto grande della ISS.


Per uscire si ridiscende al piano di sotto, e si passa attraverso i moduli, di cui ho fotografato quello abitativo: posto astronauta (sacco a pelo e proprio necessaire), posto cucina.


Riprendiamo il bus e torniamo al Visitor Center. Arriviamo giusti giusti per l’inizio del video 3D al cinema IMAX su Hubble commentato da Di Caprio (fa-vo-lo-so! un 3D da urlo con occhialini estremamente leggeri e per nulla fastidiosi). Ovviamente qui niente immagini. Sosta al Rocket Garden per le foto ricordo …