Pero’ a me risulta diversamente.
Che il corpo umano esploda o subisca danni permanenti in caso di rapida decompressione ed esposizione al vuoto e’ una leggenda metropolitana, favorita anche da alcuni film di fantascienza come Atto di forza e Atmosfera Zero che pero’ non hanno base scientifica.
La realta’ invece e’ che una esposizione al vuoto di breve durata in generale non provoca danni permanenti. Il corpo si gonfia (si assume l’aspetto di “culturisti”), e i fluidi corporei esposti al vuoto evaporano rapidamente, anzi si ha una vera e propria ebollizione a bassa temperatura, con eventuale formazione di brina che pero’ di per se non produce danni fisici.
La cosa e’ stata provata dalla Nasa, involontariamente, esponendo a causa di un incidente un astronauta a una pressione molto vicina allo zero per una 15ina di secondi. Beh, il tipo e’ sopravvissuto senza danni, e l’episodio e’ diventato una fonte di informazioni preziose:
http://en.wikipedia.org/wiki/Effect_of_spaceflight_on_the_human_body#The_vacuum_of_space
Most of the information known about the way the human body reacts are due to accidental decompression, especially during experimental spaceflight projects. One such case is discussed in a NASA technical report: Rapid (Explosive) Decompression Emergencies in Pressure-Suited Subjects:
"At NASA's Manned Spacecraft Center (now renamed Johnson Space Center) we had a test subject accidentally exposed to a near vacuum (less than 1 psi) [7 kPa] in an incident involving a leaking space suit in a vacuum chamber back in '65. He remained conscious for about 14 seconds, which is about the time it takes for O2 deprived blood to go from the lungs to the brain. The suit probably did not reach a hard vacuum, and we began repressurizing the chamber within 15 seconds. The subject regained consciousness at around 15,000 feet [4600 m] equivalent altitude. The subject later reported that he could feel and hear the air leaking out, and his last conscious memory was of the water on his tongue beginning to boil."
Comunque quello che avrebbe ucciso il malcapitato sarebbe stata l’ipossia.
Come termine di paragone, passare da 1 bar a zero e’ equivalente, per i polmoni, a respirare aria con le bombole a 10 metri di profondita’ ed emergere in superficie senza espirare. E’ molto pericoloso, ed e’ una delle piu’ importanti cose che insegnano nei corsi di sub. Ma se lasci uscire l’aria non fa danni.
Per quanto riguarda quanto riferito dal povero astronauta esposto al vuoto per 15 secondi e sopravvissuto, mi ha particolarmente impressionato che abbia sentito la saliva bollire nella propria bocca.
In effetti la massima altitudine teorica a cui puo’ sopravvivere un corpo umano, anche con bombole di ossigeno, si chiama limite di Armstrong ed e’ definita proprio cosi’: l’altitudine o pressione alla quale l’acqua bolle alla normale temperatura corporea. Corrispondente a poco meno di 20mila metri. Al di sopra di quell’altezza puoi sopravvivere per 15 secondi se ti ridanno subito aria e ossigeno. Ma evidentemente non molto piu’ di cosi’.
http://en.wikipedia.org/wiki/Armstrong_limit