Costruirsi una carriera

Ho spostato il topic in una conversazione più corretta @EmanueleC

Ciao @EmanueleC ,
ti posso dare i miei 2 cents. Lavoro nel settore aerospaziale da 13 anni e se da una parte i titoli accademici servono senza dubbio come passaporto per un primo impiego (dato che e’ la sola cosa che in teoria hai da presentare), successivamente il peso dell’esperienza sul campo diventa il discrimine #1, salvo posizioni molto specifiche che richiedono specifici titoli o PhD.
I migliori modi di inserirsi, secondo me ovviamente, sono:

  • entrare come trainee e fare esperienza e networking allo stesso tempo, accettando stipendi sotto la media per un certo periodo, oppure
  • entrare partendo da posizioni in cui sei inizialmente overskilled, sempre per fare esperienza e networking, per poi cogliere ogni occasione di crescere una volta che hai il piede dentro la porta.

Fare un master pero’ non lo definirei “esperienza” sul CV. Esperienza e’ “sporcarsi le mani”, e tanti ragazzi che ho conosciuto hanno sempre cercato di inserirsi in training e progetti in parallelo con i propri studi proprio per mostrare di avere anche fatto qualcosa oltre che ad aver arricchito il curriculum teorico.

Una enorme discriminante sono i tipi di ruolo cui sei interessato, dato che i percorsi possono essere anche molto diversi.

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Ciao Emauele, io ho fatto il SEEDS (alla prima edizione, nel 2006 :sweat_smile:) e se non lo avessi fatto probabilmente oggi non sarei in ESA.

Allo stesso modo, conosco qualcuno che ha fatto il master in satelliti alla Sapienza, e anche quello è stato per loro un trampolino di lancio.

Più che l’esperienza nel CV, quello che fanno i master è di farti entrare nella rete di conoscenze, che poi sono quelle che ti trovano un lavoro. Dopo il master SEEDS, mi ha assunto TASI e avevo anche un’offerta da Airbus, semplicemente perché durante il master avevo avuto contatti con dei determinati manager di quell’azienda, a cui ero piaciuto e con cui non avrei mai potuto entrare in contatto in altro modo (venivo da un progetto di tesi all’estero, ma volevo tornare in Italia per motivi personali, e quindi avevo zero contatti con l’industria spaziale a Torino).

Detto in un’altro modo: se il master lo devi scrivere nel CV, allora vuol dire che lo stai usando male. Se ti muovi bene all’interno di un master di quel tipo, probabilmente alla fine puoi trovare un lavoro senza neanche bisogno di scrivere il CV :slight_smile:

Quindi, se hai un’altra opportunità di entrare in contatto con quelle persone, che non sia un master, per esempio se fai una tesi in azienda, allora ha più senso fare quella cosa ed entrare direttamente in azienda.

Alla fine, come dice @marcozambi , la cosa più importante è conoscere e farsi conoscere nel posto in cui tu vorresti lavorare, e devi valutare qual è il miglior modo per te per farlo (e questo varrà non solo per il primo impiego, ma per tutto il resto della tua vita :slight_smile: )

PS: questo non è l’unico modo. Per lo meno all’estero, si riesce abbastanza facilmente a trovare lavoro in ambito spaziale attraverso i siti di vacancies online.

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Non posso che essere completamente d’accordo con @Buzz e ribadire l’importanza di crearsi una rete di contatti professionali. Per quattro decenni ho lavorato in un settore adiacente a quello spaziale e sono sempre stato chiamato da chi mi conosceva già. Fino a pochi anni fa non avevo mai scritto un CV.

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Grazie a tutti della condivisione delle vostre esperienze!

Sono d’accordo con voi che la rete di conoscenze sia fondamentale e me ne avete dato una riprova.

Ho provato a candidarmi anche per Internship in varie in aziende come D-orbit o The Exploration Company ecc..

La mia idea sarebbe quella di continuare al momento dove sono a Leonardo per “farmi le ossa” e fare la famosa esperienza necessaria, cercando anche di ampliare la mia rete di conoscenze.

Nel mentre però terrò sempre d’ occhio l’ambito per cui ho studiato, quello che più mi appassiona da sempre.

Grazie

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Non so se può interessare a qualcuno, ma Akkodis di recente, nel suo settore aerospazio e difesa, ha aperto qualche centinaio di posizioni lavorative in Europa. In Italia sono una 50-ina, in Germania circa 300. Ce ne sono di tutti i livelli, sia per quanto riguarda gli anni di esperienza, da neolauerato a manager, sia per quanto riguarda le qualifiche richieste, anche se la maggior parte delle posizioni richiedono una conoscenza approfondita di IT.
(disclaimer: io non ho nessun contatto né ci guadagno alcuna afiliazione a postare qui)

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Quest’anno il momento sembra meno propizio rispetto all’anno scorso quando IRIDE ha costretto ad un repentino incremento di personale.

Il mio consiglio è di insistere, se non hai troppi legami e bocche da sfamare ci sono un sacco di start up. Io ho lavorato in aeronautica e poi Spazio , gli anni di esperienza in aeronautica sono stati utili per la mia formazione, per le mie connessioni ma non sono mai entrate più di tanto nel computo dell’esperienza come per altri colleghi che lavoravano già nel campo ( ovvero stesso lavoro e salario più basso). Quindi il mio consiglio è cercare di inviare il curriculum ovunque se vuoi lavorare in campo spaziale. Perché come settore è abbastanza autoreferenziale. Ovviamente sentiti libero di contattarmi in privato se vuoi. Senza questo forum e i suoi consigli oggi non farei il lavoro dei miei sogni quindi sono sempre lieto di ricambiare il favore.

Per il master oltre il costo è un anno di tempo che è un investimento abbastanza grande.

Potresti invece sviluppare nuove competenze ricercate dai profili che ti interessano.

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Mi associo a quanto detto da Buzz. Conosco la Scuola di Ingegneria Aerospaziale di Sapienza, anche lì conosco chi ha trovato sbocchi nel settore spaziale ed è stato quasi sempre per contatti avuti durante il corso di studi, soprattutto durante lo sviluppo della tesi, quando è stata in collaborazione con aziende o direttamente come stage in azienda.

Per crearsi reti di rapporti, non sottovalutate nemmeno i contatti con associazioni come SGAC (Space Generation Advisory Council).

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