Ieri una busta contenente polvere bianca, che in seguito è stata confermata essere cocaina, è stata rinvenuta all’interno dell’OPF 3 dove l’orbiter Discovery (proprio una bella scoperta) viene preparato per la sua prossima missione di marzo.
L’area è ristretta ad un numero di circa 200 lavoratori, tra dipendenti NASA e contractors, e tutti sono stati sottoposti a test prima di lasciare l’edificio.
E’ già iniziata una campagna di controllo di tutto l’hardware presente all’interno dell’edificio per determinare se è stato contaminato.
Questa è la conferma, semmai ce ne fosse bisogno, di quanto capillare e diffuso sia il consumo di cocaina nel mondo.
Questa droga una volta “da ricchi” oggi è alla portata di tutti “white collars” inclusi.
A casa nostra non stiamo meglio, i dati sono allarmanti, basta vedere le recenti analisi dell’acqua dell’Arno.
Non mi meraviglio più di nulla, è normale che su mille dipendenti almeno 3 o 4 facciano uso di sostanze stupefacenti… se è per questo anche l’alcool è una sostanza che altera le condizioni psicofisiche e mi pare che molti astronauti bevano una birra anche entro le 24 ore prima di un volo…ovvio che non facciano uso di altro, ma non pensiamo alla NASA come al paradiso!