Girando per il sito della John Frassanito & Associates, lo studio che realizza le anteprime grafiche 3D dei progetti NASA, mi sono imbattuto (alla voce Exploration) in questa immagine di un veicolo da trasporto biconico che, dimensioni a parte, ricorda abbastanza un ARIES.
Non ho mai visto niente di simile in precedenza (eccezion fatta per il veicolo da discesa marziano presente nello scenario “A case for Mars”), c’è qualcuno che ha notizie di questo concept?
Si tratta di uno studio NASA? Oppure è un’iniziativa della Frassanito?
La capsula biconica rappresentata nel disegno è la prima versione CEV che era stata proposta alla NASA proprio un anno fa.
Prevedeva , realmente, l’utilizzo dei componenti dello Shuttle la differenza stava nel fatto che si faceva utilizzo di questo tipo di capsula come mezzo per portare gli astronauti a bordo.
Il progetto venne poi accantonato perchè non garantiva piena sicurezza dell’equipaggio in caso di esplosione dell’ET ( almeno così è la frottola che hanno detto).
A parer mio ,invece, sarebbe stata la miglior soluzione e avrebbe visto davvero una spesa minima per adeguare le infrastrutture a Terra per il suo lancio.
Come ben rappresentato nel disegno, sarebbe stata in grado di portare in orbita 6 astronauti , di compiere un volo autonomo di qualche giorno ed eventualmente di svolgere le stesse funzioni della navetta , avendo la possibilità di essere collegata ad una stiva.
(molto utili sono i disegni che la rappresentano con tutto il sistema di lancio completo).
Tutta la documentazione e disegni, erano disponibili su NASAWATCH.COM fino all’anno scorso.
Il sauo lancio era stato anche previsto con il Calv www.spaceref.com/news/viewnews.html?id=1055.
Se fosse stato accettato questa versione del CEV, le ultime tre versioni presenti nel disegno , le avremmo viste volare.La terzultima da dx era quella che sarebbe stata utilizzata per la prova di tutto il complesso di lancio e per fare da spola tra la Terra e la ISS; la seconda era quella che sarebbe stata utilizzata per le prime missioni umane verso la Luna , e la terza, la più potente, sarebbe stata utilizzata per portare l’uomo su marte ed eventualmente in caso che la versione precedente avesse avuto problemi o non fosse stata disponibile per qualche motivo.
Ecco il motivo per cui io non vedo di buon occhio il CEV scelto dalla NASA.
Questo sistema era sicuramente migliore , meno dispendioso e più funzionale di quello che alla fine è stato scelto.
Devo ringraziare Archipeppe per il disegno che ci ha fornito, questo mi permette di dare via alla fase di studio, per la realizzazione del modellino.
mah mi sa che alla NASA son proprio masochisti…non è che chi sta a capo del progetto CEV è un nostalgico delle capsule Apollo?? per carità belle però un ’ di innovazione non guasterebbe…tra l’altro come già stato sottilineato, una simile configurazione avrebbee certamente influito poco sulle strutture già presenti e quindi i tempi, e soprattutto i costi( i costi!!! dico ma nessuno laggiù ha insistito su questo aspetto??? ) si sarebbero ridotti di molto…vabbè ormai…proprio non ci sono più speranze???
Concordo con molti di voi che questo disegno è da riferirsi ad una prima versione biconica del CEV. Probabilmente questa è una libera intrepretazione proprio della Frassanito & A. dato che non ho trovato riferimenti da nessun altra parte.
In effetti pur ricordando un ARIES le differenze sono molte e rimarchevoli.
Innanzitutto è molto più grosso di un ARIES, poi rientra tutto intero senza sganciare moduli orbitali o di servizio, infine riutilizza parecchi elementi progettuali dello Shuttle.
Riguardo la sicurezza nulla da eccepire, se questo sistema (come appare nelle illustrazioni) fosse stato equipaggiato con una torre di salvataggio (come il CEV, l’ARIES ed il Kliper) sarebbe stato possibile allontanarlo dal vettore in caso di incidente.
Concordo con chi scrive che il CEV “a capsula” è senz’altro un passo indietro, tecnologico e progettuale, senz’altro l’alternativa migliore tra una capsula (Apollo like) ed un aerospazioplano (Shuttle) appare essere un biconico (puro o meno), del resto come dicevano i latini “in medio veritas” (da non confondere con la “mediocritas” che è tutt’altra cosa).
Archipeppe, forse non hai guardato bene i disegni, ma nel sistema di lancio era prevista una torre di fuga tipo Apollo.
ltri documenti messi in rete dopo quello da me citato, però, dicono che pur avendo un sistema di fuga tipo Apollo, non si era certi di garantire al 100% il salvataggio della capsula.
A parer mio , invece, anche in caso di un’esplosione del vettore, essendo questione di secondi, la capsula sarebbe stata messa in salvo senza grossi problemi.
L’accantonamento di questo progetto, a parer mio, è stato solo per un fatto che in molti vogliono “mangiare” con il nuovo programma.
Non è una libera interpretazione di nessuna ditta, ma i disegni sono fonte di un vero progetto proposto alla NASA.
Se poi guardiamo con attenzione il disegno, si può vedere come questa versione di CEV proposta sia molto più funzionale di quella scelta.
Dispone di una camera di compensazione utile ad eventuali attività extraveicolari , senza dover depressurizzare tutta la capsula e obbligare così tutti gli astronauti ad indossare una tuta x eva.
Oltre questo, nella parte posteriore è prevista una piccola cambusa indispensabile per non rimanere sempre seduti e permettere agli astronauti di condurre una vita in orbita come la fanno adesso sulla navetta.
Nei disegni in mio possesso , si vede anche la zona posteriore.
E’ fornita di un boccaporto di aggancio utile agli astronauti per trasferirsi sulla ISS, un sistema di razzi vernieri per i vari spostamenti e di due piccoli BODY FLAP utili per proteggere la zona posteriore in fase di rientro, come per lo Shuttle.
Il modulo posteriore, poi come si vede da disegno, quello poosto dietro al portellone di entrata degli astronauti, è possibile a secondo della missione, sostituirlo con altro tipo per soddisfare le varie esigenze di missione.
In pratica sarebbe stato un modulo multifunzione sempre pressurizzato.
Per quanto riguarda la versione biconica del CEV ho trovato questo interessante disegno pubblicato nel luglio 2005. E’ ancora un biconico ma l’allestimento interno ricorda molto di più un “Apollo like”. Sono scomparse la zona cambusa e la camera di compesazione. Concordo pienamente con Archipeppe che il CEV scelto dalla NASA è un passo indietro mentre un biconico (tipo Kliper e Aries) sarebbe stata la scelta giusta in questo momento (senza considerare che si sarebbe potuto comunque utilizzare molto hardware shuttle (senza tutte quelle modifiche inserite nel progetto CLV…)
Vi sono state molte proposte per il CEV (vedi http://www.astronautix.com/craftfam/cev.htm ),ed è quasi sicuro che il concept riportato da Archipeppe sia una di queste.Certamente questa versione non deve essere stata una delle soluzioni di primo piano per il “Crew Exploration Vehicle”,prova ne sia che pochi,anche tra gli appassionati di cose spaziali, ne hanno sentito parlare.Non è improbabile che si tratti semplicemente di un concept preliminare,ben disegnato ma senza alcun reale progetto dietro.Più economico costruire un ibrido CEV-Shuttle? non so,può essere ma non è detto.Io non credo che alla NASA siano degli stupidi;certo,tutti quanti preferiremmo vedere un architettura ARIES-EAGLE ,certo l’Agenzia è affetta da una burocrazia elefantiaca ed è legata a doppio filo al potere politico che a sua volta è condizionato (per usare un eufemismo) dalle lobby,ma da quì a pensare che a Houston sono degli autolesionisti cretini ce ne corre.Il ritorno all’Apollo (perchè,sono d’accordo,di questo si tratta)viene da lontano.L’idea era già presente in alcuni settori della NASA fin dalla metà degli anni 90,fin da quando si era compreso che,sopratutto per ragioni economiche e di sicurezza lo Shuttle era ormai un “dead horse”,un cavallo morto.Il CEV può non piacere,ma dietro vi sono valide motivazioni tecniche,economiche,logistiche.Il meccanismo è partito,a Houston si lavora con entusiasmo (sul “Corriere della Sera” di oggi c’era un bellissimo articolo sui razzi ARES e sul CEV).Per carità,ognuno ha le sue preferenze estetiche,ma sospirare su qualunque concept alternativo all’attuale design “Apollo derived” è un atteggiamento che forse andrebbe superato.
Alla NASA non sono stupidi, ma non imparano dagli errori del passato.
Il CEV era nato come progetto per ritornare alla LUNA ma cercando di utilizzare al meglio le infrastrutture già esistenti, questo per ammortizzare e ridurre i costi.
Ora si è ritornati ad un ibrido Apollo perchè si sono accorti che negli anni 70 avevano commesso un errore abbandonando il progetto Apollo.
Ora, con il programma CEV, si riinizia totalmente da capo con nuovi problemi e nuove spese.
A mio parere sarebbe stato meglio adottare una soluzione del genere , avendo ormai risolto molti dei grossi problemi avuti in tutti questi anni, e migliorare sempre di più le potenzialità del vettore.
Sui documenti in mio possesso si dice che non avrebbe avuto grandi possibilità di carico.
Come i Russi hanno sempre fatto con i loro vettori, vedi A-" SOYUZ, sarebbe bastato fare la stessa cosa con questo ibrido sts-cev.
Ne è anche un esempio il missile Ariane.
Si è passati dall’Ariane 1 all’ariane 4 modificandolo e aggiungendo booster aggiuntivi.
Io continuo ad insistere che newlla NASA sia tutto un fatto di bustarelle.