Conflitto in Ucraina e sue ripercussioni sullo spazio

Assolutamente, sono d’accordo. Non la fermano di sicuro per salvare il programma ISS, figurati.
Intendevo dire che i problemi a trovare le risorse necessarie sono causati dalla guerra che hanno scatenato, e che la soluzione è a loro totale carico.
Quello di fermare la guerra sarebbe un primo passo, ma poi credo che i russi siano e saranno subissati da ben altri problemi che la ISS…
Da questo punto di vista sono fortemente pessimista, ma felice che i fatti mi diano torto, nel caso.

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Ad oggi, le prossime due EVA russe sono confermate.

Sempre che siano rimasti ai piani originali (preparazione alla installazione di ERA), vorrebbe dire che si va avanti anche per ESA. (Che però ancora non ha rilasciato una dichiarazione di “sblocco” in merito).

Credo che proprio questo upgrade, possa essere la cartina di tornasole per interpretare i mesi a venire.

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Però io dubito che anche quando Mosca deciderà di fermare questa follia le sanzioni saranno rimosse.
E’ probabile che alla fine si arrivi ad una sorta di tregua in cui i Russi si tengono il Donbass e la striscia fino alla Crimea.
Ovviamente tale soluzione non sarà riconosciuta dall’Occidente e le sanzioni continueranno; potrebbero forse attenuarle un pò,ma parliamo comunque di un numero di sanzioni superiore rispetto a quelle già in atto prima dell’invasione e che creavano ai Russi anche allora problemi per il loro programma spaziale.
Vedremo quanto si andrà avanti in questo surreale limbo in cui la ISS sembra appartenere ad un universo parallelo in cui la Russia ha eccellenti rapporti con l’America ed i partner Occidentali.
A questo punto,se NASA ed ESA vogliono proseguire business as usual per la stazione,allora tanto varrebbe allentare davvero quella parte di sanzioni che riguardano il settore spaziale.
Sospetto che il vero problema sia la mancanza di una leadership politica chiara a monte,che indichi una strada,una direzione da percorrere fino in fondo con decisione.

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Dubito che i vertici politici del blocco occidentale si siano “scordati” della ISS.
Non si sono ritirati, come ho detto, per scelta.

Le sanzioni alle aziende aerospaziali russe resteranno a lungo, dato che sono tra le più efficaci.
Sulla parte più politica del tuo commento mi astengo perché andrei OT.

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Una cosa è sicura: tra pandemia e guerra il mondo che verrà (anche quello spaziale) sarà diverso dal passato.
Le cose non torneranno più come prima e la ISS è una di queste, appartiene al passato e non al futuro.
Ci saranno sicuramente altre stazioni spaziali ma non saranno la ISS, saranno stazioni vere.

Gli americani non hanno avuto remore a chiudere il programma Shuttle pure a costo di restare a piedi, a questo punto devono prendere atto che la ISS ha concluso la sua missione ed anche la sua epoca.

Va chiusa per andare avanti, per andare oltre…

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NASA nel suo blog settimanale ha scritto brevemente (come succede di solito con le attività dei cosmonauti, cui vengono dedicate le poche righe del paragrafo finale e non una descrizione più dettagliata riservata alle attività lato USOS) che i cosmonauti si stanno preparando per l’attivazione di ERA nel corso di una EVA.

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Sono perfettamente d’accordo con la tua valutazione.
Tra l’altro c’è un budget, che potrebbe essere più utilmente convogliato sul programma Artemis.
A volte riuscire chiudere una pagina può essere difficile,e shock imprevisti e crisi inattese possono fornire una spinta (come fu per lo Shuttle dopo la tragedia del Columbia).

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Per come la vedo io, potrebbe essere inteso come un modo per lasciare una porta aperta, nel caso (IMHO estremamente improbabile ma tecnicamente non impossibile) qualcuno a Mosca dovesse rinsavire e si dovesse tornare allo status quo pre 24 febbraio 2022.

Intanto Rogozin manifesta qualche segno di nervosismo per le sorti dell’industria spaziale russa.

"Dmitry Rogozin - afferma Roscosmos su Telegram - ha criticato un certo numero di leader aziendali per mancanza di iniziativa :smiling_imp: " [L’emoticon è nel post originale]

Il direttore generale di Roscosmos Dmitry Rogozin, nell’ambito di una riunione della sede operativa del settore, ha criticato l’inattività e la mancanza di iniziativa della leadership di un certo numero di imprese nell’industria spaziale e missilistica e l’ha esortata a svolgere più attivamente i propri doveri in questa situazione.

“È passato quasi un mese e mezzo dall’inizio dell’Operazione Militare Speciale. Abbiamo ripetutamente affermato quanto questo sia importante per il nostro paese, la nostra nazione, e quanto dovrebbe funzionare con una qualità e uno zelo completamente diversi nelle nuove condizioni, sotto le sanzioni e le restrizioni occidentali, bloccando le azioni contro la nostra industria. Voglio dire ai miei colleghi amministratori: il vostro compito principale è adempiere chiaramente all’ordine di difesa dello stato, non prendere atto delle difficoltà, ma prendere l’iniziativa"

Secondo Rogozin solo una parte della leadership sta lavorando nel modo richiesto.

“Il secondo gruppo lavora alla vecchia maniera, fingendo che non sia successo niente. Questo è inaccettabile.
C’è anche un terzo gruppo di amministratori, che ammette il mancato rispetto delle scadenze per la sostituzione delle importazioni. Questo è un coltello alle spalle della nostra industria spaziale e missilistica.”

Di qui ai passa alle minacce di licenziamento:

“Se non trai conclusioni dalla tua cosiddetta “leadership”, allora ci separeremo da te, nonostante i tuoi meriti passati”

Al termine della riunione della sede operativa, è stata impartita l’istruzione di inasprire la disciplina nell’adempimento delle indicazioni della direzione dell’Ente di Stato.

https://t.me/roscosmos_gk/3699

Vedi anche:
https://tass.ru/obschestvo/14313131
https://ria.ru/20220407/importozameschenie-1782340248.html

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Secondo voi qualche manager Roscosmos farà l’eroe mandando Rogozin a quel paese?

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Che qualcuno “sbotti” lo escludo a priori: che vantaggio porterebbe?
Rimango convinto che queste esternazioni (e’ oltre un mese che va avanti solo a smargiassate) siano allo stesso tempo un deterrente, una manifestazione di disperazione e un trofeo da esibire al Cremlino.

È più probabile che qualche dirigente messo alle strettissime si dimetta per protesta, o che altri si facciano licenziare (perché andarsene spontaneamente, facilitandogli il compito?), ma anche cambiando 100 manager più risorse non se ne creano dal nulla…

Queste purghe (tutto da vedere se e come succederanno) porteranno a una seconda perdita: l’esperienza. E dato che i russi volano roba legacy risalente agli anni '60, non è prudentissimo.

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È un problema che si sta verificando proprio adesso anche a quote più basse nel mondo dell’aviazione. Il covid ha spinto molti manager a lasciare a casa specialisti e tecnici (non tutti hanno avuto lo stato per pagare la cassa). La ripartenza repentina ha fatto si che non solo molti dei licenziati non si siano ripresentati, avendo nel frattempo trovato altre occupazioni, ma anche che le nuove leve richiedano una formazione che si protrarrà per lungo tempo, anche avendo le competenze in casa.
Qui si rischia una situazione come quella dell’esercito alla caduta della USSR, complicato tornare indietro.

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Sembrerebbero esserci segnali concilianti da parte di Rogizin:

https://tass.com/science/1435999?utm_source=collectspace.com&utm_medium=referral&utm_campaign=collectspace.com&utm_referrer=collectspace.com

Lavoreremo normalmente almeno fino al 2024 su tutti i nostri piani. Non sono cambiati. I voli di cambio sedile aggiungono fiducia alla sicurezza della stazione: comprendiamo la tecnologia di guida di un’astronave statunitense e gli americani conoscono la tecnologia di guida della nostra navicella spaziale", ha affermato il capo di Roscosmos in un’intervista al quotidiano Rossiyskaya Gazeta.

Questa area di cooperazione è utile, ha sottolineato il capo di Roscosmos.

“Perché rinunciare a qualcosa di utile? Anna Kikina [cosmonauta donna russa] è volata a Houston (USA) per familiarizzare con il design dei moduli del segmento americano della ISS e della navicella spaziale Crew Dragon di cui potrebbe unirsi all’equipaggio. Da parte nostra , non stiamo rovinando nulla e manteniamo gli accordi preliminari, anche se continuiamo ad aspettare la decisione del governo sul programma dei voli incrociati”, ha spiegato Rogozin.

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Penso che la credibilità di Rogozin in quanto partner affidabile in collaborazioni internazionali sia ormai ridotta a zero, e se gioca “pulito” con la ISS lo fa per la mera necessità di non perdere l’unica cosa che tiene in piedi il programma spaziale abitato russo (compresa la possibilità di vendere posti a facoltosi turisti).

Per il resto, fa quel che può per far contento il capo e per restituire il colpo, quando le circostanze lo consentono, come nel lancio di OneWeb o come ora, con Luna-25, cui verranno smontati gli strumenti europei.

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https://www.esa.int/Newsroom/Press_Releases/Redirecting_ESA_programmes_in_response_to_geopolitical_crisis

saltano i piani di collaborazione anche per le missioni luna oltre che exomars

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Il video della conferenza stampa di ESA di oggi, con molti altri dettagli interessanti.

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Ma cambiando la disposizione delle masse dovranno rivedere le leggi di controllo?

Quasi sicuramente, ma tutto dipende dalla massa dello strumento rispetto al totale e se non lo rimpiazzeranno con una zavorra di massa compatibile proprio per minimizzare l’impatto sul controllo di assetto.

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Tornando ancora sulla sorte dell’Antonov An-225 Mriya.

Kiev Indipendent (canale di informazioni ucraino in lingua inglese) ha pubblicato oggi un’intervista a Dmytro Antonov, che è stato comandante dell’aereo distrutto e che è attualmente in servizio come pilota della compagnia che ha trasferito le sue attività a Lipsia, dove ha salvato cinque An-124 Ruslans.

Dmytro nelle scorse settimane ha avuto una grave polemica con i vertici di Antonov Airlines (poi sostituiti) che ha accusato di gravi negligenze che avrebbero impedito di salvare Mriya. Il grande velivolo (che, dopo l’ultimo volo del 5 febbraio aveva subito lo smontaggio di un motore) poteva essere messo al riparo all’estero (anche perché le notizie di intelligence rendevano chiare le intenzioni dei russi).

Per la compagnia l’aereo era stato rimesso in efficienza il 23 febbraio, in vista del decollo il giorno successivo. Ma il 24 iniziava la guerra proprio con l’attacco all’aeroporto di Hostomel e la conseguente distruzione della flotta Antonov ancora sul posto.

In merito alla devastazione dei velivoli presenti in aeroporto non è ancora chiaro come siano andate le cose. Molti aerei mostrano i segni di una distruzione deliberata operata dai russi dopo la presa dell’aeroporto. Per quanto riguarda Mriya la versione ufficiale sostiene che l’hangar sia stato colpito da un elicottero russo, ma non si può escludere che i colpi provenissero dall’artiglieria ucraina. Occorrerà una commissione di inchiesta per stabilire come è andata.

Nell’articolo è incluso un video dello stesso Antonov, che mostra una sua visita del 1° aprile (cioè dopo la ritirata russa) all’aeroporto di Hostomel e alle sue installazioni Antonov. Alla fine c’è anche una “visita” ai resti dell’ An-225 (in cui traspare anche la commozione del pilota) che mostra molto meglio delle foto diffuse finora lo stato delle cose. I danni più gravi riguardano la parte anteriore (dalle ali in avanti). Secondo Antonov (ad occhio) vari pezzi del velivolo possono essere recuperati, ma Il restauro potrebbe essere un’operazione estremamente lunga e costosa. Più realistico è ultimare il secondo modello che dovrebbe essere completo per l’80%.

Il video, piuttosto lungo, parte qui dal minuto 17, dove inizia la visita a Mriya

L’articolo è qui: https://kyivindependent.com/national/chief-pilot-of-destroyed-an-225-we-must-complete-the-second-mriya/

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Sembrerebbe che i Cinesi cucinino a fuoco molto lento i loro “amici” Russi.

http://nasawatch.com/archives/2022/04/china-is-haltin.html

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