La struttura primaria di DREAM CHASER per ISS CRS2 è stata consegnata a Sierra Nevada Corp. (SNC) da Lockheed Martin durante un evento ufficiale.
La struttura 10m per 5m e alta 2m, del peso di una tonnellata è “la più avanzata struttura aerospaziale in composito resistente ad alta temperatura mai costruita”
La struttura, da quello che si vede in foto, è decisamente impressionante.
NOTA per i moderatori : perché nella sezione privati non trovo Sierra Nevada?
Anche se non sono un moderatore provo a risponderti lo stesso. Penso che questa “mancanza” sia dovuta al fatto che esiste già una sotto-categoria dedicata al Dream Chaser; la trovi tra le “Missioni con equipaggio in corso”.
Sono contento che l’architettura di Sierra Nevada non sia andata “sprecata”; come cargo per la ISS ed in generale in LEO, ha davvero molte potenzialità.
Non è stato ancora diffuso un comunicato ufficiale, comunque sia i tweet di Sierra Nevada Corporation sono abbastanza “ricchi”. Ultimamente per l’azienda ha ospitato nella sua sede alcuni astronauti NASA per prendere dimestichezza con il mockup del Dream Chaser, così da fornire indicazioni preziose sul suo sviluppo e le aree da migliorare. Ad esempio hanno visto la disposizione e l’efficacia del sistema d’illuminazione, fatto alcuni prove sul carico/scarico delle merci e sulla sua organizzazione all’interno della stiva.
Ancora un aggiornamento (anzi due) sullo stato dei lavori del Dream Chaser. Lo scorso 21 maggio, presso la sede dell’azienda, è arrivato il portello di accesso alla stiva della navicella, per il carico delle merci dell’ultimo momento direttamente in rampa di lancio. Questo portello si trova sul dorso del Dream Chaser ed è stato progettato per far passare carichi utili grandi al massimo 60,96 x 91,44 cm e pesanti non oltre i 181kg.
Posizione del pannello di accesso sul dorso, riconoscibile perché di colore bianco e di forma rettangolare con bordi smussati.
Per ulteriori dettagli e per approfondire l’argomento, rimando al blog di Sierra Nevada Corporation.
Intanto si lavora all’installazione del pannello di accesso alla stiva, un’operazione di se per se complessa che richiede circa 1 mese. In questa fotografia si può vedere un tecnico che si sta occupando del fissaggio del telaio del pannello.
Un altro fronte di lavoro è la zona del carrello di atterraggio. Qui i tecnici si stanno occupando degli ultimi elementi di collegamento tra i carrelli di atterraggio e i loro rispettivi supporti fissati alla struttura della navicella.
Bene! A quanto pare Sierra Nevada Corporation preferisce snocciolare piano piano le novità sul loro Dream Chaser.
Qui possiamo vedere due tecnici all’opera mentre forano alcuni pannelli che andranno a “tappare” le aperture di accesso situate nella parte inferiore della struttura. Da qui, infatti, è più facile installare alcuni componenti, che vista la loro posizione, sono più difficili da raggiungere da altre “zone”.
La seconda ala è arrivata a “casa”! Si tratta di un componente essenziale e cruciale per lo spazioplano, poiché per essere incapsulato nella carenatura del lanciatore le due ali devono essere “chiuse” e poi riaperte una volta raggiunto lo spazio.
Che ne dite di una foto di gruppo?| Direi che in fabbrica stanno molto attenti alle regole di distanziamento sociale e di protezione individuale imposte dal COVID-19