Cosa risponderete se...

La mia domanda è quella che praticamente mi viene rivolta da tutti coloro che non capiscono le spese spaziali a fronte di tutte le necessità che abbiamo sul nostro pianeta.
Così dopo aver lottato a lungo con parenti ed amici vorrei avere una risposta netta ed assoluta da dare a chiunque mi pone la seguente domanda:
Ma perché sprecare tanti soldi per andare nello spazio? Ci sono milioni di persone che muoiono di fame, guerre, malattie, calamità naturali ed altre cose ancora necessarie molto di più di una missione spaziale. Prima pensiamo a noi e poi allo spazio!

Ne abbiamo discusso in passato proponendo diverse risposte, ma in questo momento non riesco a ritrovare il thread.

Paolo Amoroso

A proposito di calamità naturali, vedi questa notizia recente.

Incidentalmente, prova a chiedere alle persone che ti fanno quella domanda perché non conducono uno stile di vita francescana dedicando tutti i propri beni, risorse e tempo all’aiuto dei bisognosi.

Paolo Amoroso

Ovviamente sono d’accordo con Paolo, ma di solito rispondo:
Se vogliamo eliminare la ricerca scientifica e lasciare le guerre, penso che la nostra civiltà abbia toccato il fondo!

Monzi ha ragione, la ricerca scientifica come anche per l’esempio di amoroso serve anche in tutti i giorni infatti ieri sera ho visto una discussione che parlare di questo, ora non la trovo…
Comuqnue se le cose non miglioreranno la Terra sarà destinata alla fine quindi la riecerca spaziale potrebbe essere un aiuto e una via di fuga per le generazioni future

Su per giu le stesse cose che disse Ferdinando II d’Aragona a Cristoforo Colombo quando quest’ultimo gli portò il progetto di attraversare l’oceano per arrivare nelle Indie: " Un progetto assurdo, poco probabile e troppo dispendioso…" :stuck_out_tongue_winking_eye: :stuck_out_tongue_winking_eye:
Le osservazioni di certe persone circa lo spazio e l’esplorazione spaziale, dimostrano solo la loro ignoranza in materia, soprattutto su cosa che utilizzano tutti i giorni: Tv satellitare, previsioni metereologiche, telefoni satellitari, gps, google maps, e chissà quante altre applicazioni che la scienza aeronautica ha poi importato sulla terra…

Mi ricordo che quest’obiezione la facevano spesso all’epoca della conquista della Luna e un giornalista scrisse che se Isabella di Castiglia avesse venduto i gioielli della corona per dare i soldi ai poveri anzichè a Colombo non ci sarebbe stata la scoperta dell’America e non avrebbe eliminato la povertà in Spagna. I soldi spesi per le imprese spaziali sono investimenti in ricerca e innovazione e portano a scoperte i cui benefici ricadono sulla Terra (all’epoca si usava il termine americano “fall-out”). Sono stati messi a punto nuovo materiali come il teflon, che usiamo nelle nostre padelle; apparecchi come le pile a combustibile, che probabilmente daranno energia in futuro ai motori delle nostre auto, sono nate dalle imprese spaziali; i navigatori satellitari che usiamo oggi sono nati per effetto delle imprese spaziali; e tante altre cose ancora. Se in futuro si riuscirà a mettere a punto la fusione nucleare, sulla Luna potremo trovare una bona quantità di elio 3, che servirà allo scopo.
Queste osservazioni ed altre analoghe potranno essere accolte da persone intelligenti ed aperte. Se invece queste persone sono faziose ed hanno i paraocchi e la visiera, come si dice dalle mie parti, non ci sono obiezioni che tengano e a questo punto è bene evitare di perdere troppo tempo con loro (da quando faccio così mi sento meglio).

Penso che si possa aggiungere che le spese per la ricerca scientifica, inclusa l’astronautica, sono briciole rispetto ai fondi spesi per gli armamenti.
Basterebbe tagliare di poco queste ultime spese per risolvere buona parte dei problemi mondiali! :wink:

Non è sbagliato quello che dite ma, ad onor del vero, bisogna ricordare che le tecnologie aerospaziali prima nascono per scopi militari e poi ricadono sulla vita di tutti i giorni, questo aspetto duale ha sempre accompagnato la ricerca tecnologica astronautica, Von Brawn voleva esplorare lo spazio ma per farlo ha prima dovuto indirizzare (non per suo piacere personale!!!) i suoi razzi sull’Inghilterra! Secondo me la domanda “A cosa serve andare nello spazio…” è molto insidiosa e bisogna rispondere in modo molto particolare. Una volta ho visto un dirigente ASI che alla domanda fatidica di Sergio Vaime (giornalista ora su LA7), rispose giustamente che le ricadute sono ampie e fece l’esempio del Teflon sulle padelle, al che Vaime (con furbizia e malizia) gli rispose se era giusto spendere quei soldi per avere le padelle antiaderenti…vai tu a speigare a Vaime e alla maggioranza degli spettatori che il teflon ha molti più utilizzi di quello. Più che fare esempi forse bisognerebbe far capire come un prodotto tecnologico di punta (vertice della ricerca tecnologica) ricada dalla punta della piramide alla sua base quindi come dalla ricerca, si vada all’industria e da li alla vita di tutti i giorni

se davvero parte, perchè non credo nel suo complesso, della tecnologia spaziale deriva da quella militare allora perchè sembra che solo i costi spaziali debbano essere considerati il capro espiatorio da molta gente?
come già avete accennato prima
se le spese militari di molti stati consumano una grossa fetta del loro PIL perchè non sono queste ultime ad essere additate dall’ uomo della strada?

io invece del teflon per padelle avrei portato l’ esempio delle telecomunicazioni visto che la domanda era stata posta da uno che lavora nella TV.

Per curiosità, il Teflon, o meglio il PTFE, è usato anche per vasi sanguigni artificiali e nelle valvole cardiache per consentirne la cucitura al tessuto cardiaco :star_struck:

Caro mac, la tua risposta ritorna in quelle di partenza!
Se la ricerca deve passare attraverso le armi (perchè lì c’è il ‘soldo’) siamo una povera specie…

Sono anni che sento, ribatto e lotto contro certi argomenti qualunquisti.
E sono pure stufo…

In ogni caso rispondo sempre, ed invariabilmente, e se la smettissimo di spendere i soldi in armamenti? Quanto ci guadagnerebbe l’Umanità (altro argomento qualunquistico, i soldi per le armi non verrano mai meno, salvo cambi drastici nella mentalità umana)?

La prima parte del mio intervento non era una risposta alla domanda di partenza del 3D, ma una considerazione su quello che succede, un appassionato di astronautica secondo me non deve pensare che tutto ciò che fa la ricerca spaziale sia puro e “alto”, ne deve conosciere (non essere d’accordo o appoggiare) anche le parti oscure, soprattutto nei primi anni di esplorazione dove la ricerca sui razzi non fu fatta purtroppo per andare su altri pianeti ma per mandarsi testate atomiche a vicenda, anche Korolev costruiva ICBM, per fortuna la neutralità della ricerca tecnologica (e la visione di Korolev) ha fatto si che su questi vettori fossero posti uomini e sonde scientifiche (ma anche militari) e quindi quando sono stati “accesi” hanno potuto far progredire l’umanità e non distruggerla. Anche perchè altrimenti come si guarda ad un programma fortemente duale come Cosmo skymed? Non fa morti però per metà è militare ma dall’altra parte può aiutare popolazioni colpite da calamità naturali.

per quanto questa eventualità sia alquanto remota in compenso ve n’è un’ altra che sembra impossibile e della quale la gente ben difficllmente si porrà la domanda:

“a che serve tanta pessima TV in Italia che costa allo Stato miliardi di euro all’ anno?”

Per rispondere a questa, difficilissima (senza sarcasmo o retorica), domanda suggerisco di vedere il film “Quarto potere” del grandissimo (in tutti i sensi!!) Orson Wells, ed aggiornarlo ai tempi attuali, sostituendo al quarto potere (la carta stampata) il quinto (la televisione).

Poi ditemi che effetto fa…

Per me e’ semplice. Dato che io sono nel progetto MER ricordo al mio interlocutore che tutto il progetto, 3 anni di sviluppo e 4 anni di missione sono costati meno dell’equivalente di tre giorni di guerra in Iraq. Ricordo inoltre che Los Angeles ha una forte concentrazione di gente impiegata nell’industria dell’entertainment, e che potremmo fare a meno anche quella. Solitamente queste due due cose acquietano le critiche.

Richiamarel’attenzione alle ricadute tecnologiche e’ difficile che facciano impressione dato che le critiche spesso vengono da chi non crede alla tecnologia, anche se magari hanno il telefonino, l’ipod e la camera digitale con loro.

Paolo

Ci sono le importantissime ricadute tecnologiche di cui beneficiamo tutti quotidianamente e ci sono ben altri sprechi da tagliare a cominciare dalle guerre!

Mi hai suggerito un’altra considerazione: la ricerca spaziale dà lavoro a un po’ di gente, non solo scienziati ma anche operai. Non è certo l’aspetto più importante, ma non è da disprezzare.
Parlando poi di sprechi, io non citerei solo gli armamenti, ma anche le cosiddette “cattedrali nel deserto”, cioè tutte quelle opere finanziate con denaro pubblico che poi non sono state utilizzate adeguatamente: di queste cose abbiamo purtroppo tanti esempi anche nel nostro Paese.