Cosa sono? - STARTRACKERS -

I sistemi GNC (Guide and Navigation Control) dello Shuttle, sono diretti discendenti di quelli dell’Apollo e funzionano pressochè nella stessa maniera. Quello dello space shuttle è leggermente migliorato (dispone infatti di un calcolatore elettronico più veloce e di più unità ottiche sulla superficie dello scafo). La navicella lunare aveva un solo sestante e un solo telescopio di scansione e potevano essere utilizzati solamente in maniera manuale. Il sistema vestibolare dell’Apollo era costituito da tre parti fondamentali: ISS, OSS e CSS.

Il primo era costituito dalla piattaforma inerziale IMU, una sorta di palla elettromeccanica comandata da giroscopi, conosciuta meglio con il nome di “elemento stabile”. Questa era fissata inerzialmente dagli astronauti durante l’allineamento con il sestante, in uno spazio in relazione con le stelle. Attorno ad essa, ruotavano una serie di sospensioni cardaniche che si orientavano ad ogni spostamento dell’astronave. Alcuni sensori posti su quest’ultime, misuravano costantemente gli angoli assunti dalle sospensioni in relazione all’elemento stabile e fornivano dati aggiornati al CMC (Computer del Modulo di Comando), permettendo in ogni momento di stabilire la posizione dell’astronave, la sua velocità e il suo assetto, rispetto a punti fissi della volta celeste. La piattaforma inerziale comandava anche gli FDAI, ovvero gli indicatori visivi di assetto dell’astronave, che in sostanza rappresentavano l’interfaccia visiva del sistema inerziale, con l’equipaggio (vedi anche: http://www.forumastronautico.it/index.php?topic=4160.msg31646#msg31646).

L’insieme del telescopio di scansione e del sestante formavano invece il sottosistema OSS (Optical Sub System).
Il telescopio ottico era installato accanto al sestante e insieme si trovavano nella stazione di navigazione della capsula Apollo, ovvero nel comparto delle apparecchiature. Il primo, con il suo ampio angolo di veduta, aveva la funzione di scanning (ovvero era una sorta di “cercatore”, utilizzando i termini astronomici) necessario a portare nel campo di inquadramento del sestante la stella necessaria all’allineamento. L’altro invece, permetteva di allineare in maniera fine (tramite reticoli inseritii nell’oculare) l’elemento stabile dell’IMU, con le stelle desiderate, oppure con punti fissi della Terra o della Luna, a seconda che l’astronave navigasse in orbita o nello spazio profondo.

Il sistema CSS (Computer Sub System) era rappresentato da tutti quei dispositivi elettronici del CMC, collegati alla piattaforma inerziale. Essi erano dediti alla elaborazione costante dei dati di navigazione. Se gli astronauti lo consentivano, calcolavano inoltre le opportune correzioni da compiere, fornendo automaticamente l’esatta sequenza e i tempi di accensione dei razzi RCS necessari. Questi sistemi elettronici erano anche in grado di inclinare (tramite la grossa ma precisa giunzione cardanica), accendere per il tempo dovuto e regolare con la potenza necessaria, l’SPS (Service Propulsion System) per il controllo della traiettoria.

Grande AstroTeo! Una spiegazione esemplare! :smiley: :smiley:

Grazie Maxi! :stuck_out_tongue_winking_eye:

Esatto… quelli “vecchi” letteralmente catturavano le costellazioni che vedevano ed inviavano i dati ai computer di controllo d’assetto, che controllavano a quale regione della volta celeste corrispondevano per poter determinare l’assetto del veicolo.
Oggigiorno, immagino che con i vari upgrade sia stato fatto anche sulla navetta spaziale, gli startracker sono dei componenti che forniscono direttamente in uscita elettronica l’assetto del veicolo, decentrando funzionalmente tutte le operazioni di determinazione delle coordinate (grazie alle memorie sempre più piccole, che permettono di memorizzare tutta la mappa stellare in poco spazio fisico…).
A mio parere sono i sottosistemi più affascinati di un RCS… con errori mooooolto piccoli inoltre…

Veramente impressionante…

Davvero spettacolare davvero…pensate l’ingegno che ci è voluto per inventare questi dispositivi, sopratutto ai tempi dell’Apollo e dei programmi precedenti. Mi domando solo una cosa: ma come si fa capire quale costellazione si sta guardando nello spazio? Voglio dire, noi a terra riusciamo tranquilamente a distinguere le costellazioni anche perchè si presentano sempre nella stessa maniera, ma lassù nello spazio come si fa? mi viene un po’ difficile da dire che così a colpo d’occhio si riesca a rintracciare Orione piuttosto che il piccolo carro etc…

Intendi per una persona o per uno strumento?

bhè ora che me lo chiedi direi tutti e due…so che gli strumenti si basano sul puntare una stella nel cielo e quindi riferire il tutto a questo punto fisso, però per loro è tutta una questione di numeri…per gli umani invece mi domando proprio come facciano…

Beh per gli uomini le costallazioni sono le stesse che da qui… solo molto più luminose… non penso sia così difficile ricondursi ad almeno le più note e orientarsi se si ha un po’ di dimestichezza con le stelle… in fondo se si riconoscono le costellazioni dal finestrino di un’auto o di un aereo perchè non poterlo fare dallo spazio?

Esatto! Il segreto è rintracciare le stelle più luminose e poi cercare le altre! Visto che nello spazio non c’è inquinamento luminoso, l’opera è ancora più semplice! :smiley:

eh però da lassù si è in uno spazio (inteso come luogo) completamente differente da quello qua sulla terra…voglio dire: nello spazio riuscirei a vedere la cintura di Orione così come la vedo quaggiù?

La vedresti meglio, se sapessi dove cercarla! Le stelle nello spazio brillano di luce viva e fissa, visto che non c’è aria a inquinarne l’aspetto!

questo si…lo so bene…diciamo quindi che basta sapere dove guardare e poi il resto vien da se?! eh mi sa che l’unico modo per appurarlo è andare lassù di persona… :stuck_out_tongue: :stuck_out_tongue:

condivido il pensiero del viaggio! :stuck_out_tongue_winking_eye:

Ho visto un documentario su una missione Gemini in cui veniva utilizzata una speciale mappa cartacea che riportava il cielo stellato con elementi simili ad un regolo calcolatore che permettevano all’equipaggio o di determinare le stelle in funzione di variabili, o determinare le variabili in funzione delle costellazioni osservate. Penso che anche sulle Mercury ci fossero struemtni simili, mentre sull’Apollo lunare abbiamo pure il piccolo telescopio/puntatore!

I primi startracker erano umani! :stuck_out_tongue:

PS. QUalcuno sa dirmi qualcosa di più su quella mappa celeste Gemini?!?!

Diego

Fin dal programma Mercury, l’addestramento degli astronauti prevede esercizi di familiarizzazione con il cielo nei planetari.

Paolo Amoroso

60 gradi di campo, ingrandimento 1X.

2,8 gradi di campo, ingrandimento 28X.

Paolo Amoroso

P.S.
Cito a memoria.

Confermo!