Abbiamo “ben” un anno di anticipo
Durante la loro passeggiata nello spazio, Oleg Artemyev e Denis Matveyev hanno mostrato una replica della bandiera simbolo della vittoria dell’Unione Sovietica sulla Germania nazista
Per completezza c’è da dire che non è la prima volta che i russi a bordo della ISS festeggiano l’anniversario del Victory Day esponendo quel vessillo.
Chiaro che in contesto internazionale come quello attuale, questa cosa ha diverse chiavi di lettura.
Nell’articolo, che cita Ria Novosti che a sua volta cita Rogozin, quest’ultimo afferma che la decisione è presa, ma che verrà comunicata con un anno di anticipo.
In pratica, una “minaccia” con scadenza a 12 mesi.
Vedremo, per me suona ancora come propaganda atta a mascherare da decisione “maschia” l’inevitabile mancanza di fondi.
Una Boutade dovuta al fatto che le sanzioni economiche stanno colpendo direttamente anche Roscosmos e che magari i budget russi stiano venendo reindirizzati sulle spese belliche?
Salvare la faccia dicendo di volersene andare quando de facto sono costretti a lasciare causa situazione avversa?
Quale che sia la motivazione russa il risultato non cambia. In ogni caso nemmeno alla NASA si stracceranno le vesti: i soldi risparmiati potranno essere convenientemente reinvestiti nel programma Artemis, tanto per dirne una.
Come già scritto in un post precedente, la ISS ha fatto il suo tempo, a questo punto meglio chiuderla prima e voltare pagina.
La ISS ha fatto la storia in tanti modi, sarà lo stesso per la sua fine…
Se una decisione verrà presa, ci sarà un preavviso di un anno, non è stata presa nessuna decisione al momento è tutto procede nella normalità. Anche il caso della bandiera è un evento normale. Per ora direi di fidarci più dei soci ISAA (sostenitori, scusate) infiltrati in ESA che degli articoli che riportano pezzi di interviste tradotte.
Rispetto il tuo punto di vista, ma voglio sottolineare per gli altri utenti del forum che nessuno nelle agenzie occidentali la pensa così, soprattutto NASA.
L’intenzione di tutti è di sostituire la ISS con delle stazioni spaziali in LEO commerciali, per continuare la ricerca scientifica in microgravità, sia per la Terra che per l’esplorazione spaziale. Visto che citi Artemis, la ISS continua a fare studi che renderanno Artemis possibile, e che non saranno completati entro il decennio (ovvero servirà continuare a fare ricerca in LEO, per poter andare in BEO).
Nessuna di queste stazioni commerciali sarà pronta prima del 2028, ed è per questo che serve che la ISS rimanga viva fino al 2030. Interrompere la ISS nel 2024 creerebbe un gap e un’interruzione della permanenza umana nello spazio, che molto probabilmente avrebbe un effetto negativo (i.e. ritardi) sulla continuazione dell’esplorazione spaziale.
Per noi europei poi sarebbe ancora peggio, perché il gap prima di avere una stazione commerciale europea è ancora più grande.
Detto questo, Rogozin per ora ha solo detto tanti “if”, che vengono sapientemente cancellati dai media occidentali per creare scandalo. Per una volta sono d’accordo con lui: è inutile che stiamo qui a parlare di dopo il 2024, se non sappiamo come evolverà questa guerra nelle prossime due settimane. Se decideranno di togliersi dalla ISS (e sottolineo “se”), ce lo faranno sapere con un anno di anticipo.
Un buon articolo di Paolo Attivissimo, in inglese, che ancora una volta suggerisce di prendere con molte molle qualsiasi dichiarazioni attribuita a Rogozin.
L’articolo è disponibile anche in italiano:
Faccio crossposting per segnalare che il conflitto che ha reso inoperativo l’AN124 ha costretto ISROO ad utilizzare un C-17 per il trasporto di GSAT-24.
Se volete qui c’è un thread (in inglese) su alcuni retroscena.
https://twitter.com/Chethan_Dash/status/1527510530969436160?s=19
Sempre per rimanere in tema aerospaziale le agenzie stampa riportano un vasto incendio presso il famoso centro di ricerca TsAGI situato a Zhukovski, un sobborgo di Mosca:
Un altro duro colpo per i russi.
Come sul ponte di una baleniera
Solo per riportare la notizia che il razzo Sojuz della Progress MS-20 ha alcuni riferimenti alla guerra in corso.
Lo spazioporto di Kourou sta subendo delle ripercussioni.
Questo è l’articolo articolo di Ria Novosti citato da Katia:
Dice che le proprietà russe sono tenute sotto scorta e tenute in aree di stoccaggio e che per riportarle a San Pietroburgo serviranno due navi ro-ro.
Se l’Europa decide di conservare lo spazioporto serviranno pesanti lavori per renderlo utilizzabile con razzi diversi dai Soyuz, lavori che sarebbero economicamente insostenibili (sempre secondo Ria) e comunque non potrebbero essere fatti senza il consenso di Roscosmos.
Quello che si ‘dimentica’ di specificare l’organo di propaganda russo è che l’Europa non ha necessità delle strutture Sojuz per fare funzionare lo Spazioporto di Kourou. Invece, come dimostrano i fatti, sono i russi che sono congelati lì.
Roscosmos, evidentemente, “dimentica” gli sviluppi legati ai progetti Ariane 6 e Vega C.
I quali disporranno di infrastrutture dedicate, i cui lavori sono già ben avviati, che non necessitano di nulla legato al vettore Soyuz in particolare e tecnologie russe in generale.