E come al solito chi ci rimette e' la scienza

Secondo l’amministratore della NASA gli scienziati si devono preparare a tempi di magra.

http://www.aviationnow.com/avnow/news/channel_awst_story.jsp?id=news/011606p3.xml

personalmente, ça va sens dire che a queste condizioni non saro’ mai favorevole al ritorno sulla Luna

concordo pienamente, se dopo aver speso miliardi bisogna lasciare tutto…
era meglio non iniziare.
Il CEv , dovrebbe essere un proseguimento della ISS e magari un aiuto per le missioni in orbita.

La Cultura non porta voti… :twisted: :twisted: :twisted:

Più che altro la coperta si fa troppo corta… Non so, io sono molto combattuto: l’uomo sulla Luna e poi su Marte sarebbe un sogno. Ma un sogno molto costoso. Mi chiedo con gli stessi fondi cosa si possa fare per la conoscenza del sistema solare e dell’universo.

Comunque, se proprio dovessi decidere, preferirei vedere cancellato il completamento della ISS, piuttosto che quello del CEV.

Io istintivamente scelgo il CEV e il ritorno sulla luna,ma mi rendo conto che il buon senso dovrebbe privilegiare le sonde automatiche e il lavoro di ricerca nei laboratori.Parliamoci chiaro,col costo di due missioni lunari CEV si potrebbero costruire venti Rover per esplorare il nostro satellite in lungo ed in largo ,non dal 2018,ma da domani.Tuttavia…è più forte di me,quelle immagini di tute bianche saltellanti sopra la “magnifica desolazione” della superficie lunare mi danno un emozione infinitamente superiore a mille sonde.“Altamente illogico”,direbbe il Signor Spock,ma è così.

Mi dispiace non fare parte del “coro” di “meglio i robot”…
Visto che parlate tanto di scienza perchè non pensate a cosa sarebbe stato il fantastico Hubble Space Telescope senza le missioni UMANE degli astronauti degli shuttle?
Nulla! Perchè l’HST sarebbe stato inservibile!!
Insomma credo che le sonde possono fare (per ora) moltissimo nei viaggi a lunga distanza (tipo la Stardust appena rientrata o la Pluto-Kuiper in partenza per non parlare delle Galileo, Cassini o Voyager) ma per la Luna e per Marte ormai è tempo che siano le scarpe di un essere umano a calpestarne il suolo e non più rotelle meccaniche!!
Quindi, in mancanza di meglio, vai col CEV!

Concordo appieno.Le sonde fanno si il loro lavoro, ma moltissime volte c’è bisogno dell’uomo per interventi immediati e per risolvere determinati problemi.
Anch’io penso che sarebbe meglio completare la ISS e dopo, in base ai fondi disponobili, programmare le missioni Lunari.

Ciao!
Condivido appieno il pensiero di Carmelo.
Devo anche dire che sacrificare i programmi di esplorazione automatizzati solo per avere un “mordi e fuggi” mi vede contrario.
Quello in cui spero, è che finalmente l’astronautica mantenga una volta per tutte la “promessa” di creare un’esplorazione stabile e reale della Luna.
Non più missioni “Apollo” style, della durata di qualche giorno, ma un vero crescendo che porti alla creazione di una base permanente.
Questo passo è indispensabile perchè si creino le condizioni per le quali gli astronauti, invece che badare alla manutenzione degli apparati che li mantengono in vita, o raschino il suolo con forchettine e palettine, possano realmente occuparsi di ricerca ed esplorazione.
Ci vogliono le tecnologie giuste: tute resistenti ma flessibili, un adeguato ambiente pressurizzato, strumenti di lavoro (utensili, minirovers, ecc) efficienti e realmente produttivi.
Il programma CEV, per ora, non ha nemmeno sfiorato questo approccio.
Comunque, certo, meglio di nulla… :?

Condivido appieno l’intervento di Marco, lucidissimo come sempre.
Non vorrei passare per il critico ad oltranza dell’attuale CEV/Constellation ma i suoi limiti sono evidenti: si tratta di una mera ripetizione del programma Apollo senza alcun valore aggiunto (tipo avamposto semipermanente sulla Luna).

Francamente sarei tentato di dire (senza essere linciato) meglio niente e risparmiare questi soldi per il futuro che ripetere l’Apollo. So che può suonare duro ma l’attuale approccio della NASA è esclusivamente tattico mentre proprio in questi programmi occorre un repsiro strategico.

Se l’opinione pubblica ritiene di “sperperare” nuovamente gli stessi soldi (attualizzati) dell’Apollo senza avere niente di più potrebbe affossare per lunghissimo tempo ulteriori attività nel campo dei voli abitati.

Francamente sarei tentato di dire (senza essere linciato) meglio niente e risparmiare questi soldi per il futuro che ripetere l'Apollo. So che può suonare duro ma l'attuale approccio della NASA è esclusivamente tattico mentre proprio in questi programmi occorre un repsiro strategico.

Se l’opinione pubblica ritiene di “sperperare” nuovamente gli stessi soldi (attualizzati) dell’Apollo senza avere niente di più potrebbe affossare per lunghissimo tempo ulteriori attività nel campo dei voli abitati.

Ciao!
Innanzitutto non avere timore di esprimere le tue posizioni, anche se possono essere impopolari. :smiley: Dal momento che motivi sempre tanto bene i tuoi argomenti, il rischio di sembrare un semplice “bastiancontrario” si riducono in maniera esponenziale.

Tornando al topic, io sono convinto che in questo momento negli USA vi sia la totale mancanza di una reale motivaziona al “ritorno alla Luna”.
Pertanto il CEV serve (imho) solamente a sopperire la “non fiducia” nello Shuttle, che infatti sarà sostituito dalla nuova capsula sia per il trasporto dell’equipaggio che del cargo alla ISS.
Se il Progetto Constellation dovesse subire tagli a qel punto, beh, se non altro gli USA disporranno di un nuovo mezzo di trasporto spaziale, meno complesso e più affidabile (sulla carta per ora) dello Shuttle.
La guerra fredda aveva dato quella spinta idealistica e patriottica all’impresa dell’Apollo, assente nel contesto sociopolitico odierno.
Giorgio Cespuglio sta semplicemente (cinicamente parlando) facendo opera di sostegno all’occupazione degli stati compresi nell’industria aerospaziale.
Troppo poco, a mio parere, per superare lo scoglio di due elezioni presidenziali e di tante sedute dell’ufficio OMB… :grinning:

Tempo fa pensavo a come avrebbe potuto essere un programma spaziale razionale,non semplicemente motivato da ragioni di prestigio politico,e non condizionato dai periodici cali di interesse dell’opinione pubblica e dei politici.La cosa più sensata,in un mondo perfetto,sarebbe stata,dopo la fase dei voli sperimentali Mercury e Gemini,costruire una stazione spaziale ed una navetta (magari lanciata da un veicolo madre,quindi totalmente riutilizzabile)a servizio di una stazione costruita con un approccio ibrido,tipo corpo centrale lanciato da un vettore “Heavy lift”,come il Saturno V,e via via implementato con piccoli moduli portati in orbita dallo Shuttle.All’inizio degli anni 80 si sarebbe potuto sviluppare un sistema di trasporto lunare basato su “ferry” parzialmente riutilizzabili,serviti dalla stazione.Oggi avremmo probabilmente un avamposto sulla luna,una seconda stazione al punto di lagrange o in orbita lunare,e il balzo verso marte sarebbe molto più vicino e concreto.Il tutto semplicemente “spalmando” le stesse spese (o addirittura spendendo meno) e programmando meglio.Siccome tuttavia conosco i miei polli,so che cancellare il CEV non comporterebbe nè un aumento dei fondi per i programmi scientifici,nè nuovi progetti per voli con equipaggi.Semplicemente quei soldi sarebbero destinati altrove.Quindi ,visto che questo non è il migliore dei mondi possibili,meglio il CEV che semplicemente nulla.

In un programma spaziale ideale avrebbe dovuto (secondo gli articoli di Von Braun et al. apparsi sulla rivista Collier’s alla metà degli anni '50 e presi come riferimento praticamente da tutti) essere articolato come segue:

  1. vettore orbitale
  2. navetta spaziale (che usa la stessa tecnologia del vettore)
  3. stazione spaziale (assemblata con la navetta)
  4. veicoli interplanetari (assemblati intorno alla stazione spaziale da vari voli della navetta).

Così, semplice, pulito e lineare.
In uno sviluppo ragionevole ed armonico dell’astronautica a partire dall’aeronautica, si sarebbero dovuti avere aerei che volavano sempre più veloci e sempre più in alto fino ad arrivare in orbita.

Gli americani avevano iniziato bene con la serie degli aerei “X”, e non a caso l’X20 sarebbe stato l’ultimo e definitivo sviluppo (seppur lanciato da un razzo Titan III) degli aerorazzi a partire dall’X1.

Purtroppo le cose non sono andate così, come ben sappiamo. La guerra fredda ha generato la corsa allo Spazio ed essendo appunto una corsa tutti avevano una fretta del diavolo. Il che ha sovvertito il naturale sviluppo dell’astronautica introducendo la classe di veicoli spaziali delle capsule che sono derivate (tipologicamente e tecnologicamente) dalle testate di rientro dei primi ICBM. Decisamente più rozze ma molto più rapide nell’essere realizzate ed impiegate.

Ma appunto le capsule sono tutto sommato piuttosto “rozze” ed attualmente una potenza (anzi “la” potenza) come gli Stati Uniti non ha alcuna ragione per andare “di fretta” ossia di prediligere l’approccio della capsula al problema del trasporto umano nello spazio, facendo così un balzo indietro di 40 anni.

Intendiamoci se un privato decide di sviluppare una capsula va bene, perché non può permettersi i fondi di un’agenzia e perché è più veloce.
Eppure Burt Rutan per il suo SpaceShip One ha puntato decisamente sull’alato (mentre che ha puntato sulle capsule per un motivo o per l’altro ha fallito).
Ma dalla NASA ci si aspetta ben altro, quindi non va bene un CEV qualunque purché sia. Ci vuole una risposta tecnologica seria e determinata ad andare avanti e non a tornare indietro.

Altrimenti lo faranno altri, la Cina ha iniziato (giustamente perché ha appunto iniziato) con le capsule, ma sembrano ben intenzionato ad avviarsi in futuro verso l’alato.

Come ebbe a dire John F. Kennedy all’allora direttore della NASA James Webb che lo invitava a non concentrare unicamente tutti gli sforzi dell’agenzia sullo sbarco lunare:“non sono interessato allo spazio in quanto tale”.

Comprendo benissimo Archipeppe (sono stato su questo forum uno dei primi contestatori del CEV!!) ma purtroppo viviamo in un mondo reale che si scontra con le spese sempre maggiori del programma shuttle che sta letteralmente dissanguando il budget della NASA.
A questo punto siamo arrivati quindi ad un bivio. Impostare un nuovo mezzo alato riutilizzabile per raggiungere l’orbita e che poi potesse essere utilizzato anche per missioni lunari e magari marziane (anche se ci credo poco…) o più semplicemente “tornare indietro” e sviluppare una versione Apollo maggiorata.
La NASA (o pe meglio dire la Casa Bianca che poi è quella che indirizza le spese…) ha deciso per questa seconda, più semplice e veloce, scelta.
Quello che non mando proprio giù è la lentezza con la quale si sta procedendo… due anni e si è visto soltanto dei grossolani disegni!!
In fondo gli USA non potevano permettersi di passare un decennio senza nessun veicolo per portare i propri astronauti in orbita… ed il CEV deve essere utilizzato proprio per questo scopo.