Debutta alla grande il Falcon 9 della SpaceX

Sprigionando le oltre 500 tonnellate di spinta del suo primo stadio a nove ugelli, alle ore 20:45 italiane di quest’oggi è decollato dal Launch Complex 40 della Cape Canaveral Air Force Station in Florida il vettore Falcon 9 della società privata SpaceX per il suo tanto atteso volo inaugurale.

Il lancio è avvenuto quando erano trascorse 3 ore e 45 minuti dall’apertura della finestra di lancio che era di 4 ore, a causa di alcuni problemi intercorsi durante le fasi finali del countdown. Prima c’è stato un problema con il sistema di autodistruzione del razzo, poi l’intrusione di un peschereccio nella zona di mare proibita, ed infine un abort a pochissimi secondi dall’accensione. Tuttavia gli ingegneri della SpaceX hanno riciclato il conteggio a T-15 minuti riuscendo infine ad effettuare il lancio.

I nove motori Merlin ad ossigeno liquido e kerosene RP-1del primo stadio hanno funzionato in maniera nominale, facendo compiere al razzo una traiettoria ad arco verso nord-est inclinata di 34,5 gradi rispetto all’equatore. Dopo lo staging, all’accensione del singolo propulsore Merlin del secondo stadio, il Falcon 9 ha iniziato un lento movimento rotatorio sul proprio asse longitudinale che è divenuto più marcato con il trascorrere dei secondi.
In questo suo volo inaugurale, il Falcon 9 aveva come carico utile uno structural test article del modulo cargo Dragon sempre costruito dalla SpaceX, che in futuro dovrà raggiungere la Stazione Spaziale Internazionale.

Elon Musk, amministratore delegato e frontman della società, poco dopo il lancio ha dichiarato che la capsula Dragon aveva raggiunto l’orbita programmata a 250 km di quota media ed inclinata di 34,5 gradi rispetto all’equatore, e che il movimento rotazionale del secondo stadio è stato del tutto inatteso.

Con l’immissione in orbita della capsula Dragon è stato raggiunto l’obiettivo principale di questo lancio. Un obiettivo secondario era il recupero in mare del primo stadio, per un suo ipotetico riutilizzo. Purtroppo la nave Freedom Star incaricata del recupero ha segnalato la presenza in mare di numerosi detriti, e quindi è molto probabile che il primo stadio sia andato distrutto nella sua ricaduta in acqua dopo lo staging.

Si prospetta un’estate impegnativa, ora, per gli ingegneri della SpaceX, visto che dovranno analizzare i dati di questo primo volo, dovranno risolvere il problema della rotazione del secondo stadio e dovranno preparare il Falcon 9 e la capsula Dragon per il loro secondo volo previsto per l’estate inoltrata.

Va segnalata inoltre, la nota ufficiale appena rilasciata dalla NASA nella quale l’Amministratore Charles Bolden si congratula con tutto lo staff di SpaceX.

Fonti: SpaceflightNow, SpaceX, NASA.

Photo Credit: Spaceflight Now & Ben Cooper


L’errore di inserimento in orbita è stato dello 0,2% al perigeo e dell’1% all’apogeo, niente male per un volo inaugurale.
Purtroppo pare che nessun paracadute del primo stadio sia stato visto aperto e come scritto la Freedom Star che seguiva le operazioni nella zona abbia incontrato una zona di detriti dove era previsto lo splashdown.

Solo una piccola nota, il lancio è avvenuto ieri, non oggi (lo so, sono pignolo…ma in futuro sulla descrizione del topic ci sarà la data 5-6-2010) :wink:

Questo è senza alcun dubbio un buon inizio , per le società private che si affacciano ai voli spaziali, e senza alcun dubbio da una buona spinta all’idea del Presidente Obama che punta il futuro spaziale Americano sui privati.

Il video senza interruzioni.

Peccato se il recupero non fosse possibile, ma il bilancio è per ora decisamente positivo, visto che il levarsi in cielo del Falcon9 di SpaceX costituisce di per se un sospiro di sollievo per il futuro del programma spaziale americano :slight_smile:

Notevole la rotazione del secondo stadio! Forse lo scarico dei gas esausti che è rimasto bloccato in una posizione non corretta?

Si sa se questo movimento inatteso ha influenzato l’orbita finale del boilerplate del Dragon?

Siamo entro l’1% di errore, quindi se ha influenzato è stato entro questi valori.

Comunque pare che non ci fosse una stabilizzazione per il rollio dato che non era influente per la missione.

Come scritto sopra l’errore è dello 0,2% al perigeo e dell’1% all’apogeo, l’orbita comunque è raggiunta da secondo stadio+boilerplate di SM e CM, non mi pare si separassero.

Non credo fosse solo in rollio, sembrava ad occhio una rotazione fuori asse, per questo è stata inattesa.
In ogni caso credo nulla di irrisolvibile, l’acquisizione dei dati permetterà di analizzare l’accaduto.

Hai ragione! :flushed:
Il problema è che mi capita spesso di lavorare a cavallo della mezzanotte… :zzz:

Si, era decisamente fuori asse, almeno a giudicare dalle immagini.
Anche perché se fosse stato un rollio perfettamente in asse, non credo avrebbe influito sull’orbita finale.

Vorrei sapere qualcosa dei dati rilevati dal Dragon Qualification Unit…

Wow! Gran bel risultato! Ora aspettiamo con ansia i risultati del volo e i piani per il volo successivo…

Come primo lancio, non è per niente male!

Complimenti!

A causa della rotazione di cui si è parlato in Australia si è ripetuto un fenomeno simile (anche se meno spettacolare) di quello avvenuto poco tempo fa in norvegia (a corredo l’immancabile storia di UFO) :smiley:

http://blogs.discovermagazine.com/badastronomy/2010/06/05/oh-those-falcon-ufos/
http://www.flickr.com/photos/destinsparks/4670030923/in/set-72157624205569296/

devono cambiare marchio di videocamera!

comunque, mi è sembrato molto “sporco” come lancio: sia in decolo che nella separazione volavano un mare di detriti e addirittura dal secondo stadio me parso di vedere pezzi di motore volare via! ( dei semicerchi alla base del cono )

poi, per carità, è pur sempre un collaudo… è fatto a posta per “provare”.

quindi in bocca al luno spaceX!

Certo che quel Doug Moffett della UFO Research è proprio un bel cialtrone :grin: … Assolutamente non ammettere che era Falcon è proprio arrampicarsi sugli specchi!

I detriti visibili al lancio, che credo siano innocui e previsti ma molto spettacolari, ricordano quelli visibili nei lanci di altri vettori, Ariane 3 è il primo che mi viene in mente. Il distacco di “pezzi di motore” dall’ugello di scarico del secondo stadio, invece, era previsto. Il commentatore di Space X lo ha fatto notare chiamando il pezzo “stiffening ring”, se non ricordo male.

Paolo Amoroso

più che di “detriti” non si sarà trattato delle solite placche di ghiaccio che si formano sulla superficie esterna dei serbatoi?

Comunque volevo insistere sul concetto dei nove motori di Falcon 9. La configurazione multimotore è assolutamente inconsueta, perlomeno su un veicolo occidentale. Il vettore che più si avvicina al Falcon 9 è il più volte citato Saturn I che di motori ne aveva 8.

Quali sono secondo voi i pro e i contro di questa configurazione rispetto ad una più classica come può essere ad esempio quella dell’Atlas V? Secondo me tra i contro si può citare una maggiore complessità del sistema nonché, probabilmente, maggiori costi di lancio. Mentre tra i vantaggi mi viene in mente la capacità di recuperare dalla perdita di un motore, che ovviamente se di motore ne hai solo uno (o due) non si può fare :grin:

Come contro mi viene in mente solo una minore efficacia a causa dell’aumento di peso (un solo motore grosso pesa meno di tanti motori piccoli).

Il discorso dei costi credo sia ridimensionato dal fatto che un motore più piccolo è più facile da progettare.

I pro sono illustrati bene nel sito della SpaceX: c’è il vantaggio di poter creare razzi diversi che usano lo stesso motore. Il merlin è usato in singolo anche sul Falcon 1 e sul secondo stadio del Falcon 9 (immagino che in quest’ultimo caso cambi la dimensione dell’ugello, poca roba comunque).

E poi soprattutto c’è il vantaggio della sicurezza. Anche se è vero che, a parità di probabilità di guasto, ogni motore aggiunto aumenta la probabilità di guasto complessiva, se fraziono abbastanza la spinta arrivo al punto in cui ci vogliono 2 guasti contemporanei per far fallire il lancio, e quindi la probabilità di perdere il razzo cala di colpo.