Beh innanzitutto diciamo che questa è una cosa altamente improbabile.
Primo perchè per avere un buco nero dobbiamo prima di tutto avere una stella molto vicina e la stella più vicina in questo caso è il nostro beneamato Sole.
Il buco nero, inoltre, è il prodotto finale del collasso di una stella che abbia almeno 3,2 masse solari e il nostro Sole è troppo “leggero” per arrivare a diventare un oggetto simile. Al massimo, tra almeno 5 miliardi di anni, può aspirare a diventare prima una gigante rossa e poi una piccola nana bianca delle dimensioni della Terra.
Ma ipotizziamo che la nostra tecnologia emuli quella dei Romulani e riesca a creare una “singolarità quantica artificiale” che esca fuori controllo… beh, hai presente un gigantesco aspirapolvere?
Ma il bello viene proprio qui: la cosa più incredibile da considerare sono i cosiddetti effetti relativistici legati ai buchi neri. Albert Einstein nella sua ormai famosa Teoria della Relatività asserì che il tempo è fortemente concatenato allo spazio e che, in determinate condizioni, lo spazio stesso può modificare addirittura lo scorrere del tempo.
Egli dimostrò, infatti, che in presenza di un forte campo gravitazionale il tempo trascorre tanto più lentamente quanto più è intenso il campo in questione e questo è proprio quello che avviene in prossimità di un buco nero.
In pratica man mano che ci si avvicina all’orizzonte degli eventi il campo gravitazionale crescerà in maniera esponenziale e, di conseguenza, altrettanto velocemente il tempo inizierà a rallentare. Questo farà sì che giunti in prossimità dell’orizzonte degli eventi, dove il campo gravitazionale tende all’infinito, il tempo si fermerà del tutto.
In definitiva qualcuno che ci osservasse da una distanza di sicurezza posto come osservatore non vedrà altro che l’immagine congelata, di noi che cadiamo nel buco nero in un tempo infinito.
Ciao Sabrina!!!
Menomale che non sono l’unica a difendere il sesso debole!!
Verrai all’Astronauticon?
Dai!!! Non farmi sentire sola…con tutti questi maschietti!
Ti aspetto.
La mia credo che alla fine opterà per assistere almeno alla presentazione di Peppe e me … per il pomeriggio mi ha chiesto se c’è qualcun’altra che esce per un giro in città … Marco, credo che Sonia non rimarrà sola…
Evidentemente non sei addentrato nell’universo di Star Trek.
Quando parlo di “singolarità quantica artificiale” mi riferisco al metodo di propulsione dei Falchi Romulani proprio di Star Trek, cosa che Adblues ha prontamente recepito, anche se il Bird of Prey è il vascello klingon e non romulano. /