C’è qualche amico che mi possa spiegare come,in assenza di gravità, combustibile e ossidante venivano spinti nella camera di combustione del motore SPS dei moduli di servizio Apollo?
Grazie
L’SPS non aveva turbopompe come gli altri motori del Saturn V, gli F1 e i J2, ma era alimentato a pressione. Un serbatoio di elio provvedeva ad alimentare il gas inerte all’interno dei serbatoi di combustibile e ossidante per mantenerne costante la pressione e quindi anche il flusso degli stessi in camera di combustione. Questa impostazione è comune a tutti i motori di dimensione medio-piccola che necessitino di grandissima affidabilità.
Qualche secondo prima dell’accensione del motore, veniva effettuata la cosiddetta “ullage burn”, ovvero una spinta in avanti con gli RCS (reaction control system, i propulsori di manovra dei veicoli spaziali) che, dando una leggera accelerazione, aiutava il propellente nei serbatoi ad assestarsi verso il fondo dove erano collocati i tubi di alimentazione al motore e a spingere verso la testa le bolle di gas. Una volta accesosi, l’accelerazione imposta dal motore stesso e la pressione dell’elio avrebbero fatto il resto.