Da che mondo e mondo, gli uomini hanno sempre guerreggiato in Terra, per cui è ragionevole supporre, che una volta colonizzato e preso dimestichezza col Cielo, cominceranno a farsi guerra anche lì.
Triste ma probabile. Prendiamo un ipotetico scenario futuro due o tre secoli avanti a noi, dove ci sono navi spinte da razzi a fusione e habitat spaziali nelle zone di Lagrange dell’orbita lunare e nella cintura di asteroidi e magari attorno alle lune dei pianeti giganti, e colonie sotterrane su vari corpi celesti (oppure colonie all’aperto protette da cupole), e forse anche colinie fluttuanti nell’alta atmosfera di Venere.
Bene, queste persone per combattersi tra loro, quali tipi di armi, navi, tattiche e strategie useranno?
Non ne ho idea, ma azzardo un’ipotesi basata sulla previsione di un noto fisico del XX secolo: le clave. Nello spazio si è talmente vulnerabili che gli scontri diretti potrebbero rivelarsi inutili o controproducenti.
Siamo vulnerabili perché abbiamo razzi chimici a basso impulso specifico e quindi dobbiamo essere molto leggeri. Con dei razzi a fusione le navi potrebbero invece permettersi delle corazzature più robuste, tenendo presente che delle navi fatte per stare mesi e mesi nello spazio devono comunque avere un’adeguata schermatura contro i raggi cosmici.
Anche i primi biplani avevano motori poco potenti ed quindi fatti erano di tela su intelaiatura di lego e bastava uno sputo per tirarli giù, mentre un moderno A10 Intruder ha una corazzatura adatta a resistere ai cannoni fino a 40 mm.
Ciò non toglie che negli scontri all’interno delle navi e delle stazioni spaziali, dati gli ambienti ristretti, il pericolo di danni, i colpi di rimbalzo e magari armature individuali che limitino l’efficacia dell’artiglieria leggera si potrebbero utilizzare con successo armi bianche.
Personalmente non credo si combatterà forse mai una guerra nello spazio come la intendiamo oggi, o come ce l’hanno descritta i libri o i film di fantascienza.
Ormai sarà sempre più difficile vedere persino dei “dogfight” aerei (per fortuna, da un certo punto di vista) e per lo spazio il concetto sarà ancora più esasperato, posso immaginare guerre elettroniche o con droni automatici da un capo all’altro del pianeta, inseguimenti o armi laser non credo ci saranno mai… forse la guerra si sta sempre più allontanando dall’uomo, nel senso che i “corpo a corpo” almeno per questi settori saranno sempre più improbabili… IMHO
Come dice giustamente Albyz se ne è già parlato, tuttavia, pur se ‘ozioso’, è un argomento come un altro per lasciare un po’ di sfogo alla ns fantasia. Sarà che adoro il ‘what if’… ed è estate…
A parer mio ha per prima cosa ragione Amoroso: nello spazio si è davvero troppo vulnerabili, pertanto dovremmo considerare di che tipo di guerra si parla:
a) Sterminio.
Niente di più facile. La MAD (mutua distruzione assicurata) che ci ha accompagnato per tanti anni di guerra fredda tornerebbe di moda in un lampo.
Le armi ? Se ne può pensare quante se ne vuole… e senza neppure usare troppo la fantasia.
Ipotizzando i motori super efficienti immaginati da Quaoar, è facile immaginare flottiglie di bombe all’idrogeno potentissime, droni con un buon grado di A.I., in costante ricerca di bersagli. Queste, come le eventuali contromisure (missili antimissile, laser e quant’altro) non potrebbero certo essere delegate al controllo umano: troppo lento, ed incapace di sopportare le mostruose accelerazioni richieste.
Vogliamo distruggere un pianeta ? Non serve certo la ‘Morte nera’… basta aggiungere un bel po’ di motori a qualche asteroide (magari ferroso) e dirigerlo verso il pianeta bersaglio. L’Armageddon, appunto…
Avendo la giusta tecnologia, basterebbe qualcosa di molto, molto piccolo ma lanciato a velocità relativistiche e… addio pianeta.
Albyz ha perfettamente ragione: niente dogfight !
In guerre stellari le navi combattono come nella prima guerra mondiale… quando già adesso un F22 può distruggere molti bersagli a 200 km di distanza; come diceva Totò ? ‘Ma mi faccia il piacere !’
b) Conquista.
Si torna al passo uno: si può pure provare a distruggere le difese di un’avamposto, e poi ?
Si scende con i Marines ?!
Può riuscire, ma la reazione della fazione avversaria sarebbe comunque implacabile con le tecnologie che abbiamo paventato.
No… non c’é scenario possibile. Se non ci inventiamo (INVENTIAMO !!!) tecnobubble da fantascienza (schermi difensivi, velocità curvatura, etc, etc) non c’é guerra possibile nello spazio, se non una che non abbia ne vinti ne vincitori.
Chi ha letto ‘Guerra eterna’ di Haldeman ? Probabilmente il più bel libro ‘bellico’ mai scritto nella fantascienza… Con un po’ di escamotage fantasiosi l’autore riusciva a descrivere un conflitto plausibile.
Non è certo Star Wars il riferimento, con quegli scontri stile ‘Midway’ 1942.
La guerra vera che mi aspetto ?
Sabotaggi.
Distruzioni mirate di satelliti, soprattutto per accecare l’avversario.
Satelliti armati a mò di deterrente.
Tutto qui.
A meno che non esistano trattati con regole di ingaggio molto precise ma… la parte perdente, la storia ci insegna, può sempre stracciarli a piacimento.
Suppongo sia chiaro, ma lo ribadisco, anche alla luce delle vicende recenti.
Se albyz dice che ne abbiamo gia’ parlato, non vuol dire che non è un argomento da trattare! Anzi!
Keep goin’
C’è un’altra fonte di vulnerabilità: il danneggiamento anche parziale di un’astronave libererebbe una grande quantità di detriti. I detriti renderebbero impraticabili a entrambi gli schieramenti, potenzialmente per molto tempo, vaste zone in orbita bassa intorno a un pianeta o una luna, rendendole inaccessibili a piccoli veicoli o astronauti in EVA. Non so quali danni potrebbero subire navi con corazze come quelle che descrivi. La caduta di detriti sul pianeta o luna sarebbe inoltre rischiosi per eventuali installazioni o insediamenti.
a) Quelle dei “ricchi”: drone & cloni (ossia qualcuno che combatte la tua guerra al posto tuo - versione moderna dei mercenari per il medioevo attuale).
b) Quelle dei “poveri”: clave, machete & kalashnikov (ossia per i poveri le guerre non cambiano mai, sono sempre e solo sangue e sofferenze patite sulla propria pelle o esportate sulla altrui, nessuna opzione “pulita” e/o politicamente corretta).
Per quanto riguarda le guerre nello Spazio non ho la più pallida idea di come saranno combattute, probabilmente ce ne saranno meno (come ho già scritto in proposito) ma saranno sicuramente molto diverse da quelle attuali.
Per quanto riguarda la Fantascienza (bellica) consiglio almeno tre romanzi:
“Fanteria dello Spazio” indiscusso capolavoro di R. A. Heinlein (“Starship Troopers”)
“Il giorno dell’Invasione” della coppia Niven & Pournelle (“Footfall”) piccolo capolavoro del genere
La saga dei “Berserkher” di F. Saberhagen, forse la migliore descrizione di una “vera” guerra spaziale senza quartiere.
Il dubbio, se mai, potrebbe essere se riusciremo a colonizzare lo spazio o meno. Ma se ci riusciremmo è ragionevole supporre che continueremo a fare le stesse cose che facevamo prima: non c’è mai stata pace in Terra e non vedo proprio come possa esserci in Cielo.
State tranquilli, quindi, se un domani colonizzeremo lo spazio, presto inizieremo a combattere anche lì. Il problema se mai è sul come combatteremo.
E’ probabile, che data la vulnerabilità degli habitat, si prediligano le strategie indirette, con la forza militare usata più come deterrente e come strumento di pressione politica, piuttosto che per spedizioni punitive.
Inoltre, un’altra caratteristica che rende l’ambiente spaziale molto diverso da quello terrestre è l’impossibilità di nascondersi: la scia di plasma dei propulsori d’un astronave da guerra di grosso tonnellaggio viene rilevato dai sensori IR a 80 UA di distanza, così il nemico sa già quante unità e stanno muovendo contro di lui e sa esattamente quando arriveranno. In questo modo, se vede che la forza in arrivo è superiore alla sua, ha tutto il tempo di negoziare una pace, oppure di abbandonare le sue postazioni e fuggire, magari dopo aver fatto saltare gli habitat.
La possibilità d’una guerra dovrebbe inoltre operare una sorta di selezione naturale sulla forma degli habitat: nei periodi di pace o in zone protette, dovrebbero prevalere i cilindri “open type” tipo l’Ilsand 3 di O’Neill, nelle zone o nei periodi più travagliati dovrebbero invece prevalere gli habitat a cilindro chiuso, dotati di un guscio esterno non rotante fortificato, nel quale, in caso di attacco possono essere retratti i delicati specchi solari (le battaglie non dovrebbero durare a lungo e gli scontri tra le flotte dovrebbero risolversi in un unica passata). Addirittura, gli habitat spazilai orbitanti potrebbero essere sostituiti da asteroidi fortificati con matrici di specchi solari retrattili e habitat centrifughi inseriti all’interno e protetti da tonnellate di roccia.
Altro fattore stabilizzante potrebbero essere i laser: se un domani riusciremmo a costruire delle matrici laser a schiera di fase di grande apertura, le postazioni fisse su asteroidi si troverebbero in grande vantaggio sulle navi, la cui potenza di fuoco sarebbe necessariamente limitata dal peso e dall’ingompro dei radiatori necessari a disperdere il calore di scarto. E questo potrebbe spostare il conflitto su strategie indirette, come embarghi e blocchi navali.
Ecco, questa è la domanda base!
E io penso proprio di no.
Armi?
Basta una pistola: rompi una finestra e il tuo nemico è fritto…
No, non penso proprio si arrivi ad uno scenario tipo la Federazione di Star Trek, soprattutto perchè stiamo tirando i remi in barca. Manca lo slancio che c’era per la conquista della Luna e quindi i soldi.
Una vera gara ci sarebbe stata se l’URSS avesse rilanciato con Marte e allora lo spazio sarebbe diventato strategico.
Ora di strategico c’è solo la LEO “per guardare gli altri dall’alto”.
Ma si dice ben poco del “più in alto” se non “Domani andiamo sulla Luna”.
Bene, l’abbiamo fatto 40 anni fa, e nel frattempo? Dobbiamo ricominciare dall’inizio?
E cosa abbiamo combinato? Nulla?
Non credo di avere una giornata storta, ma i presupposti per la colonizzazione dello spazio sono molto lontani anche per me.
Piuttosto, per i prossimi anni vedo una grossa accelerazione qualitativa delle missioni automatiche…
sto provando ad immaginare, giusto per fare un esempio, continuando di questo passo che nell’ anno 2100 con una popolazione mondiale, secondo alcune previsioni, di circa 80/90 miliardi di persone e disastri ambientali irrimediabili
le guerre si faranno quasi ogni giorno sulla Terra ed allo stesso tempo con il grosso interrogativo di quale Stato possa avere ancora fondi per le spese spaziali.
Riuscirà l’ uomo ad evitare che ciò accada usando cervello, buon senso e mettendo da parte ogni sorta di rivalità oppure è condannato ad autodistruggersi?
Non credo che la Terra abbia risorse per mantenere in vita e fornire energia a 80/90 miliardi di persone. Già quando arriveremo a 15-20 miliardi ci saranno tante di quelle guerre e carestie, che con le armi di cui disponiamo, penso che la popolazione si ridurrà drasticamente a 100-200 milioni al massimo. A quel punto il mondo sarà sottopopolato per cui non ci sarà più la necessità di andare nello spazio. Non so quali entità statali emergeranno da una simile devastazione, ma probabilmente nessuno a quel punto avrà i mezzi per lanciarsi in imprese spaziali.
Quindi ci sono quindi due possibilità:
caso A: ci autodistruggiamo prima
caso B: colonizziamo lo spazio
Il caso A lo scartiamo direttamente perché è off-topic. Quindi passiamo direttamente al caso B e proviamo a immaginare quali tattiche e strategie potrebbero utilizzare i nostri nipotini per litigare nello spazio.
Non so se questo tema è già stato trattato, ma mi pare di aver letto che le testate atomiche nello spazio sono più difficili da innescare (forse per le radiazioni cosmiche). E’ vero? Secondo voi durante la guerra fredda saranno state trasportate in orbita (come si vede in qualche film di fantapolitica)? Saranno armi “valide” anche per le Star Wars del futuro?
Sono sicuramente meno efficaci, perché l’esplosione si indebolisce col quadrato della distanza e non c’è un’atmosfera da ionizzare che forma la bolla rovente in espansione, seguita dall’onda d’urto distruttiva. In più sono delicate, facili da localizzare e da neutralizzare. Nello spazio, sono probabilmente più efficaci le testate cinetiche: si mettono i razzi a un piccolo meteorite di 10-15 tonnellate e lo si lancia contro il bersaglio a 3 km al secondo. A quella velocità relativa, l’energia cinetica di un corpo è pari al suo peso in TNT.
Magari, più che in guerra, le testate nucleari saranno utilizzate per lo più in atti di sabotaggio.