dieci anni è un giorno

sono appena finite le celebrazioni per l’11 settembre.

Ieri molti tg e approfondimenti hanno fatto il punto della situazione ed esaminato come è cambiato il mondo in questi dieci anni.

Tutti noi, probabilmente, ci siamo chiesti di ricordare dove eravamo quel giorno quando abbiamo saputo del tragico attacco e in un modo o nell’altro abbiamo fatto il confronto con la nostra vita di dieci anni fa e quella di oggi, risentendoci nella maggior parte dei casi di quanto sia divenuta più difficile.

Nelle celebrazioni di ieri ho visto ancora una grande nazione unita, rendere omaggio ai suoi caduti con grande orgoglio.
Tutto ciò nonostante i grandi problemi, derivati molti di essi dalla guerra condotta al terrorismo.

Molti di noi se non tutti e io certamente per primo, abbiamo spesso dimenticato, nelle nostre critiche al paese americano, l’impegno che esso sta mettendo nel dare la caccia ad un nemico fuggente senza fissa dimora.

Anche ieri si sono bruciate bandiere americane sul suolo americano.
Anche ieri americani sono morti in attentati.

Se l’economia va male, la ricerca sembra abbandonata a se stessa, e i paesi emergenti sembrano correre inarrestabili e senza dubbio anche demerito delle risorse impiegate nel conflitto.

Noi europa, non credo che siamo stati in grado di mantenere la stessa dignità degli americani… l’11 settembre è stato anche nostro ma ben pochi lo hanno ricordato.

Ma quel giorno sono morte persone provenienti da 115 nazioni diverse, è stata messa in discussione la democrazia di ogni paese libero.

Oggi l’america non è forse il grande paese che ricordiamo, ma le persono che formano quella nazione hanno di nuovo dimostrato che è solo questione di tempo per ritornare ad esser grande.

Allo stesso modo, credo che sia solo questione di tempo, e anche la ricerca (specie quella spaziale), tornerà a sognare.

Penso che questo sia stato un tragico stop utile alla generazione che non ha vissuto guerre per capire quanto sia importante ciò che si da per scontato e che si spreca senza troppi pensieri, una lezione che non dobbiamo mai dimenticare.

Un piccolo sfogo lasciatemelo fare.
I terroristi commisero un grande errore quel giorno: puntarono a fare più vittime possibili e a colpire simboli che loro hanno ritenuto importanti per l’occidente, come il pentagono e il world trade center o il congresso americano.
Questo perchè probabilmente ci vedono come assoggettati alla guerra e al denaro, e quindi ai numeri e alle organizzazioni, ma hanno dimenticato che nella “storia dell’occidente” se c’è qualcosa che ha veramente unito i popoli è stata la conquista della libertà, specie sotto i tentativi di dominazione.
E questa la forza più grande che oggi vedo anche nei popoli di quei paesi che stanno vivendo il risveglio che noi abbiamo vissuto due secoli fa!

Non lo dico con odio, ma un giorno anche loro si accorgeranno che non siamo il demonio che credono; certamente ci sono stati casi di “opportunismo” da parte nostra, ma che sono stati usati da gente alla osama per indurli a odiarci.
Ciò avverrà solo quando verrà data loro istruzione e informazione…

…perchè la conoscienza è l’armo più potente per difendere la libertà.

Scusa, ma non ho capito bene il senso della prima parte, mentre mi trovo a dissentire sulla seconda.

L’attentato dell’11 settembre forse voleva essere un simbolo di potenza che potesse far presa su una cultura diversa dalla nostra. Quando si vuole colpire un nemico in modo simbolico, occorre farlo usando i suoi simboli, non quelli di un altra cultura, altrimenti non capisce. Chi ha realizzato quel gesto non ha capito che così ha svegliato il can che dorme e gli ha pure regalato una bistecca sanguinolenta. Ormai gli ideatori ed i leader che hanno voluto quel gesto l’hanno pagata cara. Quelli superstiti sanno d’essere dei sopravvissuti e che comunque una spada di Damocle pende sulla loro testa.

Il recentissimo sconvolgimento che ha investito le nazioni africane che si affacciano al Mediterraneo ha colpito una frangia di popolazione istruita, che avrebbe dovuto capire, nonostante le sue conoscenze, ma non ha voluto capire.Possiamo avere tutta l’istruzione che vogliamo, ma questo non fà di noi delle persone migliori se NON vogliamo usare le nostre conoscenze.

Vorrei ricordare che molte persone di grande cultura, al tempo del nazismo, hanno fatto finta di nulla di fronte allo sterminio degli ebrei ed hanno comandato stragi ed azioni riprovevoli, eppure avevano una grande cultura.

Conosco fior d’ingegneri che sfogliano gli oroscopi e che professano religioni che contrastano con le loro conoscenze.

Alla fine è solo coscienza e capacità di dialogare.

nella prima parte volevo sottolineare la capacita degli americani di riprendersi e che troppe volte li abbiamo criticati per le scelte ( specie in ambito spaziale ) dell’ultimo periodo.

nella seconda parte più o meno scrivo quel che hai scritto anche tu: hanno sbagliato “simboli”.

concludevo affermando che la capacità dialogo dipende dalla capacità di capire quindi dal grado di istruzione-intelligenzza-coscienza dell’uomo.


tutto cmq per dire che quello che ho visto durante le celebrazioni mi fa ben sperare in una ripresa degli states ( che poi sarebbe da traino per l’europa ).


p.s. le pecore nere ce le ho anche in casa ( forse una sono io?) :slight_smile:

Non mip are che gli USA, in campo spaziale, abbiano inciampato in qualcosa, semplicemente che i governi precedenti, lasciando alla NASA il minimo per sopravvivere, le hano impedito di fare di più. Ora che non hanno più la navetta come palla al piede possono slanciarsi via. Era solo una molla complessa. Non hanno subito un “grave incidente”. I due veri incidenti non hanno comportato uno stop alle attività spaziali molto lungo.
Qui si tratta di un cambio epocale. Era nell’aria ma ora è diventato realtà e si stano adeguando. Non ci vedo nulla di strano e non trovo l’esempio spazio-11 settembre molto calzante.

no no, forse fraintendi il motivo del mio topic!

non volevo dare colpa dei “casini” della nasa all’11 settembre, ma tiravo in ballo lo spazio solo per dire, come anche te giustamente scrivi, che arriverà un nuovo slancio per il paese. E questo dovuto alla forza di un sistema che avrà anche avuto le sue colpe in tutti i problemi degli utltimi anni ( inteso in ogni ambito della vita, non solo nasa ) ma che dimostra di reagire… e questa reazione porterà nel lungo o breve periodo a ritirar su questo paese.

insomma io faccio i complimenti agli americani, e in cento senso me ne scuso per tante critiche fatte senza rifletter sulla situazione “di guerra” in cui si trova il paese.

certamente oggi non possiamo dire di esser fuori da i guai, manon mi sorprenderei se nel breve periodo esca fuori qualche sorpresa.

parlando di spazio, orion potrebbe esser portabandiera.
se immaginiamo le reazioni all’annuncio che americani sbarcano su un asteroide, possiamo facilmente prevedere che avrebbe lo stesso effetto dello sbarco sulla luna, ovvero una forte dichiarazione di leadership mondiale che potrebbe fara da traino per i consumi di prodotti americani e quindi per la ripresa…

OT:
accidenti, sono finito a parlare di sistemi economici, ahaha, si vede che mi sono iscritto ad “A.M.A. economia” (a 29 anni dho!)?

Si, capisco, ma per mettere in ginocchio uno stato ci vuole ben altro che l’11 settembre. Per altro gli USA erano già mezzo in guerra, quantomeno erano pronti.
Restando in campo tecnologico, non solo il fu Programma Apollo ha dato loro una spinta notevole, a suo tempo, ma sono anche la nazione che comunque investi di più in ricerca ed ha un apparato che ne consente lo sviluppo, pur con tutti gli intoppi che non mancano anche lì. Sarebbe drammatico sel gli USa decidessero di ridurre drasticamente la ricerca scientifica, quello sì che sarebbe un tracollo, ma al momento mi pare che solo le aziende “economiche” siano state le più colpite, quelle “meccaniche”, quelle quindi che producono manufatti ne hanno risentito meno. E quelle economiche erano considerate le aziende del futuro.
Non credo che i futuri programmi spaziali, per quanto ambiziosi, riusciranno ad avere un impatto come quello del mitico Apollo, ma contribuiranno, mentre l’esplorazione spaziale manned, è più propagandistica. Sarebbe epocale se gli USA dichiarassero di voler realizzare colonie spaziali a tutto spiano, questo sarebbe rivoluzionario, ma credo che possiamo scordarcelo almeno fino al prossimo secolo.

Per piegare uno stato bisogna privarlo della linfa vitale, delle sue fonti di sostentamento e gli USA son ben lontani dall’essere mai stati toccati. L’unica cosa che ci ha lasciato l’11 settembre è la sensazione che un mondo libero non ci sarà mai, perchè è troppo vulnerabile alle scelleratezze. Avremo tanta liberà e sempre maggiori controlli e blindature. Paradossale.