Domanda su navigazione orbitale iss

Ciao, la tua spiegazione ha senso, ovviamente sarebbe la massa minore a spostarsi maggiormente, ma non puoi dire che sia ininfluente, per quanto piccola, la spinta dell’astronauta alla iss, visto che la iss non ha attriti, deve per forza generare un “disturbo” alla rotazione iss, il tuo esempio non è la stessa cosa perche’ il camion è appoggiato a terra e c’è l’attrito, per quanto piccolo, delle ruote con il ghiaccio, invece nello spazio, non essendoci nessun attrito, anche una leggera spinta causerebbe per forza del disturbo, scusate se insisto ma a me sembra cosi’, per carita’, avrete sicuramente ragione voi, anche perche’ in tanti mi state dicendo che ho torto, quindi è molto piu’ probabile che abbiate ragione voi e che io mi sbagli, eppure il mio ragionamento fino ad adesso mi sembra il piu’ logico, vi prego di non arrabbiarvi, saro’ tonto io, se avete la pazienza di provare a farmi capire in qualche altro modo io vi ascolto, ma se vi siete stufati vi capiro’ benissimo, se rimango con il dubbio non muore nessuno !

Si tratta di accordarsi su cosa si intende con “ininfluente”. E’ chiaro che gli astronauti a bordo della ISS non possono spostare altrove la stazione né cambiarne l’assetto, però le accelerazioni prodotte dai loro movimenti non sono uguali a zero. Non a caso gli strumenti ginnici su cui si allenano quotidianamente sono isolati attraverso appositi “ammortizzatori” in modo da non trasmettere vibrazioni all’intera struttura e, come racconta Samantha Cristoforetti nel suo libro, quando sono in corso particolari esperimenti sensibili alla microgravità, gli astronauti devono stare ben attenti a come si muovono per non alterarne i risultati.

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In questo caso io userei il termine “trascurabile”.

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Per provare a fugare i tuoi dubbi scomodiamo un attimo Galileo: supponi di essere su una barca, pensi di poter modificare in qualche modo il suo moto se ti metti a spingere in una qualsiasi direzione?

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@Wilson : certo che cambia. Ma era per spiegare il concetto di base. E sono d’accordo con Lupin e Robmastri, sicuramente c’è un effetto di qualche tipo, ma è trascurabile. Anche l’esempio di ivano60 della barca: se dai un calcio alla parete sposti la barca, e poi la risposti quando il tuo corpo colpisce la parete opposta. Ma (in caduta libera) tra il momento in cui ti spingi via da una parete e l’istante in cui rimbalzi sulla parete opposta hai effettivamente alterato l’assetto della stazione, imprimendole un momento.

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Il punto è paragonare il disturbo provocato dal movimento degli astronauti e tutti gli altri disturbi, e principalmente all’attrito di quel poco di atmosfera che c’è a 400 km.

Dopodiché ci devi mettere che statisticamente gli astronauti si muovono in tutte le direzioni, quindi il disturbo provocato dal loro movimento, già trascurabile, è comunque in media nullo.

Occhio a non confondere il controllo d’assetto con le vibrazioni. Il disturbo alla microgravità c’è e dà fastidio agli esperimenti più sensibili, ma queste vibrazioni di nuovo sono in tutte le direzioni, quindi non hanno nessun effetto sull’assetto della stazione

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sto pensando alla temperatura del gas di astronauti :blush:

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Bisognerebbe studiare qual’è il libero cammino medio degli astronauti… Secondo me l’astronautigas si comporta come un plasma :rofl:

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non sono mica tanto d’ accordo che se avessimo alle spalle una stazione spaziale enorme a cui appoggiarci, non possiamo spingere la iss… piano molto piano. certo, ma incomincerebbe a muoversi…non avete mai spinto un vagone carico sui binari con le mani ?? e li un pò di attrito c’è…

Si concordo, se ci vincoliamo a un oggetto di massa molto superiore alla ISS allora con una pur piccola forza dovremmo essere in grado di muovere (anche) la ISS. Ma l’esempio non mi sembra molto pragmatico…

No, ovviamente non l’ho mai fatto :sweat_smile: e comunque in quel caso c’è l’attrito dei binari ma anche l’attrito dei miei piedi al suolo. Se dovessi spingere un vagone nello spazio mi ritroverei al solito problema dato dalla differenza delle masse: io mi allontano, il vagone si muove impercettibilmente.

Infatti tirare uno yacht con una fune da riva è una passeggiata, spingere uno yacht mentre siamo in acqua è gia diverso.

L’L’esempio più affine lo otteniamo immaginando di essere seduti in un canotto senza motore nè pagaie e provare a spingere una barca con la massa dell’ISS: semplicemente muoviamo il nostro stesso canotto.

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Io abbondo con “trascurabilissimo”. La massa rimane massa anche in assenza di peso. E così l’inerzia. Gli astronauti sulla Luna sebbene a 1/6 di peso terrestre quando dovevano rialzarsi da terra erano così goffi proprio perchè massa e inerzia in realtà erano come sulla terra.

Per lo specifico esempio, il motivo preponderante per la goffaggine erano le enormi tute pressurizzate. Ma su massa e inerzia, hai certamente ragione. Quelle restano le stesse a prescindere dal peso (quindi compreso in regime di caduta libera/microgravità come sulla ISS).

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Credo che la difficoltà maggiore sulla Luna sia ricalibrare i movimenti di deambulazione (che sulla terra sono istintivi) in funzione della gravità molto inferiore ma di un’ inerzia tripla a quella sulla terra a corpo libero (la “tuta enorme” come dici tu pesa circa il doppio di chi l’indossa).
La tua “pressurizzata*” è certamente un handicap, ma da tutti i video che ho visto (sulla ISS e sulla Luna) mi sono fatto l’idea che sia eccessivamente scomoda solo nei passaggi stretti (dove il volume crea impiccio al movimento e rischi di sbattere a destra e manca con propaggini della tuta che manco sai che esistano - ad esempio nei boccaporti dell’ ISS e del modulo lunare) e nei movimenti di precisione tattile delle mani (limitati dai guanti irrigiditi dalla pressione). Poi, intendiamoci, la tuta da EVA è sempre scomoda, ma ginocchia, anche, spalle e gomiti mi sembrano sufficientemente liberi nel loro movimento, ed è da li che parte il movimento per spostarsi e rialzarsi. Per questo ho attribuito (ma rimane una mia sensazione) la goffaggine degli astronauti più al discorso dell’inerzia che a quello della scomodità della tuta.