CSM ALATO

Sul sito nasaspaceflight.com , ho trovato questi interessanti disegni relativi ad uno studio, fatto nel 1962, riguardanti una versione del CSM con delle ali estendibili atte a garantire un atterraggio planato sulla Terra.
Voi ne sapete qualcosa, in merito?
Io devo ammettere di essere completamente allo scuro nei riguardi di questo progetto.
Attualmente mi incuriosisce, poi se ne sapremo altro…

Mai visto niente del genere! :scream: :scream:

Sul sito nasaspaceflight.com , ho trovato questi interessanti disegni relativi ad uno studio, fatto nel 1962, riguardanti una versione del CSM con delle ali estendibili atte a garantire un atterraggio planato sulla Terra.

Si sarebbe comportato come un corpo portante?

Paolo Amoroso

Dal cassetto di chi saltano fuori??? :?

Dalle scritte che appaiono sui fogli sembrano un’invenzione registrata all’ufficio brevetti USA (nr. 3576298) da un certo Sig. Burton Hartnett… :roll_eyes:
Non sembra che si tratti di un serio studio da parte della NASA o della North American Aviation… :?

Dalle scritte che appaiono sui fogli sembrano un'invenzione registrata all'ufficio brevetti USA (nr. 3576298) da un certo Sig. Burton Hartnett... :roll_eyes: Non sembra che si tratti di un serio studio da parte della NASA o della North American Aviation... :?

Sì, l’avevo notato … infatti i cassetti a cui mi riferivo erano proprio i suoi :wink:

Orpolina (come direbbe un mio amico…)!!!

E’ una cosa inedita anche per me…
Evidentemente, come suggerisce l’ottimo Maxi, si tratta di un brevetto depositato che non è andato più in là, appunto, della mera registrazione.

Fracamente a me sembra che le ali sarebbero servite solo per la fase di rientro planato verso la base e non come componente “attiva” durante il rientro nell’atmosfera. Sinceramente credo che la capsula Apollo non sarebbe mai potuta rientrare “di naso” specie con la massa dell’SM, di forma cilindrica, appiccicata dietro.

Gli americani, durante gli anni '60, hanno condotto un gran numero di test e di esperienze (sopratutto con modelli) riguardo la possibilità di poter utilizzare dei corpi portanti (e non questo “pastiche” qui) con ali retrattili per la fase di atterraggio.

Il tentativo più serio in tal senso fu quello relativo all’FDL-5 (Flight Dynamics Laboratory) sviluppato, in forma di simulacro (qualcuno riporta anche di presunti test effettuati con dei Titan II) alla fine degli anni '60…

Sul sito nasaspaceflight.com , ho trovato questi interessanti disegni relativi ad uno studio, fatto nel 1962, riguardanti una versione del CSM con delle ali estendibili atte a garantire un atterraggio planato sulla Terra. Voi ne sapete qualcosa, in merito? Io devo ammettere di essere completamente allo scuro nei riguardi di questo progetto. Attualmente mi incuriosisce, poi se ne sapremo altro....

Mah! A me sembra che la velatura anteriore sia adatta a velocità nel settore trans/sub-sonico in posizione estesa e alto-supersonico a formare delle “chines” in posizione retratta. Impressione rafforzata dalla classica forma delle derive posizionate in verticale alle alte velocità, poi reclinabili in posizione a “V” alle medio-basse e in atterraggio per creare portanza e buona direzionalità, nelle fasi critiche di avvicinamento al suolo.
Gli scivoli posteriori sono indice di un’alta velocità di “touch-down” probabilmente su qualche lago salto e il ruotino anteriore da utilizzare solo a velocità medio-basse (classico schema X-15).
Certo non sembra una velatura utilizzabile per un rientro del “complesso capsula-modulo” dall’orbita, è assolutamente da escludere che quel tipo di velatura resisterebbe ad un rientro a velocità newtoniana anche utilizzando il sistema dei rimbalzi tipo Saenger.
Forse… potrebbe trattarsi di sistema per riportare a terra solo la sezione unmanned? In questo caso però nei disegni manca completamente la sezione aerodinamica anteriore o posteriore a protezione dell’ugello.
Interessante, ma poco pratico.

Incredibile cosa salti fuori ogni tanto!
E’ un progetto assurdo, credo che neanche le ali avrebbero resistito ad un rientro in atmosfera terrestre!

…A meno che non sia pensato per affrontare l’atmosfera Marziana!

Forse... potrebbe trattarsi di sistema per riportare a terra solo la sezione unmanned? In questo caso però nei disegni manca completamente la sezione aerodinamica anteriore o posteriore a protezione dell'ugello. Interessante, ma poco pratico.

A giudicare dal disegno N°2 sembra che tutto il veicolo dovesse rientrare nell’atmosfera, il che si deduce da due dettagli:

  1. La presenza di uno scudo termico nel muso (si può notare l’inspessimento delle pareti in prossimita del raggio di curvatura del cono).

  2. La presenza di un portello nella sezione posteriore del CM, con tanto di astronauta presente in un’area pressurizzata del SM.

Mi associo a Birgraf, interessante ma infattibile (difatti non è stato poi mai preso in considerazione a differenza, ad esempio della Winged Gemini).

Bellissime illustrazioni come sempre, Archipeppe.
Visto frontalmente, ricorda quasi l’F-117 stealth… :smiley:

Vedo che siamo ancora in alto mare; e io che speravo che qualcuno ne sapesse qualcosa di più!
Io, in merito, sono completamente al buio!
Ritengo che come idea, quelle delle ali, sia un poco eccessiva ma, essendo un progetto proposto alla NASA, ci devono senza alcun dubbio , essere state delle prove o qualcosa del genere.
Speriamo, in un prossimo futuro, di avere maggior informazioni.

Vedo che siamo ancora in alto mare; e io che speravo che qualcuno ne sapesse qualcosa di più! Io, in merito, sono completamente al buio! Ritengo che come idea, quelle delle ali, sia un poco eccessiva ma, essendo un progetto proposto alla NASA, ci devono senza alcun dubbio , essere state delle prove o qualcosa del genere. Speriamo, in un prossimo futuro, di avere maggior informazioni.

Io non sarei così sicuro che quel tipo di soluzione sia stato effettivamente collaudato dalla NASA.
E’ arcinoto che l’ente spaziale più famoso del mondo fin dalla sua costituzione ha ricevuto un numero impressionante di proposte tecniche a tutti i livelli e in tutti i settori.
Immagino che se avessero dedicato anche solo qualche piccolo test per ogni proposta, dal 1958 a oggi non avrebbero fatto molto altro…
non considerando ovviamente i costi di una simile scelta… :roll_eyes:

Bigraf ha perfettamente ragione, il fatto che ci sia un brevetto depositato non significa che sia stato automaticamente preso in considerazione della NASA.

E’ comunque logico pensare che, qualunque sia la fonte del progetto, sia comunque qualcosa di serio e non l’idea del primo che passava.
Che la NASA non l’abbia neanche valutato è possibile; che sia fattibile forse!