Consigli per area destinata alla ricerca-formazione

Ciao ragazzi,

Vorrei sottoporre al vostro consiglio, un progetto che mi sta a cuore e che intendo presentare al mio gruppo “politico” locale.

Sappiamo bene che in Italia, in questo momento, il lavoro scarseggia. Merito della crisi certo, ma dobbiamo anche ammettere che tantissimi Italiano hanno una formazione pessima che non aiuta certo il collocamento.

L’anno prossimo ci saranno le elezioni comunali e vorrei realizzare una lista di punti (un programma di risorse-strutture integrate) su cui lavorare per consentire alla mia città di “rifarsi” un mercato del lavoro e di rendersi appetibile anche per le imprese a più alta tecnologia che non siano l’agricoltura o attività di commercio d’abbigliamento (unici settori che insistono sul mio territorio che altrimenti costringe ad “emigrare” di oltre 30 kilometri per vedere serio polo industriale).

La mia idea originale, ovviamente, è di organizzare corsi di formazione semplici e veloci (della durata di almeno 40 ore da farsi in orari sopratutto serali, compatibili e flessibili con gli orari classici del lavoro) per dare a chi cerca impiego la possibilità di presentarsi in un agenzia non come figura generica ma con un minimo di formazione.
Ovviamente corsi “utili”, dedicati ai settori che richiedono più spesso personale (anche se solo stagionale).

Ne sono estremamente convinto dell’utilità di tali corsi, poichè io stesso ho beneficiato di un corso “ridicolo” organizzato dalla regione (conduzione dei mezzi di sollevamento merci - carrelli elevatori), che nonostante un diploma (92/100) in elettrotecnica che non ha trovato offerte (!), m’ha garantito negli ultimi 10 anni uno stipendio disgnitoso (1200€) costante e in regola (non so quanti ragazzi della mia età possano vantare 10 anni di contributi su 10 di lavoro!).

Spero d’aver chiarito le motivazioni e vado al dunque.

Si pensava di estendere il progetto alla creazione di un area attrezzata dedicata ad accogliere sia le aziende sia i giovani (e non), che vogliano fare ricerca e formazione o progettare una nuova impresa col supporto di persone già avviate nel mondo del lavoro (in quest’ultimo caso, si tratterebbe di creare un sistema di incubatrici).
Materialmente pensavamo di realizzare o recuperare un edificio industriale (capannone) da dividere in varie aule.
aule che possono esser dedicate di volta in volta a progetti di formazione di studio di ricerca di preparazione all’apertura di impresa…

Quello che però devo ancora individuare è la giusta combinazione di servizi da dare ad una struttura simile, cioè cosa renderebbe appetibile e funzionale questo progetto.
Insomma oltre alla realizzazione di un “luogo dove fare ricerca-formazione” alla fornitura dei servizi di rete, dei tavoli, di computer, laboratori chimici, elettronici, utensili, ecc (gratuiti)… cosa farebbe decollare veramente questo progetto? Non sono ancora convinto d’aver individuato la “scintilla” che da vità e interesse all’idea.

Lo chiedo qui (come ho chiesto anche in altri ambiti migliorando l’idea), perchè molti di voi sono studenti universitari in facolta tecnologiche e presumo quindi sappiate bene cosa serve, cosa può rendere vincete quest’idea almeno sul lato ricerca-formazione.

In Italia purtroppo mancano quasi totalmente realtà di questo tipo, che producano investimenti sulla formazione e creazione d’impresa e che quindi che creino poi un circolo vizioso di lavoro.
Io spero che quest’idea accenda nel mio comune questo spirale di eventi positivi!

Ad alcuni potrà stupire questa richiesta, che faccio in forma personale e che magari non si realizzerà, ma sto cercando di dare il mio contributo a questo paese sperando sia cosa apprezzata ma che sopratutto crei futuro.

Una comunità: persone competenti, entusiaste, appassionate e ricche di idee in grado di attrarre altre persone e soggetti interessati a realizzarle o partecipare.

Anch’io avevo intenzione di fare qualcosa di simile nel mio paese, forse un po’ più in piccolo, ma ormai sono via da 8 anni…
Quello che avevo in mente io ero orientato però su una fascia più bassa d’età ed era più “educativo”. Avrei puntato molto sull’informatica e sull’open source, sia perché permette di utilizzare pc non all’ultimo grido, sia perché permette, se qualcuno volesse aprire un’azienda, di non avere l’investimento iniziale dell’acquisto del software. Inoltre è molto più economico che costruire un laboratorio “fisico”. Anche nell’università il campo della simulazione prevale ormai su quello della ricerca sperimentale (a volte troppo).
Però non penso sia la scintilla che tu stia cercando.
Potrebbe essere anche interessante un servizio di assistenza nelle pratiche amministrative.
Se mi verranno idee ti scriverò.

Concordo con Paolo, ci va un nucleo di persone che sappia creare una comunità. Soldi e spazi non bastano. Le aziende vanno dove trovano servizi a basso costo, finanziamenti e competenze. Ma prima devi creare quelle; e ci va una sinergia da subito con le aziende che potenzialmente potrebbero insediarsi nell’area. Insomma, difficile partire da zero, ci deve essere qualche interesse concreto e/o possibilità di sviluppo prima di partire (industriali o commerciali), in modo da darsi degli obiettivi in quel senso… un pò vago, ma il concetto è che è difficile creare lavoro dal nulla, salvo idee fulminanti.

Ciao,
l’idea è meravigliosa, secondo me.
La cosa che mi lascia perplessa è il fatto di dover costruire tutto da zero in un luogo nuovo.
Ad esempio, leggo: laboratori chimici…che mi riguarda da vicino visto che è la mia attuale materia di studio…scusami se sono immediata, ma la vedo difficile costruire un laboratorio da 0…fanno fatica le strutture universitarie…i problemi di costi, organizzazione e sicurezza mi sembrano troppo elevati.
Altra cosa, forse, se nelle vicinanze c’è un istituto tecnico industriale, magari ad indirizzo chimico, con cui potete stabilire accordi per l’utilizzo degli spazi ed interventi dei prof., ecco, ad esempio così potrebbe essere fattibile, tra l’altro se è un progetto comunale, non dovrebbe essere troppo assurdo pensare di stabilire contatti con gli istituti scolastici.
Forse, all’inizio, potreste provare ad individuare alcuni temi di interesse…che so, l’informatica, sarebbe utile e interessante magari aprire un corso per il conseguimento dell’ECDL, come si fa attualmente in diverse scuole, io l’avevo fatto…
Altri argomenti…dovrebbero essere in qualche modo legati al territorio…turistico…o legato alle industrie meccaniche od alle industrie presenti…od alle fonti rinnovabili, magari…
Però, come avrai capito, il mio consiglio è organizzare, certo, in collaborazione con gli istituti scolastici.

ammetto che avevo un pò timore che questo tread non fosse ben accetto (si sa, chi fa politica di questi tempi non è ben visto), ma le vostre risposte sono state molto più positive e utili di quello che speravo! GRAZIE.

@amoroso:
Sicuramente si può fare, certo ci vorra un pò di tempo per far “rodare la macchina”.
Penso che si possa inizialmente agire creando un modello simile alle comunità virtuale (quale ad esempio, forum astronautico!), creando gruppi di discussione nei vari ambiti lavorativi (da dove far partire l’aggregazione). Ogni singolo gruppo estrarra dalla discussione un progetto da portare avanti in un determinato tempo…
…questa è l’idea iniziale.

@micene:
E sicuramente interessante il tuo intervento. Includere nel progetto le fasce di età “non lavorativa” non sarebbe sbagliato, magari si potrebbe pensare a visite periodiche ai progetti che vengono portati avanti dalle comunità (chiamiamole cosi) di ricerca. Sicuramente per alcuni ragazzi sarebbe stimolante!
Mi trovi pienamente d’accordo sull’open source, sicuramente farò in modo che se ne tenga conto.

@Ik1odo:
Noi stiamo studiando la possibilità di creare un area industriale (magari legata alla greeneconomy o alle tecnologie che in futuro saranno sempre più importanti, come la trazione elettrica o l’energia (in quest’ultimo caso, mi duole dirlo, nel mio paese stanno chiudendo l’unica fabbrica Italiana di pannelli fotovoltaici, l’eurosolare)).
Non sarà probabilmente una passeggiata, perchè per invogliare nuove imprese a portare lavoro, molti dei servizi e degli spazi andranno sicramente forniti in perdità per il comune.
L’idea fulminante l’avrei, non vincola la produzione sul territorio ma può risultare interessante: iniziare a creare una rete ben diffusa di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici.
Alla prima impressione può non sembrare un idea clamorosa, ma se esamini la proposta si può capire meglio qual’è l’obiettivo: aggirare il vero ostacolo alla produzione di massa delle auto elettriche ovvero la mancanza di punti di ricarica.
Se il comune dimostrasse impegno in tal senso potrebbe fare buona impressione alle imprese che si dedicano a questo settore, dimostrando che si vuole seriamente avvataggiare-creare un mercato.
Inoltre, nel mio piccolo, sto studiando la fattibilità della conversione dei veicoli classici in elettrici (un pò come quando si trasforma un auto a gas). Questo potrebbe dare inizio ad un nuovo filone di attività per le imprese sul territorio (vendita, conversione, manutenzione, ecc…).

@zvezda:
Grazie per il complimento.
Ottimo suggerimento, utilizzare le strutture degli istituti scolastici è una buona idea. Noi qui, per assurdo abbiamo istituti di ogni tipo (tecnici, commerciali, alberghieri, licei classici, licei scientifici, magistrali)… manca l’opportunità di recupero scolastico e sopratutto il lavoro!
Devo verificare se si può veramente fare tale uso. Non so quanto il ministero dei tagli, ops! dell’istruzione, sia contento che si usino le aule scolastiche.

l’idea è molto valida, purtroppo si investe troppo poco nella formazione!
la comunità pian piano si formerà, magari si possono organizzare piccoli eventi… credo però che sia più facile in un piccolo centro che in una grande città.

sull’utilizzo degli spazi scolastici: ci sono tante variabili da considerare, ci vuole qualcuno che apra/chiuda i locali avendo quindi la responsabilità di avere le chiavi e qui ci sono aspetti assicurativi, legali ecc ecc…comincerei a parlarne coi presidi per avere un’idea della fattibilità.
(parola di prof…)
per i contatti col territorio considererei anche le parrocchie