Contratto per la gestione della stazione spaziale 2011-1012

E il nostro Buzz comincia a sfregarsi le mani :smile:

Roma, 13 dic - l’Agenzia spaziale europea (Esa) ha scelto Astrium, in qualita’ di prime contractor di un consorzio industriale, per la gestione delle operazioni e dello sfruttamento dei componenti europei della Stazione spaziale internazionale. Il contratto - informa una nota della controllata di Eads - ha un valore di 240 milioni di euro, copre il periodo 2011-2012 ed e’ il primo passo di un accordo per la fornitura di servizi che coprira’ l’intera vita restante della Stazione e cioe’ fino al 2020. I pacchetti di servizi comprendono, tra l’altro, la preparazione delle missioni, il training degli astronauti, lo sviluppo di nuovo esperimenti, la manutenzione e la logistica dei componenti europei della Stazione e delle stazioni di terra associate.

L’unica cosa che non ho capito e’ perche’ la notizia di oggi si riferisce ad un periodo che comprende il gia’ quasi passato 2011…

http://www.corriere.it/notizie-ultima-ora/Economia/Eads-Astrium-contratto-240-mln-Esa-gestione-Stazione-spaziale/13-12-2011/1-A_000690300.shtml

L’ho appena letta anche io. Mi è arrivata come news di Borsa.
Attendiamo i commenti di Buzz.

Beh, hanno firmato ora una cosa che era già in discussione da un bel po’. Cmq Astrium era già il prime contractor di IOT (Industrial Operations Team, il consorzio industriale di cui parla l’articolo) anche nel primo contratto, quindi da quel punto di vista non cambia molto. In generale cmq ESA ha tagliato un po’ rispetto al contratto precedente, cosa che sta facendo su tutto, quindi non c’é molto da sfregarsi le mani…

Bella domanda :slight_smile:
Il fatto è che appunto, come ti dicevo l’altra sera, è stato molto difficile trovare un accordo tra ESA e il consorzio industriale. Il primo contratto era per 3 anni (2008-2010). A inizio 2010, e forse anche un po’ prima, hanno cominciato a discutere sul nuovo contratto per il 2011-2013. E in sostanza l’accordo è stato trovato solo adesso, dopo due anni di trattative, applicabile dal gennaio 2011 e valido per soli due anni (fino a fine 2012).

È una situazione un po’ particolare questa, perchè non si tratta di avere o meno un programma di sviluppo. Mentre i manager continuavano a contrattare, le operazioni dovevano andare avanti perchè cmq Columbus era già in orbita e non lo si poteva mettere in stand-by. In una situazione classica, non raggiungendo l’accordo, ESA avrebbe probabilmente tenuto fermo il programma per un anno. Nel caso della ISS ovviamente questa cosa non si poteva fare, con il risultato che finora si è lavorato senza un contratto firmato da ESA (anche se già si sono messe in atto delle riconfigurazioni che si sapeva sarebbero state approvate), e ora il nuovo contratto ha valore retroattivo da gennaio 2011.

E ora che hanno firmato cominceranno a discutere il contratto per le operazioni dal 2013 in avanti… :slight_smile:

E ora che hanno firmato cominceranno a discutere il contratto per le operazioni dal 2013 in avanti...

Di solito sono tutti contratti con una finestra di un paio di anni come quest’ultimo?

Non è facile parlare di “solito”, non ci sono molti contratti di questo tipo in genere… Il primo era di 3 anni. Il secondo lo hanno accorciato a due proprio perchè non riuscivano a trovare la quadratura del cerchio, ed è stato fatto così corto sostanzialmente perchè senza contratto non si poteva andare avanti mentre le discussioni ancora non erano chiuse… Si spera che il prossimo sia di più lunga durata… vedremo…

Esitavo a sbottonarmi perchè non sapevo quanto di questo fosse pubblico, ma vedo che l’articolo sul sito dell’ESA lo scrive bello chiaro:
ESA and Astrium have also agreed to implement a series of measures over the next few years aiming to reduce the costs of the programme by some 30% between now and 2016.

ESA inizialmente voleva tagliare del 30% da subito. In sostanza il contratto è stato firmato cosí tardi perché Astrium e tutto il consorzio ovviamente si sono opposti e volevano un taglio minore, e questo ha portato la contrattazione a durare tanto. E alla fine hanno trovato questo accordo, ovvero di tagliare alla fine del 30% ma con una riduzione graduale spalmata su più anni.

Thomas Reiter ed ESA continuano a dire che la ISS è il programma principale per ESA nei prossimi dieci anni, ma nel frattempo tagliano del 30%. E tanti qui intorno cominciano a cercarsi un altro lavoro…

Un altro articolo pubblicato da spacenews, che parla senza tanti peli sulla lingua degli effetti dei tagli:
http://www.spacenews.com/contracts/121311-esa-challenges-astrium-reduce-space-station-operations-percent-2020.html

ESA officials have said that many of the cost reductions will come from reducing the number of people now involved in managing the station from the ground.

questo articolo credo faccia molto meglio il quadro della situazione… se rileggo il primo che avevo postato ne esce una storia completamente diversa…

a tuo parere la gestione delle risorse (umane e non) puö effettivamente essere fatta in maniera migliore? oppure e’ ESA che sta cercando di ridimensionare un po’ il tutto? magari con la scusa di eliminare gli sprechi… ma ci sono veramente cosi’ grossi sprechi nel progetto?

Dove lavora un mio amico (campo ingegneristico, ma non aerospaziale) hanno risparmiato 500.000 all’anno assumendo gli ingegneri che fino ad allora erano consulenti esterni. Purtroppo non si può sempre fare.

È difficile rispondere a una domanda del genere, e più che altro diventa una discussione delicata in cui non vorrei infilarmi :wink:

Diciamo che la risposta sta un po’ nel mezzo. Il problema è che a questo livello la cosa si fa veramente politica, e quindi i tagli non si decidono solo in base a quale settore è più o meno efficiente, ma anche in base ad accordi politici.

Per farti l’esempio più semplice, l’ESA in quanto ente sovranazionale deve ridare indietro programmi in base al ritorno geografico. E per questo motivo ad esempio le operazioni di Columbus sono sparpagliate per tutta Europa. Questo di sicuro non fa bene all’efficienza complessiva, però d’altro canto se l’ESA continua ad esistere è grazie ai fondi che arrivano dai vari paesi. E quindi a meno che l’Europa non diventi un’unico stato non si può fare altrimenti.

Già… purtroppo questa cosa le grandi aziende ancora non la capiscono, e preferiscono pagare il triplo in cambio della possibilità di lasciare facilmente a casa qualcuno semplicemente rescindendo il contratto di consulenza. E se guardi quello che è successo in NASA hai il perfetto esempio: i primi a essere lasciati a casa sono stati i contractors…

sapevo ovviamente che la discussione poteva prendere una via “delicata” :smile: ma ho comunque capito dove volevi arrivare…