Come tornare sulla luna con il Falcon Heavy? Ce lo dice Zubrin

Beh se Zubrin compra i lanci su FH non penso che SpaceX faccia problemi :slight_smile:
Basta che non vadano a chiedere di sviluppare cose nuove senza tasche sufficientemente profonde.

Ricordiamo che lo scudo della Dragon può resistere a rientri da missioni in orbita lunare.

Dragon’s PICA-X heat shield protected the spacecraft during reentry from temperatures reaching more than 3,000 degrees F. SpaceX worked closely with NASA to develop PICA-X, a SpaceX variant of NASA’s Phenolic Impregnated Carbon Ablator (PICA) heat shield. SpaceX chose PICA for its proven ability. In January 2006, NASA’s Stardust sample capsule returned using a PICA heat shield and set the record for the fastest reentry speed of a spacecraft into Earth's atmosphere — experiencing speeds of 28,900 miles per hour. NASA made its expertise and specialized facilities available to SpaceX as the company designed, developed and qualified the 3.6 meter PICA-X shield it in less than 4 years at a fraction of the cost NASA had budgeted for the effort. The result is the most advanced heat shield ever to fly. It can potentially be used hundreds of times for Earth orbit reentry with only minor degradation each time — as proven on this flight — and can even withstand the much higher heat of a moon or Mars velocity reentry.

Se la NASA intende fare questo tipo di missioni la Space X può sicuramente aiutare molto , è chiaro che il FH e la Dragon V2 dovrebbero essere modificati ma parliamo di cifre non proibitive e sempre più realistiche del BFR, dobbiamo però considerare che quando si tornerà sulla Luna lo si farà per rimanerci ma per farlo bisogna risolvere dei problemi che ancora non sono stati risolti e in questo FH e Dragon V2 non possono aiutare stessa cosa per SLS e Orion.

P.S. ovviamente parlo delle radiazioni e dei micro-meteoriti solo per citare quelli più grandi e comuni e non dimentichiamoci che quando ci sarà il ritorno alla Luna dobbiamo pure considerare i competitors della Space X

Si però secondo me,al di là della fattibilità o meno della cosa Zubrin lancia una provocazione interessante.
Si ripete a gran voce che non si vuole ripetere l’Apollo; basta missioni mordi e fuggi che riportino qualche sasso e lascino una bandiera e delle impronte (ora,le missioni Apollo in realtà hanno avuto un grande ritorno scientifico…ma vabbè).
Però tra una missione tipo Apollo e scenari complessi (e costosissimi,e con timeline lunghissime) con lander riutilizzabili in grado di trasportare intere equipe di Astronauti,basi in orbita lunare,basi sulla luna,ecc, ci sono anche scenari intermedi che andrebbero valutati.
Ricordate i concept di stazioni orbitali servite dallo Space Shuttle che circolavano nei primi anni 80?
Erano un passo avanti rispetto allo spacelab,basate su alcuni moduli facili da portare su con l’orbiter; se ipoteticamente avessero avuto il via libera nel 1980 sarebbero state pronte per il 1986 o giù di li.
Invece,quando il Presidente Reagan decise per la stazione Freedom, si decise di costruire qualcosa di più complesso,semre più complesso,sempre più elefantiaco.
I costi lievitarono in maniera esponenziale,i tempi si allungarono,fino a quando tutta la baracca venne chiusa dal Congresso (poi fu resuscitata per evitare di disperdere i tecnici del programma ex sovietico che magari rischiavano di finire a lavorare per qualche “paese canaglia”; e nacque la ISS…ma questa è un altra storia).
Tornando a noi,siamo sicuri che un programma esplorativo della luna basato sulla permanenza da alcune settimane ad un mese di due o tre Astronauti non sia preferibile all’eterno aspettando Godot di progetti molto più complessi e pericolosamente lunghi?
Siamo certi che un architettura che preveda più lanci sia più a rischio di un altra che richiede un unico gigantesco vettore,destinato a volare una sola volta l’anno,costosissimo e forse alla lunga poco sostenibile?
Non so…al di là della specifica proposta di Zubrin,credo che questa ci inviti ad una riflessione.
Circa cosa andare a fare sulla luna…beh,esplorarla,comprenderla,capirne le risorse e le potenzialità (se ci sono),compiere esperimenti impossibili sulla terra.
Se aspettiamo direttamente le città lunari…ciao core ! (come dicono a Roma).

In teoria minerali,la regolite lunare…ma anche se ci fossero minerali preziosi i costi di estrazione e trasporto sono ancora proibitivi.
Insomma ancora,e probabilmente per un pezzo,la cosa non è conveniente.
Però non sarà sempre cosi’,quindi in prospettiva sarebbe utile capire quali risorse sono effettivamente disponibili.
Poi ci andiamo per esplorare,per indagare,compiere ricerche.
Perchè andiamo sulla ISS?
Mica è una fabbrica che produce qualcosa.
Si fa ricerca.

Stesso articolo di qualche post sopra

Sulla Luna la polvere é composta da microscopici rasoi, in quanto né acqua né aria l’hanno levigata; perciò distrugge tutto quello che tocca. Di questo non si parla mai.

Senza dimenticare che i minerali preziosi sulla Luna potrebbero essere al di sotto di uno spesso strato di regolite, quindi per poterli estrarre bisognerebbe prima levare l’impiccio del taglientissimo materiale che li ricopre, nel caso.

La NASA non ha in mente questo scenario neanche per l’anticamera del cervello, per cosi’ dire. Si tratta di un ipotetico piano “super-rapido”, un classico whatiffing di Zubrin.
Tutto questo thread e’ un gigantesco whatiffing che tornera’ a discutere la solita tonnellata di minuzie e, previsione, finira’ con il riconoscere la mancanza di volonta’ politica :stuck_out_tongue_winking_eye:

Peraltro, vorrei chiarire che non c’e’ nulla di sbagliato in quel che fa Zubrin: e’ un idealista e spinge per un ritorno alla Luna, o ancora meglio un salto verso Marte, il prima possibile, e lotta con passione da anni per trovare la scorciatoia migliore per farlo probabilmente sperando di innescare una reazione a valanga. Su questo, per quel che vale, non potrei essere piu’ in disaccordo, ma ammiro la sua perseveranza.

In realta’ questo “aspettando Godot”, che e’ fonte di tante frustrazioni tra appassionati e addetti ai lavori, e’ quanto di meglio gli enti pubblici (NASA & co.) hanno potuto produrre in tanti anni grazie a livelli di finanziamento asfittici dei bilanci, gia’ gravati da programmi importanti come lo Space Shuttle e la ISS. Non vedo nessun possibile ne’ probabile cambiamento nei prossimi anni, e anzi, secondo me vedremo una lenta ma progressiva concorrenza delle industrie anche per le operazioni e altre attivita’ prima appannaggio solo di organizzazioni governative.

Probabilmente il miglior ruolo delle agenzie spaziali nei prossimi 20 anni sara’ la ricerca scientifica pura (principalmente con missioni robotiche sempre piu’ intelligenti e automatizzate nel segmento di terra), lo studio delle tecnologie abilitanti, e un forte ruolo di consulenza/guida/condivisione delle conoscenze/incubatore per aziende private che vorranno lanciarsi in qualche impresa di sfruttamento commerciale dello spazio e delle sue risorse.

In un certo senso il mondo delle grandiose agenzie spaziali che guidavano da protagoniste la proiezione dell’umanita’ nello spazio (soprattutto come esplorazione umana) e’ a mio modesto parere ormai definitivamente alle nostre spalle. Forse dovremmo cominciare a guardare al futuro e a quello che si sta facendo ora in ambito spaziale, ma cercando di apprezzare un contesto piu’ ampio di quello che fa sospirare sconsolati guardando al glorioso passato pionieristico dell’astronautica.

Comunque negli anni 30/40 di questo secolo un ritorno alla Luna potrebbe sempre esserci , non penso che l’umanità rimarrà per sempre nel orbita terrestre bassa , come abbiamo esplorato l’Antartide e messo basi li non vedo perchè non venga fatto in futura sulla Luna( e poi su Marte).

indubbiamente il pensiero di marcozombi è condivisibile se si vuol esaminare in dettaglio la realtà attuale onde voler sviluppare da oggi l’ astronautica prossima futura che rispecchi il proprio contesto storico avulso dal passato pioneristico iniziale.

Giusto, Marco, però sbaglio o non sono proprio i giurassici enti a sbandierare l’uomo su Marte prima ed oggi ancora la Luna? Perché lo fanno? So che non sono loro a decidere il da farsi, le decisioni si prendono in altre sedi. Vogliamo dire che è solo una questione di pubbliche relazioni?
Una delle giustificazioni della ISS, forse l’unica vera, è acquisire informazioni sul fisico umano per voli verso Marte in regime di microgravità. Ditemi se sbaglio, ma la biologia umana non la fa da padrona sulla ISS? Devo pensare che gli scienziati che si occupano di queste cose hanno un gran potere sui politici, se riescono a farsi finanziare un programma spaziale, inutile, ma utile solo per le tasche di pochi?

L’esplorazione dello spazio può essere fatta solo con sonde spaziali e costi decisamente più bassi, idem per tutta la scienza e dintorni.
Tutto il programma manned può essere cancellato e la scienza non ne risentirebbe, salvo la biologia umana, ma tanto a che serve sei poi non andiamo che per qualche giorno oltre la LEO? Quante malattie terrestri sono state curate in anni di studi nello spazio: nessuna. Anche la sbandierata osteoporosi è ancora ferma al palo.
Insomma, il futuro dell’astronautica ed il suo scopo quali sono? Sonde spaziali, missili e satelliti sempre più performanti. Basta.

Questo è lo scenario che ci prospetti, Marco?
Lo so che non sei tu a decidere, ma forse questo dovrebbe dare una sveglia a tutti noi, perché questo è il rischio.

Posso essere molto deluso da ciò?

A proseguo.

SLS/Orion sembra stare in piedi solo per dare soldi pubblici a qualche industria aerospaziale che aveva i santi al posto giusto. E questo è il programma più ambizioso della NASA al momento, o sbaglio? Per lo scopo si favoleggia. Problemi del contribuente americano.

Qualcuno dice che bisognerebbe creare la Space Economy, ma c’è già: Missili & Satelliti sono già Space Economy. Fruttano e rendono: che altro serve?

Perché mandare degli esseri umani nello spazio? Questa è la domanda cruciale alla luce del fatto che le macchine possono comunque fare tutto ed essere meno costose sotto ogni punto di vista. E qui che dibattiamo senza risultato. Dal mio punto di vista nell’impotenza più totale. Anche qua sembra che ci muoviamo solo in un ambito ristretto, grazie a scienziati che convincono i politici a finanziare nientemeno che la ISS (ma forse perché alle spalle degli scienziati c’è l’appoggio dell’industria che pregusta soldi facili a fronte di un impegno minimo). Questo è l’oggi e non si vede nulla di più per il futuro, a parte le goliardiche proposte dei miliardari spaziali, con immaginarie missioni addirittura su Marte in tempi brevissimi.

Zubrin forse è un idealista, che riesce a proporre al grande pubblico delle alternative, per mettere in piedi dei programmi di più ampio respiro della politica dei piccoli passi di oggi, fatti ora qui, ora là, ciondolanti come un ubriaco.

Poi c’è…
C’è chi guarda allo spazio come me, perché lo ritiene una chiave importante nel futuro dell’umanità. Pensando che qualsiasi sviluppo futuro deve iniziare da oggi.
C’è chi guarda allo spazio sperando che l’umanità non ci vada mai perché è fatta per vivere sulla Terra, non nello spazio sterile e mortale.
C’è chi guarda allo spazio pensando che le mie idee sono premature e per il momento occorre focalizzarsi sulla Scienza & Commercio.
C’è chi guarda allo spazio affascinato dalle macchine spaziali in quanto tali.
C’è chi guarda allo spazio solo come un mezzo per fare soldi.
C’è chi guarda allo spazio solo per le immagini spettacolari.
C’è chi guarda allo spazio ma vede solo dei puntini.
C’è chi guarda allo spazio e non gli importa.

Chi ha e chi avrà la meglio?

Ci sono 2 principali miliardari spaziali:

  • uno è l’uomo più ricco della Terra, uno che ha sempre dimostrato di badare ai propri interessi in maniera molto concreta.
  • l’altro è uno che la spara sempre grossa ma che dopo aver grandiosamente sforato con i tempi ha sempre “consegnato”

Onestamente, per come la vedo io, se vuoi ancora avere delle speranze di tornare a vedere un po’ di prospettiva nella presenza umana nello spazio devi sperare in quei 2 goliardi.

Bigshot parli di Bezos e Musk?

Forse dovremmo cominciare a guardare al futuro e a quello che si sta facendo *ora* in ambito spaziale, ma cercando di apprezzare un contesto piu' ampio di quello che fa sospirare sconsolati guardando al glorioso passato pionieristico dell'astronautica.

Allora dovremmo parlare solo di sonde,rover,telescopi ecc… dato che nella peggiore delle ipotesi dopo il pensionamento della ISS e l’evoluzione della robotica potremo non vedere più umani nello spazio.

Per quanto riguarda missioni umane su Marte, imvho assolutamente si’. Con questo bilancio e con questa mancanza chiara di obiettivi si’ al 100%. Attenzione, mi riferisco alle spedizioni umane. Le missioni robotiche marziane NASA sono, da anni, un roboante successo, per non parlare di tutte le altre interplanetarie.

Qui dissento completamente. Gli effetti sull’uomo della microgravita’ sono simili, in molti casi, agli effetti dell’invecchiamento. Capire il danno psicofisico degli astronauti ha ricadute immediate su una popolazione in costante invecchiamento, soprattutto nelle nazioni “space faring”. Poi sulla ISS si fa anche molto altro, ma soprattutto il programma ISS esiste, vola, e’ fortemente internazionale, e “ucciderlo” avrebbe sicuramente ripercussioni inaccettabili in mancanza di alternative.

Per prepararsi a farlo, per sviluppare tecnologie chiave per muoversi fuori dall’azione protettiva delle fasce di Van Allen e del campo magnetico terrestre. Che poi vuol dire anche solo la Luna, in missioni di durata equiparabile ad una expedition sulla ISS.

Well, questa e’ la tua rispettabile opnione che non condivido. Non abbiamo mandato gli astronauti sulla ISS a cercare il vaccino per la malattia mortale X ma per a) capire meglio la fisiologia umana, b) trovare metodi per sintetizzare meglio principi attivi e c) per svolgere esperimenti pensati da scienziati di istituzioni pubbliche e private che potrebbero richiedere X anni per vedere ricadute in prodotti commerciali.
Sapere esattamente le ricadute della ricerca sulla ISS e’ affare complicato perche’ non si risolve tutto in un solo prodotto tangibile. Una buona idea e’ offerta da questa pubblicazione annuale, di cui sono certo abbiamo gia’ parlato ma che vale la pena che appassionati che bazzicano FA.it da anni conoscano e scarichino ogni anno.

No, e non l’ho mai scritto ne’ pensato, ma le cose cambiano e dovremmo imparare a leggere questo cambiamento nel modo piu’ critico e ampio possibile.
Quello che descrivi qui, Ares, e’ lo scenario che vedono le persone per cui “esplorazione dello spazio” = “astronauti che saltellano su Marte”.
Che e’ fighissimo e mi esalterebbe da matti, sia chiaro, ma razionalmente capisco che non e’ il metro adatto con cui giudicare i risultati dell’astronautica.

Non sto dicendo che bisogna abbandonare l’esplorazione spaziale umana, al contrario come ho scritto sopra credo che funzionera’ solo se questa componente costosissima dei programmi spaziali restera’ internazionale e soprattutto se portata avanti in partnership con i privati, letteralmente commercializzando l’accesso e lo sfruttamento dell’'orbita bassa. La domanda non manca.

Sure.

E non sarebbe quindi meglio,in sinergia con i privati e collaborando con le altre Agenzie spaziali,concentrarsi su obiettivi intermedi meno ambiziosi e più pragmatici?
Che senso ha porsi come obiettivo Marte o architetture lunari che prevedono stazioni in L2,lander riutilizzabili,intere squadre di astronauti e tonnellate di payload sulla superficie,nello scenario che hai appena ricordato?
Non sarebbe più fattibile (posto che davvero si voglia andare oltre il LEO) un tipo di missione esplorativa più limitato,ma che rispetto all’Apollo è già un enorme passo avanti?
Gli Americani ripetono spesso la frase “go big or stay home” (“fallo in grande o rimani a casa”).
Siamo certi che per voler fare le cose in grande senza averne i mezzi (vedi per esempio un certo SLS o un certo “Journey to Mars”) non si rischi invece di restare sempre a casa…aspettando godot (che non verrà mai)?

@ares

Già illustri scienziati hanno detto che l’uomo nello spazio , è una necessità. Sia per la sopravvivenza sia per la qualità della vita.

@ Carmelo.
Al netto di proclami pubblicitari. Ma sono i privati che sponsorizzano migliaia di esseri umani nello spazio per lavoro. (Mi riferisco alla visione DI ULA). Però per farlo imho serve andare nella stessa direzione e con passi magari piccoli ma costanti. E in più man mano creare un mercato che supporti i costi.

Sicuro? La ISS continua ad essere uno straordinario successo, un trionfo dell’ingegneria e della collaborazione internazionale come niente altro al mondo.
I partner internazionali stanno discutendo del next step, che ci sara’, nessuno si sogna di cassare l’astronautica manned.
Per me i due campi astronautici, cioe’ programmi umani e robotici, non sono affatto in concorrenza e sono complementari. Quale equipaggio, ad oggi, potrebbe esplorare Mercurio o Plutone? Quale nave spaziale con equipaggio tuffarsi dentro al campo magnetico gioviano, o fare decine di flyby attorno a Saturno o Titano?
Ne vorrei ancora di piu’ di missioni automatiche, per quel che la mia opinione conta. Sono una figata colossale e un enorme guadagno al bagaglio scientifico di tutta l’umanita’!

Per le missioni con equipaggio umano, la vera svolta sara’ quando non rimarra’ una cosa appannaggio di pochi “super-esseri-umani” ma aperta a centinaia di operatori professionali, ricercatori e facoltosi turisti in grado di andare in orbita bassa a prezzi accessibili ai vari centri di ricerca che ad oggi devono aspettare anni per piazzare un esperimento sulla ISS, e far conto sulla fortuna di essere selezionati per poter usare una fettina di quella risorsa limitatissima che e’ il tempo/astronauta a bordo della ISS.

Bigelow e Blue Origin stanno lavorando in quella direzione, cioe’ mini laboratori spaziali magari serviti da team di astronauti professionisti privati in grado di fornire a prezzi relativamente concorrenziali le condizioni di microgravita’ prolungata oggi possibili solo sulla ISS… Questa e’ una direttrice concreta che abbiamo davanti. Sarebbe bello avere piu’ amici del forum discutere e seguire queste vicende piuttosto che consumarsi gli occhi sui libri di storia dell’astronautica. Che va benissimo ed e’ appassionantissima (dovreste vedere la mia biblioteca personale in merito, non ho piu’ un centimetro di posto a casa) ma e’ il passato.

Per finire il mio pensiero in questa discussione, vi invito a leggere questo datato ma interessante pezzo sull’ottimo sito The Space Review che parla proprio del rapporto con il passato dell’astronautica…
http://www.thespacereview.com/article/1160/1

P.S. Grazie a chi me lo ha segnalato in privato :wink: