salve ragazzi,
mi chiamo mario, seguo il vostro forum saltuariamente e qualche tempo fa mi ero anche registrato anche se non ho mai sfruttato l’iscrizione.
lo faccio oggi, per chiedervi un parere di fattibilità su un’idea che mi frulla da un pò di tempo in testa.
potra sembrare un esercizio di fantasia, ma io la considero invece molto interessante e anche un ottimo metro di giudizio per capire qual’è il grado tecnologico del nostro paese.
vengo al dunque:
viaggio umano terra-luna con allunaggio. allestire un mezzo utilizzando le attuali tecnologie e hardware disponibile, con una spesa intorno al miliardo d’euro…
descrivo meglio i mezzi come li ho immaginati, partendo dal mezzo che atterra effettivamente sulla luna e andando a ritroso con l’hardware usato:
lm-lunar module ( semplice definizione per un “semplice” compito) e dm-descent module
l’idea è sempre quella, due stadi, uno per la discesa abbandonabile e l’altro per l’ascesa.
-nella fase di discesa e nella fase di ascesa, viene utilizzato lo stesso motore riaccendibile…
di fatto quello che sembrerebbe il descent module, è una ciambella che contiene solo i serbatoi,il materiale di missione e le zampe per l’atterraggio…
rendendo cosi il modulo molto “sempice”
-la caratteristica particolare, soprattutto del modulo di discesa e la scomponibilità delle parti per poter essere utilizzato come materiale utile all’allestimento di un’eventuale base lunare.
(data la semplicità dellla ciambella, i serbatoi possono essere estratti per poi essere riempiti con ggas provenienti dalle atività minerarie, i pannelli e la struttura tubolare uò esser scomposta per poi riutilizzarla nell’edificazione di unità abitatite… resterebbero solo pochi elementi, per lo più legati alla funzione specifica del modulo)
le componenti non utili a questo scopo possono esser stoccate sulla superfice per poi essere riutilizzate in caso di necessità. ( guasti alle navette che verranno in seguito ad esempio)
-un unico motore, facente parte del modulo di ascesa, fornisce la propulsione anche nella fase di discesa. (enorme risparmi di peso in fase d’atteraggio, un po meno in quella di decollo, ma forse il surplus di potenza può in qualche modo far diminuire il peso del coombustibile necessario all’immissione in orbita)
-cabina di pilotaggio senza particolari accorgimenti, ma riutilizzabile!
(viene riaggangiata al cm-modulo di comando e riportata verso terra ove viene lasciata in orbita di parcheggio)
cm-modulo comando
-simile alle apollo, può utilizzare la tecnologia di docking del atv e le tecnologie di protezione dei passeggeri derivate da tutti i moduli costruiti dall’italia per la iss
-motore, necessario per il rallentamento in orbita lunare, per la ripartenza per l’immissione in orbita di parcheggio e infine per deobirtare
-alimentazione a pannelli solari
-periodo di volo di almeno 20 gg ( per le prime “brevi missioni sulla luna” e per eventuali avarie)
-capacità di stanby durante le lunghe missioni sulla luna (quando sarà stabilitò l’abitat, dovra rimanere in orbita fino alla successiva finestra di lancio utile, in modo da avere sempre un ricambio, non abbandonare magari esperimenti che richiedono tempo e per avere il massimo tempo utile nelle operazioni minerarie)
-semplicità costruttiva e sffruttamento massimo di tutte le componenti già esistenti che possono essere riutilizzate ( abbreviando i tempi di sviluppo e riducendo i costi)
mr-modulo di rientro
anche questo simile alle apollo ( semplice ed efficace)
-atmosfera ossigeno azoto
-schermo ablativo (più che sperimentato e tuttosommato,oramai anche economico)
-tre posti
-capacità di standby
-atteraggio su terreno (riduzione costi di recupero) (distaco scudo e apertura airbag)
vettore
qui personalmente ritengo vengano fatti continuamente “strani errori” o comunque scelte che non riesco a giustificare
ad esempio il terzo stadio delle apollo, aveva al momento della tli stessa velocità dei moduli abitati. perchè non rendere gli stadi capaci di immettersi in orbita lunare? è tutto materiale che un giorno potrebbe essere riutilizzato. addirittura avevo pensato di rendere lo stadio di tli capace, dopo aver percorso la traietoria di libero rientro, di parking intorno alla terra…
avrebbe atteso il ritorno degli astronauti che dopo il rendevouz avrebbero stoccato il lm ( da riutilizzare) all’interno dello stadio che sarebbe diventato un hangar protetivo (nessuno obbliga al distacco totale dei panelli come su saturno iv).
alla successiva missione un razzo più leggero ( dovendo trasportare solo la ciambella del lm e non dovendo rimanere in orbita intorno alla terra- almeno 25 tonnelate risparmiate!) e quindi più economico, avrebbe accompagnato gli astronauti “all’hangar” per poi proseguire.
un ulteriore miglioramento, prevede la funzione d’angar intorno alla luna!
questo comporta un ulteriore riduzione di peso da lanciare sul satellite (il lm riutilizzabile) e quindi magari più materiale utile per la missione.
continuando, il vettore andrebbe assemblato con le tecnologie dell’ariane v.
io lo immagino due stadi più stadio di tli ( insomma tipo il saturn v) e con 6 booster a “facilitare” la spinta.
un plurimotore vulcain2, insieme alla spinta di 6 booster dovrebbe farcela a tirare su il treno lunare!
anzi, aumentando i booster a 8, il primo stadio criogenico, potrebbe funzionare a regime ridotto risparmiandosi per quando i booster avranno compiuto il loro compito.
p.s. il trasporto in rampa è realizzato al modo “russo”, senza aver bisogno di pesanti infrastrutture a terra come lo shuttle e il vecchio saturn v ( vab, crawler transport, “torre e controtorre”)
certamente ci sono delle lacune, e voglio scusarmene ( non starei qui se sapessi tutto!) , io solitamente mi occupo di pensare un idea e organizzare le risorse non di realizzarle
attendo vostre risposte, grazie!